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La mia cucciolata compie 40 giorni!
Sono lieta di annunciare che il 10 maggio 2017 all'Isola del Giglio, dove cresce con tanto sole e iodio, è nata una meravigliosa cucciolata composta da sei cuccioli, 3 femmine e 3 maschi, sani esenti da patologie ereditarie della razza, divertenti, belli, morfologicamente perfetti e con un buon carattere adatti a vivere con i bambini ed alla vita in famiglia.
I miei cani che sono nati, cresciuti al mare e alimentati con una dieta equilibrata e corretta sono esenti da malattie della pelle che spesso colpisce la razza, soprattutto quando ci si improvvisa allevatori.
I genitori sono sani e visibili entrambi provenienti dal mio allevamento. I cuccioli verranno consegnati solo dopo che avranno finito il ciclo delle vaccinazioni e che il mio veterinario lascerà un certificato di sana e robusta costituzione.
Saranno iscritti all'Enci ed all'anagrafe canina.
Essendo per me parte della famiglia non spedisco cani e rilascio informazioni solo a persone davvero amanti dei cani che avranno la voglia di telefonare e di farsi conoscere.
Non rispondo a programmi di messaggistica, se interessati mi contattate al 348 3317181
Cecilia Sciubba
Appena un mese (Liù) Neanche più un pensiero t'ho rivolto, da quando sei “mancata”, mia tenera canina biancarancio. Ed è passato un mese, un mese appena! Senza te, ho semidimenticata la “schiatta” contadina, da cui vengo, l’impervio faticar della Maremma, i boschi e le “marcite”, i poggi e le colline, fatti d’intrighi, cupi e perigliosi. Gli scistosi Calanchi, i recessi dei funghi più pregiati, fitti di “stracciabrache”, pruni e “scornabecchi”. Le afose campagne sempre eguali e diverse, anno dietro anno, e i tanti bei “momenti” della caccia, con te sovrana, nei folti o nelle “piane” ignude, al “passo”, alla “borrita” ed alla “cerca”, tra i falaschi dei fossi e dei paduli, gelidi e ventosi, che celano anatre, “pinzaccheri”, beccacce e beccaccini. Oggi, però, d’un tratto, ti rammento, mia tenera canina biancarancio e me ne benedico, perché m’esulta il cuore a “ripensarti”. Rivedo, infatti, la sagacia con cui, maestra d’avventure e di sorprese, a vista mi tenevi, e, soppesando gli effluvi da carniere, cercavi, stanavi e riportavi, scodinzolando, a me, quel ch’abbattevo, felice di farne mostra ad altri, men provetti. Rivedo la tua gioia se, poi, t'accarezzavo, dicendoti parole di vivo sentimento, d’amore e di “riconoscenza”. Rivivo la sorpresa, che provai, al mio risveglio, quando, un gelido mattino, in cui soffiava una “Zilampina” pungente e fastidiosa, ti vidi, rincantucciata, guardarmi compiaciuta, al punto che sembrava ti ridessero gli occhi, mentre allattavi ben sette “cucciolotti”, biancarancio, sette setterini, che, sola nel travaglio, avevi partorito, nottetempo, senza un mugolio od un guaìto, per chiedere un po’ d’acqua od assistenza. Perdonami, canina, se, poi, non piansi, se non ti fui vicino nella morte, perché ristavo altrove. Oggi, però, che, pure ai cani, sembra che spetti il giusto Paradiso, a chi, in vita, ha fatto il suo dovere, m’auguro che il tuo sia tutto una “riserva”, di boschi e campi, incolti e “misteriosi”, senza tabelle “avverse” od “ostici” guardiani, perché, senza “richiami”, tu possa andare ovunque e finché vuoi: per esaltarti al frullo del fagiano e per "guidar" la lepre e il capriolo, e … forse, preso coraggio, anche il cinghiale, dai margini del giorno nella notte.