I PANFICATI DELLA MIA INFANZIA
Era ancora novembre e la nebbia avvolgeva il Castello in un grande abbraccio che lo rendeva così irreale e magico quando si cominciava a parlare di panficati!
Sento ancora il profumo della cannella che riempiva la nostra cucina in cui troneggiava un grande focolare.
I fichi secchi, i grandi protagonisti, erano in attesa in cantina, distesi sui graticci! Io, impaziente, già pregustavo il momento in cui mia madre mi avrebbe permesso di aiutarla a preparare gli ingredienti: primi fra tutti i fichi secchi macerati nel vino ansonaco gigliese, l’uvetta sultanina, la buccia d’arancia, le pere cotte, ma soprattutto le noci, le nocciole e le mandorle che mia madre mi lasciava sgusciare dopo averle schiacciate con un sasso. Infine un poco di farina, pezzetti di cioccolata (magari dell’uovo di Pasqua),qualche pinolo, cacao e la cannella che, con il suo magico profumo, ancora oggi mi riporta indietro nel tempo.
Ore e ore per sgusciare, tagliare, sminuzzare a mano ogni ingrediente!
Poi finalmente tutto era pronto e allora mia madre prendeva la grande “panavola” indossava il “senale” e impastava, impastava e aggiungeva cucchiaiate di una dolcissima marmellata di uva che lei stessa aveva preparato.
Io, in ginocchio sulla sedia, non perdevo nessuno dei suoi movimenti fino a quando lei, soddisfatta dell’impasto ottenuto, diceva: - Ora possiamo cominciare! Mi raccomando prendi poco impasto e con le mani cerca di ottenere una piccola pagnottella.-
Era il momento più atteso in cui cercavo di sfoderare tutta la mia abilità di bambina per non deludere la fiducia della mamma.
Che meraviglia tutte quelle piccole pagnotte schiacciate e allineate sulla panavola, pronte per essere portate a cuocere nel forno di Oliva, l’unico del paese.
Intanto si avvicinava il Natale e con esso la gioia di poter gustare quei meravigliosi panficati!
Ora, ogni anno, sotto l’attenta e puntuale supervisione di mia madre, ai primi di dicembre comincio a preparare i panficati.
E’ ormai diventato un rito !
Ora è mia figlia che non perde un mio gesto e che mi aiuta a preparare gli ingredienti e le pagnottelle!
Per me e per la mia famiglia non sarebbe Natale senza i meravigliosi panficati della mia infanzia!
Anna Pellegrini (di Rocco)
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