COSTA CONCORDIA
REALACCI: “ACCELERARE SUI LAVORI PER RIMUOVERE IN SICUREZZA IL RELITTO”
L’esponente del Pd presenta un’interrogazione al Presidente del Consiglio dei Ministri sul caso Concordia

“Su agenzie e quotidiani negli ultimi giorni appare con frequenza la forte preoccupazione sulle condizioni dello scafo del relitto della Costa Concordia, ancora adagiato nello spazio di mare antistante il porto del Giglio, e sui ritardi nelle operazioni per il suo recupero e smaltimento. Da quel che ricordo la Costa avrebbe dovuto presentare il piano per la rimozione del relitto della Concordia dalle acque del Giglio entro met à giugno, ma di tale piano ancora non si ha notizia e oggi la Costa ha annunciato che bisognerà attendere che il relitto sia raddrizzato completamente per conoscere il tempo necessario per la sua rimozione… Per scongiurare il rischio di pericolosi sversamenti dal relitto e ripristinare l’ecosistema marino è importante procedere quanto prima alla rimozione in sicurezza del relitto. Così come è importante dare certezza sul destino della Costa Concordia sia agli abitanti del Giglio, che alle istituzioni locali e alle associazioni che come Legambiente denunciano da mesi i pericoli derivanti dai ritardi accumulati nella rimozione del relitto. E proprio per fare luce sulle motivazioni dei ritardi e sullo stato dell'ecosistema marino dell'arcipelago Toscano, ho presentato un’interrogazione parlamentare al Presidente del Consiglio dei Ministri” lo afferma Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e lavori Pubblici della Camera, depositando un’interrogazione al Presidente del Consiglio dei Ministri sui ritardi nella rimozione della Costa Concordia.

“Visti i ritardi accumulati nelle operazioni per il recupero e il trasferimento del relitto, nonché le preoccupazioni suscitate da tali ritardi – conclude Realacci -, al Presidente del Consiglio ho chiesto inoltre se non ritenga importante rendere note le condizioni necessarie per garantire che l'effettiva rimozione e il ricovero del relitto avvengano in sicurezza e senza ulteriori danni per l'ambiente, quali azioni intenda mettere in campo il Governo per accelerare la rimozione dello scafo, quali siano i tempi effettivi di realizzazione dei lavori  e quando sarà completata la rimozione totale del relitto. Nell’interrogazione chiedo infine quanti fondi siano effettivamente necessari per realizzare la rimozione e la messa in sicurezza della nave e quale sia lo stato di avanzamento dei lavori necessari per l'allestimento del cantiere di lavoro del porto di Piombino, che, vista la vicinanza geografica, risulterebbe il più idoneo per la rottamazione del relitto”.

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