I giorni 13 e 14 agosto 2021, dalle ore 20 alle ore 23, la Bibliotechina di Giglio Castello ospita i “legni” di Leo LeonSI, composti da elementi, prevalentemente lignei ma non solo, lavorati dal mare e dalla salsedine, raccolti sulle spiagge più remote dell’isola. Pezzi apparentemente privi di significato ma nei quali Leo scorge un‘anima e con minimi interventi cerca di renderla riconoscibile.
“Unzi, dunzi, trenzi, squali, squalinzi, meli, melinzi, ruffi, raffi & ceci. Filastrocca o filo della vita? Nell’opera di Leo Leonsi sorge archetipo questo dubbio. Come una Moira, Leonsi tesse e manipola l’esistenza dell’umanità in forme nate da semi, dalla terra, dall’acqua, mai morte perché non è cosa della materia. Giocando con relitti dell’esistenza e con bio, brio e dio (che tanto gli hanno dato), Leonsi trascende le risposte che tutti aspettiamo, si trastulla e finge di scherzare, ma rischia grosso.
Gioca col fuoco e forse non lo sa.
Nove sculture presenti in mostra generano soltanto una delle 362.880 combinazioni possibili della cantilena, ma “& Ceci” non è combinabile con le altre, perché è la risposta finale, nella quale una vita disegna i cerchi del suo tronco. Qui, al centro, un forziere d’argento si schiude a conchiglia e, più preziosa ancora del metallo inorganico, esce la vita: un germoglio, un germoglio, un germoglio, un germoglio... nell’opera di Leo Leonsi non c’è brutto, non c’è bello, non c’è sbagliato, c’è solo giusto.” Andrea Fagioli
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