FOLLONICA (Grosseto) – Non solo non pagano il riscaldamento in inverno e l’effetto «aria condizionata» in estate, ma guadagnano in media 70 euro al mese grazie al conto energia, il contributo statale per chi produce energia pulita. Soldi con i quali pagano la luce e il gas per cucinare. E infine evitano che 120 mila tonnellate di anidride carbonica finiscano nell’atmosfera ogni anno.
BOLLETTA ZERO - Neppure le venti famiglie che da un anno vivono nei primi appartamenti in Italia riscaldati e raffreddati con l’energia geotermica a bassa entalpia e il fotovoltaico avrebbero immaginato tanta «manna energetica» in tempi di crisi. «E invece il risultato è stato straordinario», testimonia chi vive in uno dei venti appartamenti di 85 metri quadrati con giardino e box auto. «Le case sono calde d’inverno e fresche d’estate ed è un piacere non solo per le finanze familiari. Qui tutto è pulito e anche sapere di non inquinare aiuta a vivere meglio. Non potremmo mai tornare in case riscaldate tradizionalmente». Il segreto delle case «a bolletta zero» è la geotermia a bassa entalpia, ovvero l’energia che viene sprigionata naturalmente dalla terra e può essere canalizzata nel riscaldamento della casa utilizzando particolari sonde.
PROGETTO - Il progetto, nato da un’idea di Piergiorgio Romagnoli, è stato progettato dallo studio Ecogeo di Siena e dalla Cooperativa edile l’Avvenire di Follonica. Gli appartamenti sono costati 255 mila euro l’uno, un prezzo in linea con il mercato. Il calore naturale della terra viene catturato grazie a una tecnica particolare. «Si trivella il terreno per un centinaio di metri», spiega il geologo Giacomo Biserni, «e poi si utilizzano sonde dal diametro massimo di 15 centimetri collegate alla centrale termica. Infine il calore viene spinto nelle serpentine collocate sotto il pavimento. Queste ultime riscaldano l’ambiente senza spendere un euro di bolletta energetica».
DOPPIA FUNZIONE - La cosa più interessante dell’impianto è la doppia funzione. In estate, infatti, si trasforma in un ottimo refrigeratore per raffreddare la temperatura di ogni stanza. Insieme all’uso della geotermia a bassa entalpia, i tecnici hanno utilizzato anche impianti fotovoltaici. Per rendere però fattibile una totale autarchia energetica, i costruttori hanno impiegato materiali particolari. Come speciali mattoni ad alta efficienza energetica, isolanti naturali per il tetto e le pareti. Sul tetto ci sono anche i pannelli solari. Che servono a integrare il consumo energetico della pompa di calore geotermica. Ed è proprio l’integrazione tra fotovoltaico, impianto geotermico ed elevata efficienza energetica dei materali con i quali sono state costruite le case a rendere possibile anche un certo risparmio e soprattutto un inquinamento ridotto quasi a zero.
Le case a "Bolletta Zero"
Autore: Franca Melis
7 Commenti
Buon giorno,
proporre una raccolta di firme per far rimuovere il vincolo paesaggistico ambientale al Giglio mi sembra eccessivo e, sopratutto, impraticabile.
Raccogliere firme affinchè le istituzioni, supportate da tutte le forze politiche, promuovano una campagna di sensibilizzazione nei confronti di che dall'alto del supremo scranno della Soprintendenza giudica cosa è bello o brutto per il Giglio senza distinguere tra le cose veramente importanti e le piccolezze che, magari, costituiscono il grande movimento delle richieste presentate.
Faccio l'esempio di recinzioni, pavimentazioni esterne, lievi modifiche di facciata e o colore, coperture, e non ultimo impianti per energie rinnovabili.
Tutto questo trova complicazioni, ma la Soprintendenza dove era (non mi riferisco alle persone attuali che risultano in carica) quando sono state approvate le volumetrie, e che volumetrie, di:
-Marina del Giglio, Cannelle, Campese dietro campo sportivo, le varie lottizzazioni ex 167;
Queste dovrebbero essere le cose da tenere sotto controllo per la tutela del paesaggio, non la recinzione, la tettoia, la finestrella, il cambio di copertura,etc.. etc. sul tessuto urbano esistente.
Come si puà temere l'impatto Paesaggistico ambientale di un impianto fotovoltaico sulla copertura di una piccola porzione di complessi ex 167, dopo aver approvato la lottizzazione intera?????
Cordialmente.
Antonio Malanima detto Fabio
Proponiamo una raccolta di firme per abrogare la legge sul vincolo paesaggistico; Oltre a essere un freno per questo tipo di alternative, rallenta tutto quanto possibile in materia di edilizia con conseguente freno all’economia locale; … e poi non mi sembra giusto che l’aspetto dell’isola deve essere condizionato dalla decisione di persone che il Giglio lo vedono solo dalle fotografie e dalle relazioni dei professionisti; se ci fossero meno vincoli e ci volesse meno tempo a ottenere l’autorizzazione per eseguire un opera, lasciando al Comune l’onere di stabilire se un progetto può essere approvato, ci sarebbero meno abusi e i lavori sarebbero più raffinati!
Per ottenere l’autorizzazione a installare l’impianto fotovoltaico, la pratica è iniziata a ottobre 2005 e l’impianto è entrato in funzione a giugno 2007; se fossero bastati due o tre mesi per la pratica, quanto avrebbe prodotto l’impianto e quanto inquinamento in meno ci sarebbe stato con un anno in più?
