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"Il Gigante Approdo": una poesia di Tonino Ansaldo

Una nuova poesia di Tonino Ansaldo che ancora una volta sceglie GiglioNews per presentarla ufficialmente ai gigliesi ed agli amanti della nostra isola. Per chi volesse leggere i versi pubblicati negli ultimi anni, può visitare l'apposita pagina LE POESIE DI TONINO ANSALDO.

Oggi il poeta torna a raccontarci il Giglio attraverso l'esaltazione di uno dei suoi angoli ricchi di memorie ma che spesso sfuggono all'attenzione dei gigliesi: l'antico pontiletto in granito lungo la spiaggia di Giglio Porto, a metà di via Thaon De Revel. 

Un gigante in secco lo definisce Tonino, oggi circondato per la sua quasi totalità di sabbia ma che, nel passato, era interamente lambito dal mare.

Sgombro in inverno da barche, che lo circondano invece, fitte come sardine a largo e a riva durante l'estate, appare illuminato di una meravigliosa luce. Seppur piccolo, il poeta lo definisce gigante perché così appariva nella sua memoria di bambino e gigante perché allarga il cuore e porta la mente a bellissimi ricordi lontani.

Tre sono i ricordi più nitidi di questo luogo che Tonino rivive spesso, guardandolo, dentro un attimo:
la barca "Sciabbica", sempre carica di pesce, attraccata come sposa a quel pontile, fatto di 12 pietroni di granito, per tantissimi anni in un indivisibile abbraccio;
i tuffi in mare di lontane estati dei bambini alla fine di una corsa su quel pontile;
l'attesa angosciante di una grande tartaruga marina, legata a quel pontile per la zampa posteriore, prima di essere liberata e far ritorno al suo mare.

Adesso quel gigante è lì inerte, in secco, dinanzi al poeta che vorrebbe all'infinito ritornare a quei felici attimi. Umano e tenero desiderio, quello di noi tutti, di fermare il tempo e tornare indietro ... impossibile nella realtà, più facile per un poeta grazie alla magia della poesia!

IL GIGANTE APPRODO

D'inverno
di luce t'illumini
o gigante in secco.

Pursé tanto pria
per intiero il marino
ti lambiva.

D'inverno
Lui sontuoso impera
sgombro da plastiche lance
nel porto ieri sardine.
A largo a riva.

Di luce t'illumini
o gigante approdo
che allarghi il cor
e lungi porti la mente.

E torna così ...
dentro un attimo
sui 12 pietroni
la "sciabbica" barca
tua sposa
nel "suo" attracco
indivisibile abbraccio.

Ricca d'argento
pesce in pancia
apparìa costante incinta.

E torna ...
dentro un attimo
di lontane estati
(più mai come allora)
quei tuffi fanciulli
sui 12 in corsa
fin giù
nel divino
che verde colora.

E torna ...
dentro un attimo
la grande tartuga
la retro sua pinna,
la cima a te avvinta,
la mia nel mar lacrima
dov'ella cercava la fuga.

Or gigante inerte,
in secco,
innanzi a me resta
dentro un attimo
infinito ... resta.
E poesia su di me ... versa.

Tonino, dicembre 2023

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