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I conti della Serva
Non sono un commercialista e neppure un avvocato e tantomeno un assicuratore di alto livello.
Spesso nelle varie discussioni sulle piattaforme si e’ parlato spesso del risarcimento e del potenziale conflitto tra permanenza delle piattaforme e causa per il risarcimento di danno ambientale.
Appurato ormai che il danno c’è stato, e questo nessuno lo potrà mai negare, la richiesta del danno è congrua e fortemente giustificata. Tuttavia la permanenza delle piattaforme sottomarine non può far parte della ricontrattazione del danno ambientale: questa e’ la mia opinione personale.
Per togliere la nave hanno dovuto perforare la Gabbianara, hanno fatto buchi e costruito colonne, perciò il danno è stato fatto e quantificato in diverse cifre da parte di diverse istituzioni: il Comune di Isola del Giglio, la Provincia di Grosseto, la Regione Toscana e il Ministero dell’Ambiente….ma la permanenza delle piattaforme non deve appartenere al processo di contrattualizzazione del danno ambientale.
Costa Crociere ha chiesto alle varie società/consorzi che partecipano alla gara di appalto il ripristino totale della zona. Noi tutti sappiamo che questo sarà un processo lungo e forse possibile solo teoricamente poiché questo processo di risanamento ambientale, con eliminazione delle piattaforme, potrebbe essere in grado di impattare nuovamente sull’ambiente naturale. La permanenza delle piattaforme avrebbe due obiettivi e quindi far risparmiare questo secondo effetto di danno ambientale e ridurre i costi di risanamento marino e costiero. I finanziamenti risparmiati da Costa Crociere potrebbero venire investiti sul Giglio e sulle sue necessita’ sociali e collettive come ha proposto il “Progetto Giglio” e sul rilancio del turismo sotto altre forme e iniziative, che oggi più che mai, servono. Il risparmio sul budget per il risanamento ambientale, potrebbe essere da solo considerato la ragione per evitare la ricontrattazione del danno.
Questi a casa mia sono i conti della serva.
franca melis
Ineccepibile