Nella seduta della Comunità del Parco dello scorso 6 giugno era stata lanciata l’idea di predisporre una piattaforma operativa da condividere fra tutte le amministrazioni territoriali per intraprendere l’aggiornamento e la definitiva stesura del Piano Pluriennale Socio Economico del Parco Nazionale.
L’accordo tra il Presidente Ruggero Barbetti e il Sindaco di Portoferraio è ora diventato concreto nella seduta del 4 agosto. Roberto Peria, come era nei patti, ha elaborato un documento preliminare per far emergere le necessità del territorio, le aspettative di sviluppo e l’impegno che dovrà assumere il Parco per dare il proprio apporto nel più ampio contesto operativo sia a scala marcatamente locale che a livello regionale. Sono state proiettate le immagine con i focus operativi sui quali far convergere gli interventi e la ricerca di sostegni finanziari.
Il percorso tracciato ha avuto il positivo riscontro dei sindaci e amministratori presenti che hanno suggerito approfondimenti e hanno segnalato alla Comunità di poter mettere a disposizione del PPSE propri contributi operativi già attivati per formulare una forte azione di sistema. E’ stato così deciso di inviare a tutte le amministrazioni assenti il materiale illustrato per riceverne ulteriori integrazioni.
Le tappe prossime saranno le seguenti: una rapida revisione della documentazione di analisi che costituisce il punto di partenza del documento del PPSE per integrarvi contenuti utili ad esprimere la situazione dei tre assi condivisi: turismo, agricoltura e occupazione; la definizione del quadro delle opportunità di accedere alle risorse finanziarie; la declinazione degli interventi da perseguire per raggiungere gli obiettivi dichiarati.
Nella presentazione è emersa l’opportunità di far leva sulle prerogative del territorio per dar sostanza ad un concetto di sviluppo che sia di animazione locale e che, al tempo stesso, rispetti gli indirizzi e le finalità del Parco Nazionale che deve necessariamente essere centrato sulla tutela ambientale. L’accordo più profondo e più innovativo è stato proprio quello di cercare di rimuovere il dualismo tra conservazione e sviluppo che per lunghi anni ha bloccato l’iter di approvazione del Piano di Sviluppo che deve rapidamente aggiungersi al Piano del Parco.
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