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La morte di un'amica
La morte di un'amica

Ciao Caterina, la notizia che tu ci hai lasciato, mi ha sconvolta. Per tutto il giorno, nella mia testa, non c’è stato altro che un affollarsi di ricordi legati alla nostra infanzia, ai giochi che facevamo insieme alle altre amiche … a “lelo”, al gioco della “botta” e altri ancora. Risate spensierate, ignare della tragedia della guerra che dopo si sarebbe scatenata anche sulla nostra isola.

Poi ci sono stati gli anni del collegio a Grosseto. Le suore erano rigide nelle ore di studio e di preghiera, mentre in refettorio avevano cominciato a razionarci il pane … Noi sentivamo la nostalgia del mare e anche del  nostro scoglio.

Diventate donne, non ci siamo mai perse di vista, mi sei stata vicina quando ho perso i miei figli e proprio in questi giorni, dopo la morte recente di mio marito, mi hai inviato una poesia, con lo stile tuo di scrittrice provetta. E recita così:

"Scricciolo scricciolo piccolino, ancora una volta hai sfidato il destino! Lui, lassù, spera sempre che tu ti arrenda, ma non ricorda battaglie vinte. La Sicilia e la Toscana avvinte, hanno creato uno spirito indomito, forte come l’Ansonaco e dolce come il vino di Pantelleria. Scricciolo non disdegna di addolcire con la musica tutte le avversità. Dai retta a me che la conosco bene, lasciala in pace, perché ogni volta fai una figura che non ci piace!"

Grazie Caterina e un bacio d’addio.

Wilma Baffigi

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