Spett.le Redazione,

L'intervento di Laura Stefanini su Giglio News a proposito del rischio amianto sul territorio dell'isola e i recenti e frequenti decessi per causa tumorale, mi fanno ritenere opportuno riferire quanto segue.
Mesi or sono, colpito dall'incidenza di numerosi casi di tumore particolarmente aggressivi, ritenni doveroso segnalare all'autorità sanitaria locale (il Sindaco) la mia personale sensazione di un aumento locale di tali patologie, anche se, i colleghi oncologi hanno sempre sostenuto che la presunta maggiore incidenza di tumori sull'isola sia solo un'impressione psicologica dovuta alla circostanza che tutti ci conosciamo. Il Sindaco, ricevuta la mia segnalazione, investì tempestivamente del problema i responsabili della ASL. Questi ultimi presero in seria considerazione la segnalazione epidemiologica ed iniziarono una approfondita indagine i cui risultati furono poi comunicati nel febbraio scorso.
Nella ricerca si procedette ad una elaborazione dei dati contenuti nei flussi correnti di mortalità e morbosità. Per quest'ultima furono utilizzati, dato il tipo di patologia, i dati relativi ai ricoveri ospedalieri. La relazione, lunga complessa e ricca di grafici, conclude osservando che la mortalità per patologia neoplastica (cioé per tumore) fra i casi osservati nell'intera provincia, i casi osservati al Giglio, indica un rapporto fra casi osservati e casi attesi di 1,1. In parole povere, la relazione, a firma dell'epidemiologo della ASL Dr. Paolo Piacentini, conclude affermando che 
"l'incidenza della patologia neoplastica maligna fra i residenti dell'isola del Giglio non è diversa da quella media provinciale. Si è registrato un aumento della mortalità per tumori maligni in particolare agli inizi degli anni 2000 a carico delle età più anziane, probabilmente già in attenuazione, senza comunque significatività dal punto di vista statistico ed in mancanza di elementi tali da supporre un aumento dell'incidenza, almeno negli ultimi anni"
Questo per i tumori in generale.
Per quanto riguarda più specificatamente il rischio da amianto ed il caso di mesotelioma segnalato dalla signora Laura Stefanini, c'è da rilevare che nelle cosiddette patologie polmonari da agenti ambientali, le polveri minerali (asbestosi -dovuta all'amianto-, silicosi, berilliosi, pneumoconiosi da polvere di carbone ecc.) colpiscono principalmente soggetti addetti alle relative lavorazioni, nel senso che l'eventuale danno deriva dall'esposizione alle polveri della lavorazione stessa, e alla loro eventuale inalazione.  Esposizioni all'amianto,anche relativamente brevi, di 1 o 2 anni o meno, avvenute 20-25 anni prima, sono state associate all'insorgenza di mesoteliomi. Ma, ripeto, il rischio si concretizza con la lavorazione e la respirazione delle polveri. La presenza delle lastre di Eternit in vicinanza delle abitazioni non credo assolutamente possa essere messo in relazione con il caso di mesotelioma riportato dalla signora Stefanini. A tale proposito,  in uno dei trattati più autorevoli a livello internazionale di medicina interna (Harrison,  Principi di Medicina Interna), si legge addirittura che: "
L'esposizione accidentale, non occupazionale, a sorgenti di amianto non rimosse -per esempio nei muri delle scuole e degli altri edifici- rappresenta un rischio limitato (ammesso che vi sia) per le persone che vivono o lavorano in tali costruzioni".
Ciò non toglie che la bonifica ambientale sia necessaria ed opportuna. Per quanto di  mia conoscenza so che, in seguito alla segnalazione della signora Stefanini, sia il Sindaco Attilio Brothel che l'assessore Angelo Galeotti, misero immediatamente e tempestivamente in atto tutti i necessari, lunghi, delicati (e abbastanza costosi) procedimenti amministrativi necessari e propedeutici alle operazioni di bonifica.

Cordiali saluti
Armando Schiaffino - Medico di Medicina Generale