LA ROCCA PISANA COME FULCRO DEL TURISMO
Sulla base di una normativa ben specifica per la materia per i beni culturali l’Amministrazione di Isola del Giglio ha attivato, qualche tempo fa, una procedura per acquisire la Rocca Pisana con un trasferimento in proprietà senza oneri per il comune. Si tratta dell’Accordo di Valorizzazione ovvero di un passaggio doveroso in quanto nel passato il fabbricato veniva utilizzato abusivamente. Si è reso quindi necessario un passaggio formale per regolarizzare la nostra presenza nella Rocca sia come Consiglio Comunale che per altre iniziative o manifestazioni.
Nel mentre la procedura sta facendo il suo decorso, la sala consiliare è stata risanata e dotata dei più moderni sistemi di proiezione e diffusione per le necessità che in questi ultimi quattro anni si sono svolte all’interno del plesso. Per non perdere il patrimonio speso dalla Soprintendenza sono stati riattivati i bagni pubblici interni che adesso funzionano regolarmente. Sono state sostituite alcune finestrature pericolose e fatiscenti perché aggredite dal tempo. Insomma, è stato fatto il possibile per rendere disponibile alla comunità un bene che aveva imboccato la via del degrado e della scarsa manutenzione. Banco di prova della totale funzionalità della struttura è stato il Convegno Internazionale sulla Sicurezza e la Navigazione che la Regione Toscana tenne nel 2012.
Ma non è finito qua.
Recentemente l'Amministrazione Comunale si è vista assegnare, dal Ministero dell’Ambiente, un finanziamento di euro 800.000, per tramite dell'Ente Parco Nazionale Arcipelago Toscano, per la realizzazione di un percorso museale ed un punto di attrazione turistica all'interno della Rocca di Giglio Castello. Si tratta di risorse straordinarie concordate dal Sindaco con l'allora Ministro dell'Ambiente Corrado Clini, confermate dal Ministro Andrea Orlando ed oggi dal Ministro Galletti. E’ il finanziamento di un progetto di valorizzazione delle peculiarità isolane che consistono in un ricco ed articolato patrimonio culturale e ambientale e che, finalmente, potranno avere nella Rocca Pisana il loro fulcro vitale.
E' previsto, tra l'altro, il recupero di alcuni ambienti, nell'area sud-orientale, attualmente non disponibili. Lo storico monumento verrà interamente restituito alla fruibilità dei gigliesi, in primo luogo, e dei turisti che lo vorranno visitare con un ventaglio si punti di attrazione che lo renderanno unico nel suo genere. Ricorderete che la scorsa estate si è tenuta la mostra sui Corsari che il Comune ha voluto organizzare, grazie alla collaborazione con la Pro Loco ed il Comune di Grosseto, e che ha ottenuto il consenso di tutti. Adesso si tratta di definire in tempi rapidi il progetto definitivo per poi avviare i lavori, di concerto con il Parco beneficiario dei fondi e con le Soprintendenze coinvolte ai beni archeologici della Toscana e architettonici e paesaggistici delle province di Siena e Grosseto.
ESTRATTO DEL PROGRAMMA DI GOVERNO 2009
Valorizzazione di Giglio Castello tramite Rocca Pisana In questi ultimi 20 anni nessuno è riuscito a sbloccare il progetto definitivo di ristrutturazione ed a finalizzare il grande patrimonio della Rocca Pisana. Anche la sala consiliare, trasferita da pochi anni in una saletta della Rocca, si trova in uno stato di degrado tale da non essere idonea ad ospitare il semplice Consiglio Comunale, momento di grande attenzione delle attività amministrative. Il lavoro di manutenzione eseguito fino ad oggi su tutto il complesso rischia di essere vanificato per l’obsolescenza in cui potrebbe versare da qui a poco se non si attiva immediatamente un intervento decisivo. La non gestione d, non gestito e quindi lasciato al suo destino. La ricerca di finanziamenti per il completamento dei lavori alla Rocca Pisana, da adibirsi a centro di cultura, convegni , museo archeologico, ecc., grazie ad una rinnovata disponibilità del Ministero dei Beni Culturali, con la quale abbiamo contatti già maturati nel corso di quest’ultimo anno, d’accordo con la principale Associazione di Salvaguardia di Giglio Castello, sarà uno degli obiettivi più importanti sul quale mirare per la valorizzazione di un patrimonio “chiave” per il rilancio turistico/culturale di Giglio Castello.