Tanto per far contenti tutti, l’anno scorso è venuta la Polizia Provinciale e chi ha comminato una multa di 1.500,00 euro perché l’autorizzazione doveva essere richiesta e rilasciata dalla Provincia e non dal Comune! Chiaramente abbiamo dovuto interpellare l’avvocato e via, soldi!
Per vivere al Giglio, dovrebbero darci il premio e invece fanno di tutto per farci passare la voglia!
Per dovere di informazione.
Cordiali saluti, Alessandro Brizzi.
Buon giorno,
leggo con curiosità le Vs dissertazioni su energie rinnovabili ed altro.
Rivendico la "Maglia Rosa" per gli argomenti in quanto sono già minimo 4 anni che li sottopongo agli amministratori (Centro sinistra prima e centro destra ora) ma ad oggi non mi pare ci sia interesse.
Premetto che non solo ne parlo ma metto in atto in quanto ho progettato un complesso di 40 appartamenti a Livorno dove si prevede la geotermia a bassa entalpia, la necessaria pompa di calore condominiale a funzionamento elettrico, e l'impianto fotovoltaico sulla copertura, il tutto per portare i costi energetici degli appartamenti a "zero" per tutta la vita e, non da poco, ridurre le emissioni in atmosfera di CO2.
Debbo dire che nessuno ha evidenziato che ci sono contributi della Regione Toscana a favore della Geotermia a bassa entalpia (30 Milioni di € stanziati per il 2010) che uniti agli incentivi per il Fotovoltaico (Terzo Conto Energia) debbono realmente far riflettere tutti.
Dette le cose buone, mi corre l'obbligo evidenziare che, tutto questo, in particolare al Giglio è fortemente ostacolato da una visione "obsoleta" del concetto paesaggistico ambientale che ha la Soprintendenza di Siena che ogni volta che si propone un impianto riguardante lo sfruttamento delle rinnovabili (sole, aria etc..) spesso esprime parere negativo.
Ora, in tema paesaggisti peggio un tetto con pannelli fotovoltaici sopra, magari posato in maniera meno appariscente possibile, o il GASOLIO bruciato dalla centrale all'Allume?
Se si vogliono veramente le rinnovabili si deve fare opera di convincimento in maniera coesa e decisa senza guardare alla politica.
Un saluto a tutti gli estimatori della materia.
Antonio Malanima detto Fabio
Gentile Signora Franca, non si preoccupi, il mio e' solo un commento sull'articolo. La geotermia dove si puo' fare e' davvero una fonte di risparmio.
Per quanto riguarda il giglio, se c'e' davvero un unico "provider" di energia elettrica forse si dovrebbe chiedere all'ENEL se e' interessata a mettere un cavo marino.
Ricordo che il signor Brizzi per esempio aveva un impianto fotovoltaico, pero se ben capisco deve averne tanta di superficie a disposizione per avere l'indipendenza energetica, cosa che e' assai ardua in paesi piccoli, soprattutto al porto dove il sole non batte cosi tanto, se non durante l'estate.
Grazie, comunque, a lei ed a Paolo (come altri) per l'iniziativa di diffondere questi ed altri articoli interessanti sulle applicazioni energetiche domestiche.
Gentile Signora Franca, nei mesi scorsi ho descritto i progetti portati avanti da due enti del Valdarno. Purtroppo le proposte non mi sembra che abbiano riscosso tanto successo visto lo scarso successo di "commentatori". Se vuole, le reinvio nuovamente quanto scritto a suo tempo.
non mi riferivo a quel tipo di impianto ,volevo solo far presente che ci sono possibilità di produrre energia, non parlo di costo zero, ma di costo contenuto, impianti che si potrebbero secondo me realizzare anche all'isola, non sono un tecnico della materia, nemmeno un'ingegnere, penso che molte proposte lanciate anche nel passato siano da riprendere in considerazione, il costo energetico all'isola incide in maniera non indifferente sulla famiglia e nel commercio. Il fatto di dipendere poi da un'unico gestore è ancora più pesante. oltretutto e su questo mi informerò a breve nella bolletta enel vi si trova una delle tante voci a carico del cliente "la A3 è per la promozione della produzione di energia da fonti rinnovabili; l'articolo che ho riportato su giglionews era solo dimostrativo, per vedere di percorrere una nuova strada che permetterebbe una diminuzione della dipendenza dal gasolio per l'isola e riprendere la strada di energie alternative, solo questo volevo portare a conoscenza non altro.
Le cantine funzionano con lo stesso concetto.
Interessante, anche se la bolletta zero e l'aiuto dello stato e' qualcosa che non torna. Soprattutto perche' l'aiuto dello stato all'interesse privato e' a carico di tutti ma soprattutto a carico di chi non puo' decidere ne la fonte di energia ne il sistema. Non parliamo poi del prezzo che si paga al fotovoltaico per KW prodotto che distorsiona completamente il mercato elettrico.
Quello che io vedo utile di questo sistema e' il risparmio, pero non la produzione di energia.
Al Giglio forse al Campese si potrebbe usare, tra sabbia, terreno vulcanico ed acqua. In generale per l'isola dubito che trivellare 20 pozzi da 100 metri ciascuno per 15 cm di diametro nel granito sia cosa da poco(il numero di pozzi e la profondita' dipendono dalla necessita' energetica).