LETTERA APERTA DI UN CITTADINO GIGLIESE AI PROPRI CONCITTADINI
Isola del Giglio
Grosseto
Sbarcai per 1a prima volta nel 1954 in quest’angolo di paradiso, e, qui sono restato fino ad oggi pensando di essere in un lembo di terra protetta da Dio. La Concordia ha divelto la Scola proprio davanti a casa mia, quella in cui andavo, pescatore sub, a fare l'aspetto ai dentici.
L'isola misericordiosa, dimenticando il canto delle sirene che invita al disastro i marinai con voci suadenti, ha adagiato nel modo più delicato possibile fra i suoi scogli questa enorme nave, dando soccorso ai naufraghi con la sua gente amorevole ed ospitale.
E‘ stata evitata la folle tragedia che si sarebbe consumata dieci metri più in là. Anche la stagione si è inclinata in giornate meravigliose e improbabili, come se il Dio del mare volesse cristallizzare il tempo, impedendo l'estensione del dolore e ogni forma di inquinamento.
Se una mano pietosa pare aver salvato l'Isola, dandogli una visibilità universale di amore e carità: questo è un miracolo. La Concordia, simbolo di grazia divina, e cippo funerario deve rimanere lì a ricordare agli uomini che anche gli errori si riscattano quando Dio ti ama.
La Concordia bonificata, simbolo, in maniera analoga alla Pietra Nera della Mecca e alla Torre Eiffel sarà anche un enorme affare per l'isola incantata.
Lasciatela dov'è!
Andrea Padelletti
Lettera aperta di un concittadino
Autore: Andrea Padelletti
3 Commenti
Ad Alfredo e Stano dico: non mi meraviglio mica di questo Padelletti sapete, ma di voi che gli rispondete!!!LASCIATE PERDERE NON NE VALE LA PENA...
CIAO A PRESTOOOO
E BASTA CON QUESTA STORIA DELL'ATTRAZIONE!!! MA SIETE PAZZI O COSA? PENSATE ,SOLO PER DIRNE UNA,A TUTTE QUELLE PERSONE CHE STANNO ORA LAVORANDO PER LIBERARE L'ISOLA DA QUESTO DRAMMA. CHE RISCHIANO ANCHE LA VITA ANDANDO DENTRO DOVE NON SI VEDE PIU' UN C...O!!! HA RAGIONE ALFREDO. SE FOSSE DAVANTI CASA VOSTRA E DANNEGGEREBBE LA VOSTRA ECONOMIE? E' ORA DI FINIRLA!!!! STEFANO ANSALDO di VENDELLOVA
Sig. Padelleti, ci conosciamo di vista ci siamo incontrati più volte alle cannelle, a porto arturo, mi permetta di farle alcune domande.. cosa avrebbe scritto oggi se il suo futuro, il suo lavoro, il sostentamento essenziale per la sua famiglia fosse compromesso da quella nave? che cosa avrebbe scritto se quella nave si trovasse proprio davanti a casa sua sapendo che al proprio interno ci sono ancora delle vittime? che cosa avrebbe scritto se la nave si trovasse alle cannelle, magari davanti a porto arturo impedendole di uscire per mare con il suo gommone?.
Certo il primo pensiero deve andare a tutte le vittime ed i loro famigliari per i quali ci deve essere il massimo rispetto, ma dobbiamo pensare anche a tutti coloro, che come i famigliari delle vittime, vogliono cancellare quel terribile ricordo rinnovato ogni giorno dalla vista di quella nave. inoltre la nave se rimanesse là potrebbe anche scivolare, in futuro, in direzione del porto e provocare la paralisi del nostro unico scalo ed accesso alla nostra isola.