In Consiglio l’acquisizione della Rocca Pisana non è mai arrivata, con un formale provvedimento. Un passaggio fondamentale dell’Accordo di programma con l’Agenzia del Demanio ed il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e che dovrebbe sancire l’acquisizione gratuita da parte dell’ente locale della proprietà della Rocca Pisana , non è mai stato portato dall'Amministrazione Ortelli. Lo diciamo per correttezza nei confronti dell'opinione pubblica e per trasparenza, pur concordando che l'iniziativa rappresenta una grande opportunità , un valore aggiunto per l'Isola, ma che ancora non è certamente arrivato alla parola definitiva, anzi... E' solo l'inizio di un “avvio del procedimento” quello del sindaco Ortelli, mentre la conclusione del procedimento, se tutto andrà a buon fine, com'è auspicabile, spetterà alla nuova Amministrazione che verrà, in un percorso che vede impegnati i due Enti, insieme al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, in un programma di valorizzazione del complesso monumentale della Rocca Pisana, in base alle norme sul federalismo demaniale riguardante il patrimonio storico artistico. La soddisfazione unanime è, certamente, veder portato a compimento un lavoro che impegna per diversi mesi, al fine di ideare un piano di recupero e di gestione del bene, che, nel frattempo, in parte , è stato attuato. Tuttavia, non per vanto, ricordiamo che la Rocca Pisana è stata aperta dall'Amministrazione precedente che aveva intuito interessanti prospettive legate alla valorizzazione del complesso monumentale della Rocca Pisana. All'Amministrazione Ortelli riconosciamo il miglioramento di alcune strutture ma non certo la conclusione – ancora lontana – del procedimento del passaggio gratuito della proprietà che necessiterà di ulteriori adempimenti sui quali provvederà, fino alla conclusione, la nuova Amministrazione.
Se indaga bene, da bravo investigatore quale crede di essere (!), si perderà nei meandri di via delle Ginestre e troverà finalmente il 215 con tanto di nome sul campanello! Se suona, le offrirò un caffè! :) L'articolo che ha postato parla di richieste e scelte del Comune di Grosseto non di trasferimenti andati a buon fine! :) Ed in quella lista non ci sono "beni che non possono essere oggetto di trasferimento ai sensi dell’art. 56 bis D.L. n. 69 del 21 giugno 2013". Le dico questo da semplice cittadino, da un esimio amministratore come lei ci si aspetterebbe maggiore onestà intellettuale! :)
Solerte Mirko capisco benissimo la paura elettorale che la attanaglia, pur essendo Lei residente in Via delle Ginestre 215 a Porto Santo Stefano ( anche se la toponomastica finisce circa 200 numeri prima ) .Di stile uno che non ha nemmeno il coraggio di firmarsi con il Suo vero nome francamente non dovrebbe nemmeno parlare ed il bovino no era diretto alla Sua persona ma alle castronerie che sforna ormai senza soluzione di continuitá .La ringrazio comunque per l'opportunitá che mi offre di far leggere quanto fatto dal Sindaco Bonifazi di Grosseto ( intervista su Grossetooggi.net del 17.02.2014) da cui l'estratto che segue: Il Comune di Grosseto ha scelto 20 immobili (tra edifici e terreni) dall'elenco di quelli già disponibili e quindi non considerati più utili per fini istituzionali dallo Stato e ha fatto ulteriore domanda per altri 9 che non fanno parte di tale elenco ma che ha ritenuto comunque strategici per la collettività grossetana. Nell'elenco dei beni già disponibili spiccano parte del Palazzo ex Intendenza di Finanza nell'area di Corso Carducci, in particolare gli uffici con accesso da via Goldoni 6 e 8 (ex. Corpo delle Miniere), l'area ex Demanio Militare nella zona cittadina del “Tiro