“L'isola del tesoro”: spunti di riflessione
Correva l’anno 1993, esattamente il 22 Agosto, quando il giornalista Corrado Giustiniani raccontava la nostra isola e la sua florida attività turistica ai lettori de Il Messaggero. Prendiamo spunto da questo interessante articolo per stimolare una seria discussione attraverso i vostri commenti chiedendo, prima di tutto, il parere dei tre candidati sindaco e dei loro candidati consiglieri.
Prima di proporvelo è opportuno ricordare il contesto storico che il nostro paese stava attraversando in quell’epoca. Nel periodo intorno all'anno 1992 in Italia si stava vivendo una seria crisi economica che portò l'allora governo Amato (c'era ancora la lira) alla necessità di una svalutazione monetaria. I consumi nel paese si ridussero e anche l'industria del turismo ne risentì in modo sensibile. Nel vicino Argentario ci fu una flessione delle presenze e, ancora più marcata, nei camping della zona della Giannella e di Talamone. E al Giglio? La situazione gigliese era quella descritta nell'articolo (dal titolo molto significativo: “L'isola del tesoro”). Naturalmente, all'epoca, nessuno, o soltanto qualcuno, analizzava la situazione di privilegio e di floridezza dell'economia turistica attribuendone i meriti alle scelte amministrative dell'epoca o alle iniziative dei singoli: si diceva “il Giglio è piccolo, si riempie subito” oppure “la nostra isola non conoscerà mai crisi”.
Le vicende degli anni successivi hanno dimostrato una progressiva inversione di tendenza, con criticità di presenze anche nei classici periodi di maggiore afflusso. Tralasciando i fattori esterni all’isola, sarebbe opportuno discutere e ragionare sulle cause di questa regressione attribuibile sicuramente anche ad errori e carenze delle politiche turistiche interne degli anni a seguire.
Ci piacerebbe quindi che ogni cittadino gigliese, in primis coloro che si candidano a guidare l’amministrazione pubblica, in questo periodo che precede le prossime elezioni comunali, riflettesse su questi temi e analizzasse, con la necessaria onestà intellettuale, tutte quelle che possono essere state le cause dell'attuale involuzione sociale ed economica dell'isola fornendo interessante materiale e spunti critici all’attuale campagna elettorale.
Buona sera, non commento il contenuto del Sig. Fontana, ritengo ci siano ragioni di fondo credibili, ma almeno salviamo le forme. Prima di avventurarsi in una digressione così lunga sui social .......... Bastava dire che i traghetti sono cari e ,purtroppo, costituiscono il "front office" del turismo per l'Isola. Un saluto
vengo spesso al giglio perchè lo ritengo uno dei posti più belli d italia!. sono venuto anche per pasquetta e ho visto una vera caporetto turistica di presenze!. non mi posso sbagliare perchè come riferimento e un giorno che per diversi anni ho passato al giglio!. una delle cause principali del assenza di turisti e il caro biglietti dei traghetti che danno il primo colpo al portafoglio alla partenza da porto santo stefano!, 28 euro a biglietto è per una famiglia di 4 persone e una bella suonata considerando altri 10 euro minimo per il parcheggio macchina a porto santo stefano!. poi arrivati sul l isola i prezzi devo dire non sono cosi alti anzi mi sembrano molto accessibili !. il calo dei turisti cè ovunque in italia perchè effettivamente io giro molto e devo dire che in questo momento l italia è uno dei paesi più cari d europa!. tornando al giglio io non vedo sbagli organizzativi da parte degli enti locali in voce di amministrazione oppure nella gestione delle attività private !.cè solo da cercare di far guardare e sensibilizzare le gestioni traghettuali ad una più coerenza sulle spese di persone e mezzi dà e verso l isola cosi come un po in parte dovrebbero fare le gestione degli affittuari dei suoli pubblici delle spiagge per le loro attività!. settimio fontana
E bravo Walter Rossi! Visto che ti firmi consigliere della lista Ortelli, con i 10 punti che riassumono la politica turistica della lista Ortelli per il prossimo mandato, dici apertamente alla popolazione che Ortelli per il turismo non ha fatto nulla. Lo sapevamo già, ma visto che Ortelli parla di “continuità di governo“ isolano, cioè del nulla fare, tu, quale presumibile esperto di politiche turistiche, chiedi ai Gigliesi e ai non Gigliesi residenti di NON VOTARLO. Grazie per questa presa di posizione. Andrea Arienti
Sto seguendo la capagna elettorale ottimi progetti ma non so se ve ne rendete conto siamo nel 2019 e non c`e un parco giochi pubblico per i bambini (l`unico nel piazzale della chiesa du giglio Campese dove i giochi sono stati donati se non ricordo male dal comitato San Mamiliano e poi risistemato da le mamme del Giglio).Parliamo di mega progetti per il turismo e poi mancano le cose fondamentali ,l`isola ormai e` basata su un turismo di famiglie dove non c`e un zona giochi per bambini ormai il solo mare non basta piu la gente prima di prenotare si informa sui servizi e cosa offre, i penso fare una zona giochi non ci vuole un mega progetto o milioni di euro, quindi consiglierei piccoli interventi per migliorare i servizi.
