La Maggioranza risponde sulla "Questione Piattaforme"
LA MAGGIORANZA RITORNA A RISPONDERE SULLA QUESTIONE PIATTAFORME

piattaforma 2 rimozione costa concordia isola del giglio giglionewsLa minoranza consiliare ci riporta sul tema delle piattaforme anche se stanno diventando (in mancanza di argomentazioni sostanziali) un pretesto di polemica sterile ed infruttuosa che spesso ci fa pensare alla grande distanza che intercorre tra la minoranza stessa e i cittadini. Intanto riteniamo di essere stati più che esaustivi nello spiegare la questione, in molte occasioni pubbliche, e con dimostrazione di essere perfettamente in linea con le istanze dei cittadini. E, considerando il proverbio “non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”, se proprio ci dobbiamo tornare sopra, crediamo doveroso spendere qualche altra parola.

Va ricordato, in prima istanza, che il Comune di Isola si è costituito parte civile nel processo contro Schettino ed altri per dimostrare le loro responsabilità e nel cui contesto penale la compagnia Costa Crociere partecipa quale responsabile civile dell’accaduto. Pare veramente bizzarro che i consiglieri amministratori di minoranza vadano ad assumere una posizione che sottolinea la domanda o il punto di vista della società armatrice invece di curarsi del vero problema dei gigliesi rappresentato dai timori e dalle preoccupazioni provati in questo periodo di attesa delle operazioni finali.

Altro aspetto di forte impressione, rilevato nel leggere la nota della minoranza consiliare, è l’aver perso di vista il tema dell’incontro con Gabrielli del 26, che non tendeva a focalizzare il problema delle piattaforme, ma ad informare la popolazione sulle modalità di esecuzione dei lavori per fare chiarezza su come le stesse impatteranno sulle attività economico-turistiche nel pieno della stagione estiva, giusta nota inviata dal Sindaco a Costa ed agli enti coinvolti.

Detto questo, il tema delle “piattaforme” è ben evidenziato nel nostro programma elettorale che nel Consiglio di insediamento del 6 giugno, assenti ingiustificati i consiglieri di minoranza, è stato approvato in via definitiva ed ha assunto la veste di Programma di Governo. Nel suo interno, alla sezione “Costituzione di un Centro Studi e Ricerche all’Isola del Giglio”, si ritrovano le proposte della nuova amministrazione così da farsi una ragione, una volta per tutte, sulla buona fede del gruppo dirigente e procedere tutti nella stessa direzione.

Sul fronte delle decisioni da molto tempo la Giunta sta sviluppando una seria analisi sull’opportunità costituita dalla non rimozione delle piattaforme. Per sostenere questa tesi ci siamo avvalsi dell’esperienza dell’Università la Sapienza che propone di mantenerle per promuovere il ripopolamento ittico e per meglio sfruttare le potenzialità offerte alla subacquea in un sito ormai divenuto famoso a causa del naufragio della nave Concordia.

In questa vicenda, però, non possiamo non citare il vero protagonista che in questo materia dovrà spendere l’ultima parola: il Ministero dell’Ambiente, in virtù della competenza che gli deriva dal D.Lgs n. 152/2006 ovvero il Codice dell’ambiente. In base a quanto sopra solo e solamente il Ministero dell’Ambiente potrà esprimersi sul mantenimento delle piattaforme visto e considerato che le mega strutture, una volta rimossa la nave, sarebbero state smantellate.

Crediamo che su questo terreno il Ministero si sia già espresso e che non sarà facile provare a fargli cambiare idea. Noi siamo convinti della bontà delle nostre idee ma il nostro ruolo non potrà andare oltre a quanto stabilito nella Conferenza dei servizi del 15 maggio 2012, momento in cui venne presentato il progetto di rimozione.