Egregia Redazione, sono un Capitan di lungo corso e vorrei, se possibile chiarire un volta per tutte questa male interpretazioni del cosiddetto “INCHINO”: nel caso del Golfo del Leone, sapendo dai bollettini meteo che ci sarà forte maestrale (vento di phon proveniente da NW) e la rotta prevede di tagliare il golfo (o le Bocche di Bonifacio) a questo punto si decide di fare l’INCHINO, ovvero, navigare verso l’interno del golfo per prendere meno mare perché, nei golfi con il vento forte che soffia da terra verso il mare, il mare ingrossa dei due o tre volte la forza che ha per cui, fare l’INCHINO significa navigare in Sicurezza evitando sollecitazioni allo scafo, danni all’equipaggio, alla nave e al carico.

Personalmente ho un ricordo di tutto ciò, ero 1°Ufficiale su un petroliera di 40000 tonnellate. in ballast, (vuota di carico e soltanto Con 3000 tonn. di zavorra segregata di acqua di mare) e il Comandante, nonostante sapesse che le condi-meteo davano forte Maestrale, NON FECE L’INCHINO, ebbene, tutto quello che avevamo a bordo fu sradicato, tutta la stoviglieria, scrivanie, letti, cuccette ecc.  otto e per noi fu un inferno, siamo stati svegli per tutta la notte circa 13 ore!!!!!!!

Quello descritto come inchino riferito alla Concordia non è giusto, ciò si riferisce all’usanza che i Comandanti di una volta, quando sapevano di avere a bordo un membro dell’equipaggio dell’Isola, tufavano, cioè salutavano con il fischio e la moglie, o le Mogli, di chi era a bordo salutavano il proprio marito o fidanzato ma, quale era la casa di questi marinai? Come facevano a riconoscere la propria? Ebbene, un’altra usanza delle nostre Isole, la mia è Isola del Giglio, era quella che tutt’oggi esiste, di intonacare le proprie abitazioni con colori diversi così da poter riconoscere la propria a una distanza più ampia di quella a cui è passata la Concordia.

Vi ringrazio molto se pubblicherete questa mia precisazione e nell’occasione invio Cordiali saluti.

Cap.L.C. Cav.RUM Loris