Penso, da 1/2 Gigliese qual sono, che di iniziative favorevoli al turismo all'Isola se ne siano nel tempo "implementate" molte e le più svariate, anche molto interessanti. COMPRENDO bene il concetto trattato da PALMA SILVESTRI che sottolinea l'aspetto legato al sentimento dei Gigliesi residenti di ormai antica memoria, ANZI MI CI RITROVO con tutti i miei ricordi. CERCARE DI FAVORIRE, oltre che il turismo, ANCHE NELLA SOSTANZA, IL MANTENIMENTO DELL'IDENTITA' ISOLANA D'ORIGINE. Voglio limitarmi, per non farla troppo lunga, alle due attività epocali che sono la pesca e l'agricoltura (escludendo la miniera, considerandola intrusa nel DNA DEI NOSTRI AVI)._ Quali sono le azioni Politiche che possono dare una spinta a queste attività: Pesca e agricoltura (vigneti in primis) ??? Ne dico due, così, a istinto e per brevità ABOLIAMO TUTTE LE PASTOIE BUROCRATICHE CHE IMPEDISCONO IL RECUPERO DEI VECCHI TERRAZZAMENTI E MAGARI INCENTIVIAMO LA VALORIZZAZIONE DELLA VITICOLTURA (Regina dell'Isola di una volta) e diamo spazio a iniziative di pesca, chiamiamola "Artigianale" (licenze e posti barca al Porto e al Campese). In questo momento preelettorale per l'Amministrazione Isolana sarebbe interessante conoscere le visioni programmatiche dei Candidati.
Cabina di regia sul turismo: una storia emblematica che fa riflettere. Era un po’ di tempo che volevo scrivere qualcosa sulla "Cabina di regia sul turismo", una delle cose più strane, e su cui riflettere, di cui sono stato testimone in questi 7 anni di Consigliere Comunale, ormai volti al termine (subentrai nel 2012 ai primi di Agosto a Gerardo Pulci, cui va un sincero abbraccio). Lo spunto definitivo me lo ha dato il Candidato Consigliere della Lista Ortelli - Orgoglio Gigliese Walter Rossi in risposta ad un articolo pubblicato su Giglio News "Giglio, l'Isola del tesoro" sul tema del turismo. Al di là delle condivisibili proposte sulle cose da fare, che altro non fanno che confermare la totale assenza di iniziative nel settore in questi dieci anni da parte del suo Capolista, una di queste è la "riattivazione della Cabina di regia sul turismo". Riattivare non è il verbo giusto; non si riattiva quello che non c’è, che non esiste. Quello giusto è "costituire". La prima volta che si parlò di “Cabina di regia sul turismo” fu in un Consiglio Comunale del Marzo 2015 (cioè dopo circa sei anni di Amministrazione Ortelli) dove il Sindaco illustrò questa Sua volontà. La cosa prese forma una mattina del mese di Maggio successivo quando furono convocati nel Palazzo Comunale una decina di imprenditori isolani (non so dire sinceramente quale fu la discriminante in tale convocazione). Fu anche destinato all'uopo un Dirigente Comunale. A quella riunione ... non ne sono più seguite altre. La Cabina mestamente si chiuse allora ed è rimasta chiusa tutt'ora, emblematico esempio di un modo di amministrare. A riprova di ciò, in questi anni non è mai esistito un Assessorato al Turismo, né si rammenta qualsivoglia iniziativa in tale settore. All’Isola del Giglio la principale risorsa economica è il turismo. Consigliere Comunale PROGETTO GIGLIO Gabriello Galli
3 realtà le liste per - sindaco all’isola del Giglio - 1- ORTELLI 2- LANDINI 3- COSSU Tre liste… Eppure non riesco a cogliere ciò che veramente serve ad un’isola preservata, da me nei ricordi e nei sentimenti, da quando, per nascita, l’inconscio e la ragione me la fecero conoscere. Posso dire che l’isola e gli isolani, avrebbero potuto non aver bisogno di niente e godersi gli spazi, i luoghi ereditati ad uso sociale, se nella lunga storia, si fossero sviluppate attività utili al proprio sostentamento? Se si vive stanzialmente in un posto dove si lavora, l’arredo della casa, gli utili supporti al benessere quotidiano, vengono di conseguenza: una volta fai questo, un’altra volta fai quest’altro, come si fa in migliaia di posti: villaggi, paesi o città che siano. Il