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L'Aquila SOS24: reportage da una città ferita

Una due giorni intensa quella trascorsa a L’Aquila questo fine settimana, in occasione dell’evento “SOS24 Comunicazione di Crisi ed Emergenza” organizzato da “Il Capoluogo”, quotidiano online della cittadina abruzzese, e da Anso (Associazione Nazionale Stampa Online) per la ricorrenza del 5° anniversario del terremoto del 6 Aprile 2009.

IMG_0937Una due giorni intensa, dicevo, dal punto di vista professionale per il confronto con gli esponenti di importanti testate locali e nazionali ad un tavolo al quale la nostra redazione era stata invitata in qualità di relatore rispetto al nostro lavoro durante l’Emergenza Costa Concordia, ma soprattutto un’esperienza straordinariamente importante dal punto di vista umano in una città ancora visibilmente ed interiormente ferita dal devastante sisma di 5 anni fa.

I dibattiti, incentrati sul ruolo delle testate online locali nella comunicazione in occasione di eventi critici e catastrofici, hanno visto impegnati i maggiori professionisti della comunicazione locale e nazionale oltre agli esponenti delle istituzioni tra i quali anche il Capo Dipartimento della Protezione Civile Prefetto Franco Gabrielli.

Proprio Gabrielli, parlando del rapporto di “fiducia” che gli esponenti istituzionali devono instaurare con le popolazioni colpite da disastri, attraverso la comunicazione tramite i media locali, ha voluto raccontare che tra i ricordi che custodisce più gelosamente nel suo studio c’è la pergamena donatagli da un marinaio dell’Isola del Giglio attraverso la quale veniva ringraziato proprio per l’ottimo rapporto di fiducia instaurato con la cittadinanza gigliese.

Tra le due giornate di convegno ho avuto modo, insieme alla delegazione di colleghi delle testate online, di visitare le Zone Rosse de L’Aquila e di Onna, oltre a partecipare, nella notte tra sabato e domenica alla fiaccolata commemorativa delle 309 vittime del sisma.

Come testimoniano le immagini sotto, è grande la sensazione di impotenza di fronte ad una devastazione di tale portata ma soprattutto si intreccia con una sorta di rabbia nel vedere che, a distanza di 5 anni, poco o niente è stato fatto dal punto di vista della ricostruzione. Rabbia che tra i cittadini aquilani si è trasformata purtroppo in dignitosa rassegnazione. Dei vari paesi del mondo che avevano promesso fondi e finanziamenti soltanto 4 finora hanno onorato gli impegni (Russia, Francia, Germania e Kazakistan).

Nel paesino di Onna, completamente raso al suolo dal sisma, i tedeschi stanno ricostruendo l’antica chiesina che al termine del restauro sarà purtroppo una cattedrale nel deserto di un paese fantasma. Mentre scattavo la foto ad una casa sventrata e parlavo con un collega, un anziano mi ferma “che bello il tuo accento toscano, da dove vieni?” – mi chiede. E’ iniziata così una bella conversazione, di quelle che mi piace fare con quei personaggi che sono profondi come pagine di libri; mi ha spiegato la storia del paesino e raccontato come fosse bello prima di quella tragica notte. Un linguaggio pulito ma efficace, interessante e sereno; poi la mia domanda se la sua casa fosse stata danneggiata dal terremoto ed i suoi profondi occhi azzurri in un attimo hanno iniziato a brillare mentre indicava quell’edificio stuprato che avevo appena fotografato. “Quella casa era il frutto del lavoro di tutta la mia esistenza e da lì sotto ho estratto mia moglie, l’unico mio amore e l’unico senso di una vita, la mia, che adesso non ne ha più”. Sostenere quello sguardo ferito è stato impossibile ed una pacca sulla spalla è stata l’unica cosa che sono riuscito a fare per salutarlo.

Un grazie infinito agli organizzatori ed in particolare a Roberta Galeotti, editore de “Il Capoluogo”, per aver consentito alla nostra redazione di essere partecipe a questo importante evento in una città che visitavamo per la prima volta ma che rimarrà impressa nei nostri ricordi per la straordinaria dignità della sua gente.