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La morte di zio Angelo
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La morte di zio Angelo

Per anni ho sempre cercato di scappare di fronte agli ultimi istanti della vita di una persona a cui volevo bene, con Valeria, con Maria, con nonna ed altre persone. Poi improvvisamente ho dovuto accettare che dovevo affrontare questa parte della vita.

Tutto è incominciato con la morte di mia madre, anche se non ero cresciuta con lei, la sua morte è stata dolorosa. Quella telefonata di quel giorno di Natale, resterà per sempre nella mia testa e nel mio cuore.

A distanza di un anno e pochi giorni se n'è andato zio Angelo. Era il marito di mia zia, lo conoscevo da 50 anni, ricordo ancora la targa della sua Giulia  color verde bottiglia MI G30369. Interista fino all'ultima cellula del suo corpo, quante discussioni, quante risate, quante litigate, quanti ricordi.

Ero con lui alle 13.30 di martedì 8 gennaio, gli avevo portato tutto il suo necessarie per la barba, l'orologio e le calze perché avevo sentito che aveva i piedi freddi. La dottoressa pochi minuti prima mi aveva avvisato che la possibilità che sarebbe potuto succedere qualcosa di inconvertibile era molto alta. Alle 16.15 ha suonato il cellulare, ho riconosciuto il numero dell'ospedale da lì è finito tutto. Gli avevo detto che quando sarei tornata la sera gli avrei portato la Gazzetta e gli occhiali. Sono andata di corsa all'ospedale, lui era lì sereno, sembrava dormisse. Se n'è andato via, lasciando un immenso dispiacere e dolore. Avevamo già deciso che una volta rimesso sarebbe venuto lui e zia al Giglio. Alla dottoressa che lo seguiva gli aveva detto di questa nipote che avrebbe pensato a loro e l'avrebbe fatto stare bene. Mi dispiace zio non ci sono riuscita, ma come tu mia hai affidato zia almeno in questo ci proverò te lo prometto.

Quando è entrato nella cappella per la funzione "AMALA PAZZA INTER AMALA" lo ha accompagnato, dentro c'è una bellissima coccarda nerazzurra. Ciao Zio ti voglio bene e sempre FORZA INTER!

Tua Franca