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Replica all'installazione di corridoi di lancio a Giglio Campese
In riferimento a quanto asserito dal capogruppo di minoranza Rossi Walter, mi sento in dovere di affermare che lo stesso ha ragione.
In effetti il sottoscritto Aldo Baffigi, in qualità di concessionario, ha effettivamente richiesto al comune di Isola del Giglio in data 20/04/2024 l'installazione di un corridoio di lancio a Giglio Campese. A tale richiesta il Comune di Isola del Giglio non ha mai risposto.
A tale scopo l'attuale maggioranza Comunale asserisce che "dopo varie interlocuzioni con la Procura, la Prefettura e l'Ufficio Circondariale Marittimo di P.S.Stefano (il Sindaco) chiarì che la realizzazione di corridoi di lancio e l'occupazione abusiva di aree demaniali fossero, dal punto di vista giuridico, due concetti completamente diversi.
Chiarito tale aspetto è stato quindi possibile, fin dagli inizi della corrente stagione estiva, per ogni concessionario proporre al Comune la realizzazione di un corridoio di lancio, cosa che non è avvenuta, con i conseguenti disagi per tutte le attività di balneazione."
Sono stupito dal fatto che venga detto che nessuno dei concessionari ha proposto l'installazione di un corridoio di lancio a Giglio Campese dato che la mia richiesta è stata protocollata regolarmente all'ufficio protocollo del Comune di Isola del Giglio.
Inoltre, visto che è stato chiarito l'aspetto giuridico e visto che alla mia richiesta non è ancora stata data risposta, sarebbe doveroso dopo quanto asserito dall'attuale maggioranza, evadere positivamente la mia richiesta ed autorizzare il corridoio di lancio a Giglio Campese visto che la stagione balneare finisce il 30 Settembre.
Vorrei aggiungere infine visto che "L'amministrazione comunale non ha potuto quindi far altro che prenderne atto, con una ulteriore perplessità legata al fatto che la realizzazione e la presenza di corridoi di lancio avrebbero potuto costituire un valore aggiunto in sede di elaborazione dei bandi di gara per le concessioni balneari (Bolkestein)", di tenere presente che una richiesta di installazione per un corridoio di lancio a Campese esiste ed è stata proposta da uno dei concessionari delle spiagge.
Quanto asserito in precedenza dal comune a mio avviso vuole mettere in cattiva luce una categoria quella dei concessionari delle spiagge che invece si sono sempre prodigati alla realizzazione di infrastrutture utili al turismo.
Aldo Baffigi
Sono due anni che è un piacere nuotare nella baia di Campese pertanto da turista così è ottimo. Rimarrebbe il fatto dei danni che arrecano le 20/30 barche e a volte pure più che ormeggiano al largo che così non portando alcun beneficio ma solo danni provocati dall'arare il fondale ripetutamente, poi alla prima maretta la posidonia strappata arriva in battigia. Forse i più educati sversano pure i wc di bordo. Pur ben consapevole che i ricchi soffrono terribilmente nel pagare le tasse sarebbe cosa buona provvedere semmai ad ormeggi fissi limitati ed a pagamento per metri di barca e pure non a buonmercato.
Mi risulta che già dal lontano 2007 nei piani di salvataggio collettivi presentati dai concessionari di spiagge (lato nord e lato sud) era presente il corridoio di lancio nelle porzione di spiaggia lato nord e precisamente alla fine della stessa. I piani furono approvati da comune e, soprattutto, capitaneria. Che fine hanno fatto? Perché si teme la magistratura quando i piani erano stati approvati?
L'unica isola del mediterraneo che non consente ai diportisti di accedere ad un porto peraltro naturale. Il turista va spennato a dovere e privato di ogni diritto e della possibilità di utilizzare un piccolo natante. E cosa importa se si ha un immobile sull'isola. Meno che nulla. Vergogna alla precedente e attuale amministrazione
Dalla data della deliberazione di adozione del Piano Operativo sono scattate le relative misure di salvaguardia in base alla normativa regionale. La previsione di costruire il punto d’ormeggio di Campese non è altro che il recupero legittimato del nostro caro, vecchio e storico “Porticciolo”. È vero che le clausole di salvaguardia tecnicamente riguardano innanzitutto l’operatività edilizia e urbanistica in senso stretto, ma introducono anche un concetto importante di un preventivo riconoscimento d’una futura destinazione d’uso ben definita che viene, di conseguenza tutelata. In questa fase procedurale intermedia la legge impone il principio di doppia comformità, cioè eventuali provvedimenti non devono essere in contrasto con la normativa attuale e quella del nuovo piano. Dovendo affrontare seriamente un’immediata esigenza di sicurezza delle persone, oltre al corridoio di lancio, servirebbe il ripristino del divieto di balneazione, già ripetutamente applicato nel tempo, sull’area definita dal nuovo piano adottato. Tale ordinanza sarebbe legittima perché conforme ad attuali esigenze di protezione dei bagnanti e coerente con la destinazione urbanistica di punto di ormeggio che, ovviamente, esclude ogni possibilità futura di balneazione.