a Segno”, un magazzino in via Tripoli, 43 nei pressi del Teatro Moderno, una serie di ex corsi d'acqua che, nel tempo, per esigenze costruttive e di urbanizzazione, sono stati tombati e interessati oggi dal passaggio di varie vie comunali. Immobili sono previsti anche per Marina di Grosseto: un'area di pertinenza del Forte San Rocco ad uso parcheggio, alcuni terreni della zona Dirudino sulla Strada della Trappola e altri sul lato destro del Canale San Rocco. Nel secondo caso, quello delle richieste fatte solo dall'amministrazione comunale (delibera di Giunta del 29 novembre scorso) rispetto a beni non inseriti nell'elenco delle disponibilità da parte dello Stato, ci sono: il Forte San Rocco a Marina, la rotatoria stradale che ospita il monumento “del Badilante” (zona artigianale nord della città), l'area dell'ex Canale Diversivo, il campo di calcio di Istia d'Ombrone (metà del Comune e metà dello Stato) e porzioni di terreni in Loc. La Barca ad Alberese, sul fiume Ombrone, dove è previsto il ponte e l'attraversamento ciclabile. E ancora Marina di Grosseto con l'area Peep già edificata nella zona interessata anche da tutta una serie di opere di urbanizzazione, relativa alle vie Vergari, Parini e delle Dune sul lato sinistro del Canale San Rocco. Infine alcuni fondi commerciali di Corso Carducci presso l’edificio del Genio Civile e varie altre porzioni d’immobili statali. "Il nostro interesse – spiega il sindaco – è la riqualificazione della città. I nuovi progetti hanno tutti finalità sociale e pubblica. Gli interventi saranno infatti volti a costruire nuove scuole e nuovi servizi per tutta la comunità, come parchi o aree verdi. Dove invece c'è la possibilità venderemo nuovamente le aree". In questo caso gli introiti saranno destinati per il 75% alla riduzione del debito dell'Ente, per il 25% alla riduzione del debito dello Stato. Aggiungo che i Gigliesi l'idea distorta se la erano fatta 5 anni fa ma non del sottoscritto! E sapranno porre rimedio.
Uso l'avverbio "bovinamente" riferito al suo linguaggio approssimativo e lei, ing. Galli, dà in risposta del "bovino" alla mia persona ... notare la differenza di stile! :) Tornando al punto, non bisogna essere dei geni per visitare, da semplici cittadini, il sito dell'Agenzia del Demanio e leggere che ben "2.736 richieste di trasferimento non sono state accolte in quanto relative a beni che non potevano essere oggetto di trasferimento ai sensi dell’art. 56 bis D.L. n. 69 del 21 giugno 2013, e, in particolare, che riguardavano beni in uso governativo, beni appartenenti al demanio storico artistico, idrico, marittimo, altro demanio pubblico ... ". Proprio, guardacaso, come la Rocca! :) Può darsi che però lei, da amministratore, sappia fornirci invece documentazione di casi diversi, rimango in attesa. Nel frattempo, se non conosce la materia, come sembra, eviti di scrivere e di dare modo all'elettorato di farsi magari un'idea distorta delle sue capacità! :)
Di bovino qui c'è solo Lei!Si informi bene, era possibile, e tanti Comuni lo hanno fatto inserire anche beni immobili non in elenco.Non si preoccupi i Gigliesi sapranno scegliere molto bene.
Possibile che un esimio candidato al consiglio comunale come l'ing. Galli non conosca un briciolo di "pubblica amministrazione" e non sappia che la Rocca non rientra nell’elenco dei beni immobili trasferibili alle amministrazioni pubbliche attraverso il meccanismo del “Federalismo demaniale” (ciò che l'ing. Galli bovinamente intende "prenderla gratis") ? Meditate gigliesi quando sarete all'interno della cabina elettorale! :)
Ma di che si sta parlando? Non é stato capace neanche di prenderla gratis quando venivano dismessi i beni demaniali!