In uno dei suoi scritti Luigi Einaudi si domandava se giova deliberare senza conoscere, comprendendo nel deliberare il parlare e lo scrivere. La stessa domanda mi sono posto, immodestamente, leggendo alcuni recenti commenti postati su Facebook a proposito della convenzione con la quale l’attuale Amministrazione Comunale concesse la gestione de I Lombi alla Associazione Il Castello che ho l’onore e, se mi è consentito, il piacere di presiedere. Non frequento i social networks per cui affido a Giglio News alcune osservazioni.
La nostra associazione fu costituita nel febbraio del 2008 per atto pubblico, ha uno statuto che ne stabilisce gli organi e ne regola il funzionamento, ha una sede legale e rispetta in toto le disposizioni del codice civile in materia. In particolare lo statuto stabilisce che l’associazione è apartitica, apolitica, non ha scopi di lucro ma quelli di valorizzare l’identità storica e paesaggistica di Giglio Castello e di promuovere attività culturali e ricreative.
Chi è interessato ad avere maggiori dettagli sull’atto costitutivo, sullo statuto, sui componenti del consiglio direttivo e sui soci può rivolgersi alla nostra sede al Castello, in Contrada S. Maria 38.
Nel febbraio del 2011 l’AC ci convocò insieme alla Pro Loco ed al Comitato S. Mamiliano per discutere sulla futura destinazione dell’immobile, una volta che questo, in cattive condizioni di manutenzione, fosse stato ristrutturato e quindi utilizzato. In detto incontro le tre associazioni acconsentirono ad assumersi la cura dell’immobile una volta rimesso in pristino; in particolare la nostra associazione fu delegata dalle altre a tenere i rapporti con l’AC e ad assumere un ruolo principale nella futura gestione. Questi i fatti il cui svolgimento fu consacrato nella delibera del Consiglio Comunale del febbraio 2011 e nella conseguente convenzione con la nostra associazione. Chi ritiene che questa non sia la verità, è libero di agire di conseguenza.
La ragione per cui furono invitate le tre associazioni e non altre trovava e trova fondamento in una disposizione dello statuto della Società di Mutuo Soccorso che agli inizi del 1900, con i propri soci, costruì il manufatto. Questo aspetto ed altri sono stati ricostruiti anche dal Dott. Armando Schiaffino in un suo scritto pubblicato su Giglio News il 9 giugno 2013 al quale per brevità rimando (VISUALIZZA ARTICOLO).
Da ultimo il Consiglio Comunale ha emanato il regolamento che stabilisce le modalità per l’utilizzo dell’immobile la cui lettura consiglio a tutti o almeno a chi si è interessato fino ad ora della vicenda.
Questi sono i fatti ed a questi mi attengo lasciando polemizzare chi vuole farlo.
Tengo invece a i) respingere l’insinuazione di chi parla di gestione affidata “ad amici degli amici” perché affermazione falsa e diffamante e ii) invitare costoro a conoscere meglio la nostra associazione.
Conoscere per deliberare, appunto.
ASSOCIAZIONE IL CASTELLO Il Presidente Avv. Sergio Forelli
Prendo atto di quanto riferisce l'Avv. Forelli, pur rilevando che, caso mai, avrebbe dovuto essere il sindaco a darmi la notizia sulla trattativa che si stava concretizzando. Per il resto devo prendere atto che è stata l'Amministrazione Comunale ad offrire all'Associazione la gestione dei Lombi. Fatto anomalo perché, di solito, è il privato interessato a presentare istanza al Comune per chiedere, in questo caso, la futura gestione dei Lombi, alla quale l'Amministrazione ha l'obbligo di dare risposta (positiva o negativa) motivandola adeguatamente. Altra anomalia, se mi è consentito, è l'affidamento della gestione della sala dei Lombi quando è ancora completamente inagibile. Non era forse corretto attendere l'esecuzione dei lavori e le operazioni di collaudo? Un'aultima anomalia la rilevo, come detto, nella completa omissione dell’articolo 54 dello statuto, approvato a Giglio Castello il 5 maggio 1910, nel quale fu stabilito testualmente che “in caso di scioglimento della Società di Mutuo Soccorso il fondo di beneficenza sarà amministrato da un comitato composto da consiglieri comunali appartenenti a Giglio Castello. In fondo anch'io sono un consigliere di Giglio Castello, anche se rappresento , insieme agli altri colleghi della minoranza, una parte dell' elettorato del Comune.
Mi dispiace contraddire in parte Attilio Brothel, ma la telefonata che gli feci aveva lo scopo di informarlo, come ritenevo corretto in quanto consigliere di minoranza del Castello, della intenzione della nostra associazione di partecipare alla futura gestione de I Lombi e non per perorare alcuna comprensione o addirittura per convincerlo ad approvare una qualche delibera a nostro favore. Quanto a "che senso aveva richiedere e subito concedere il fabbricato..." non so cosa Brothel intenda. Se intende che vi sia stata una nostra azione in tal senso questo non corrisponde al vero; noi non chiedemmo alcunchè all'AC dalla quale fummo invitati a partecipare ad un incontro. Mi ero ripromesso di non entrare in polemica con nessuno ma ero tenuto a queste precisazioni come fatto personale.
Prendo atto del contenuto della nota del Presidente Forelli ed a maggior dettaglio aggiungo la telefonata che fece al sottoscritto, come consigliere di minoranza (si badi bene) e, non come consigliere del Castello, per convincermi ad approvare la deliberazione con la quale venne affidata dal sindaco e dalla maggioranza, la Sala dei Lombi. Evidentemente, “qualcuno” al Comune aveva riferito la contrarietà della minoranza consiliare all'approvazione diretta a favore di chiunque, poiché in riferimento alla normativa vigente (ed al buon senso) era indispensabile approvare in via preventiva un Regolamento Comunale per la concessione di locazioni di immobili comunali; quindi pubblicare nell'albo on line il bando per l'assegnazione, per consentire a chi ne aveva diritto la partecipazione. Nel bando si doveva prevedere il contenuto del contratto di locazione, determinare il canone oltre Iva, la durata , eventualmente rinnovabile, con le previsioni delle diverse attività e con tutta una serie di patti e condizioni, come fanno tutti gli enti pubblici. Nell'occasione abbiamo rilevato la opportunità di far gestire I Lombi direttamente dal Comune. In questo senso era la posizione dei consiglieri di minoranza, in perfetta linea con la normativa vigente. E poi, che senso aveva richiedere nel 2011 ( e subito concedere) il fabbricato quando ancora era completamente inagibile? Non si poteva aspettare la ultimazione dei lavori e quindi le operazioni di collaudo delle opere? Se poi si doveva fare riferimento allo statuto della Società di Mutuo Soccorso che agli inizi del 1900, con i propri soci, costruì il manufatto, vorrei sapere per quali ragioni, prima dell'incontro a tre (Comune, Pro Loco e Associazione Il Castello del febbraio 2011), non venne rispettata la volontà dei “padri fondatori” dei Lombi, allorché, nell’articolo 54 dello statuto, approvato a Giglio Castello il 5 maggio 1910, fu stabilito testualmente che “in caso di scioglimento della Società di Mutuo Soccorso il fondo di beneficenza sarà amministrato da un comitato composto da consiglieri comunali appartenenti a Giglio Castello”.