GROSSETO - Si è conclusa l'udienza per l'incidente probatorio sulla scatola nera della Costa Concordia. La prossima convocazione è per il 21 luglio con la relazione dei periti incaricati di rispondere ai quesiti proposti dal gip Valeria Montesarchio.

COSTA CROCIERE NON E' PIU' PARTE OFFESA - Costa Crociere non è più parte offesa nell'incidente probatorio. La decisione del Gip Valeria Montesarchio esclude infatti la compagnia dalle parti offese, pur comunque ammettendola all'udienza nella prospettiva di una fase processuale in cui la compagnia potrà configurarsi come responsabile civile, come parte danneggiata per la perdita della nave. L'avvocato Marco De Luca ha anche riferito che durante l'udienza «la procura ha dichiarato che non esiste allo stato attuale dell'inchiesta alcune responsabilità della Costa Crociere ai sensi della legge 231, quindi dal punto di vista penale e amministrativo la Costa è stata dichiarata estranea a qualsiasi contestazione di reato». Inoltre, ha precisato ancora l'avvocato De Luca «nell'incidente probatorio la procura ha dichiarato che non c'è nessuna iscrizione della Costa» indagata come società ai sensi della legge 231. «Costa spa - ha ribadito De Luca - resta nel procedimento come parte danneggiata per la perdita della nave» e «si riconosce come responsabile civile per il danno cagionato dai propri dipendenti». Il legale ha aggiunto che «c'è soddisfazione che la Costa partecipi a questi accertamenti» e ha definito «molto esteso e completo il quesito proposto dal gip».

IL GIP ESCLUDE LE ASSOCIAZIONI - Il gip Valeria Montesarchio ha estromesso tutte le parti diverse da familiari delle vittime, passeggeri ed equipaggio, istituzioni come Regione Toscana, Comune del Giglio, Provincia di Grosseto ed i ministeri ambiente, interni e trasporti. Può restare in aula la Costa Crociere spa, come responsabile civile che può nell'incidente probatorio può esercitare la opponibilità. Il gip ha invece disposto che abbandonino l'aula associazioni come Legambiente, Lipu, Codacons e altre. «Una decisione molto grave, sbagliata, che depone molto male e toglie la possibilità ai cittadini di essere presenti a un processo così importante». Così il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, commenta la decisione del gip del Tribunale di Grosseto che ha escluso tutto l'associazionismo dalla possibilità di costituirsi, in questa fase procedurale, come una «parte offesa». «Un errore», commenta a sua volta l'avvocato Pier Paolo Lucchesi, legale di Sos Concordia, un'associazione di cittadini dell'isola del Giglio che avevano deciso di costituirsi come parte offesa. «Valuteremo la possibilità di impugnare questa decisione» aggiunge l'avvocato Lucchesi ricordando anche che sulla loro presenza c'era la valutazione positiva del pubblico ministero.

NUOVA ACCUSA PER GLI INDAGATI - Distruzione e deterioramento di habitat all'interno di un sito naturale protetto: è la nuova accusa che il procuratore Francesco Verusio ha contestato a Francesco Schettino e ad altri indagati, in particolare gli ufficiali a bordo della Costa Concordia. Il pm ha fatto la nuova contestazione durante l'udienza di incidente probatorio. Il nuovo reato si aggiunge alle precedenti accuse formulate dagli inquirenti, a vario titolo, finora nel corso dell'inchiesta, e corrisponde all'articolo 733 bis del Codice penale, che prevede l'arresto fino a 18 mesi e con un'ammenda. La distruzione di habitat si aggiunge oggi alle altre accuse di omicidio plurimo colposo, naufragio, lesioni, abbandono dei passeggeri e omesse comunicazioni alle autorità marittime. La novità ha suscitato sorpresa fra i difensori degli indagati.