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La sanità e le nostre necessità che "non sono pretese"
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Ultimamente sento, oppure mi riferiscono, di situazioni alquanto spiacevoli. 
Sappiamo quanto la situazione sanitaria nazionale, sia ormai allo stremo.
Le conseguenze di questa deriva, sempre più evidente, la stanno pagando i cittadini che hanno difficoltà a raggiungere le prestazioni che il SSN dovrebbe poter garantire.
6 mesi per una visita diabetologia, in effetti sono un po' troppi, oppure no?
Arrivare ad un appuntamento preso mesi prima, alle 17,20 di venerdì, e il medico non c'è. 
Nessuno che si è preoccupato di avvisare il paziente che l'esame diagnostico non ci sarebbe stato.
Ora arriviamo alle note dolenti o dolenti note che dir si voglia.
Esperienza diretta, vivere all'isola oggi comporta dei disagi anche a livello umano.
Quando chiami il cup fai la tua richiesta per un esame diagnostico, che solo in terra ferma o continente, a voi la scelta, puoi fare ecco le dolenti note, ti prospettano orari che spesso non coincidono con i traghetti, se non addirittura con la possibilità di farli nella giornata, che ti permetta di rientrare a casa in serata.
A volte per 15/20 minuti di esame parti alle 6 del mattino per rientrare col traghetto delle 15 che arriva alle 16, insomma 10 ore fuori di casa.
Apriti cielo se cerchi di chiedere una forma di benevolenza spiegandogli che vieni dal Giglio: "Uffa questa viene dal Giglio, ma questi del Giglio!".
Questi del Giglio? Questi del Giglio pagano tasse e quant'altro come i continentali, ai quali non è che vada meglio intendiamoci.
La salute come l'istruzione sono due basi importanti per un popolo. 
La cultura, o civiltà, intesa nel suo senso etnografico più ampio, è quell'insieme complesso che include le conoscenze, le credenze, l'arte, la morale, il diritto, il costume e qualsiasi altra capacità e abitudine acquisita dall'uomo in quanto membro della società.
Questo vuol dire fare parte di un popolo.
Non chiediamo favoritismi, purtroppo non siamo in grado di muoverci liberamente, siamo condizionati da una lingua di mare che ci separa.
Comunque tanto per far cosa sgradita all'ospedale di Grosseto, hanno mandato via, in serata, una signora portata via con l'ambulanza dal Giglio, la suddetta signora è arrivata in tarda serata a Porto Santo Stefano, ha dormito su una panchina al porto quella notte, per prendere il primo traghetto del mattino dopo. 
Ai responsabili del pronto soccorso che non hanno minimamente pensato al dopo, vorrei far presente quanto siano stati fortunati, che la signora in questione non fosse una mia parente. Benché sollecitata non ha voluto sporgere denuncia contro l'ospedale, se lo sarebbero meritati per la totale mancanza di umanità dimostrata. 
Questi sono solo alcuni episodi, di malasanità, a cui ormai siamo sottoposti perché isolani.
Non sono pretese, chiedevamo semplicemente di prendere in considerazione il nostro dimostrato disagio.

A loro non voglio bene e gli darei foco