Giglio oggi vive nel singhiozzo del fine settimana. Il benessere turistico descritto nel bell’articolo del 1993, è stato il canto del cigno dell’isola del tesoro; la coda di una società gigliese che già stava sgretolandosi nel lento declino della sua vera identità. “l’isola benedetta” da anni soffre di solitudine affettiva perché non ha più la familiarità quotidiana del divenire, conseguenza di lavori stabili. E manca di (quasi) tutto. I turisti, fatta eccezione per qualche iniziativa fattibile nei mesi invernali, cercano il mare dalla primavera in poi. Se il destino del Giglio è vivere - in toto - soltanto quando arriva il turista, ALLORA CHE SI MUOVANO DAVVERO LE MACCHINE DELL’ARREDO, DELL’ACCOGLIENZA E DEL METTERE A PROPRIO AGIO TUTTI, COME SI FA NEL RICEVERE UN OSPITE NELLA PROPRIA CASA. Con ciò, però con amarezza, mi sento di dire che “l’isola del Giglio ( la nostra) è in vendita ad ogni aprirsi di stagione” … Ma basta? Palma Silvestri
LISTA CIVICA Sindaco ORTELLI
Ringrazio Giglionews per lo spunto dato con la pubblicazione dell’articolo de “Il Messaggero” del 1993, che titolò il turismo isolano di quel periodo “Giglio, l’isola del tesoro”.
Un “tesoro” che, grazie alla nostra generosa madre natura, all’identità e lo stile di vita isolana, rappresentò una spontanea ed apprezzatissima offerta turistica. Un’eredità proveniente dal passato che avrebbe dovuto essere oggetto di un’attenta politica di consolidamento (mantenimento), al passo con i tempi, per dare adeguate risposte alla crescente domanda turistica che cambia in funzione degli usi e consumi della gente.
Purtroppo, proprio nel periodo dell’articolo de “Il Messaggero”, l’economia turistica iniziò a dare significativi cenni di indebolimento ed il tesoro si appannò. L’azione politica fu all’insegna della “razionalizzazione dell’esistente”, si andò avanti per inerzia, mentre a livello nazionale ed internazionale il mercato turistico cresceva ricco di proposte altrettanto allettanti, sia nell’oggetto destinazione che nella completezza dell’offerta per l’allungamento del periodo di lavoro e, di conseguenza, del miglior prezzo. Proprio in quegli anni il capoluogo della vita notturna isolana iniziò il suo declino con la chiusura del Fracco e fu totalmente assente una politica di orientamento turistico per le nostre isole.
L’offerta turistica è un “progetto” serio, che deve tenere conto dei reali punti di forza (risorse naturali, identità e stile di vita) e della “domanda” turistica. Il “progetto turistico”, oltre all’analisideve prevedere azioni di tutela delle potenziali risorse e della loro valorizzazione in funzione delle possibili risposte alla domanda, di una moderna e competente promozione.
Non è necessario fare progetti faraonici con relative cementificazioni, come sentiamo proporre, le risorse ce le ha date la natura e non dobbiamo deturparle, dobbiamo solo difenderle e valorizzarle; l’analisi sulla tipologia del turismo è già stata fatta in passato dalla Pro Loco (vedi Conferenza del Turismo del Giglio dell’ Ottobre 2010 “Turismo si, ma per chi?”), occorre proseguire sulla traccia del buon lavoro iniziato.
Un tesoro dilapidato? Forse ancora non del tutto, grazie ad una politica di “mantenimento” di questi ultimi anni, ma che deve assolutamente e senza perdere ulteriore tempo, farci uscire dall’epoca del “turismo subìto” ed iniziare l’era del “turismo generato”.
Come?
L’Isola del Giglio e Giannutri, hanno tutte le carte in regola per offrire una indimenticabile vacanza, forti di unicità ancora oggi da valorizzare ed organizzare allo scopo di rigenerare un’economia di grande soddisfazione e renderle sempre più belle.
Walter Rossi Candidato Consigliere Comunale nella “LISTA CIVICA Sindaco ORTELLI”
Questa è una seria riflessione , prendendo spunto dai corsi sul turismo che ho avuto la costanza di seguire, mi rifaccio ad un paio di passaggi fondamentali che, a mio modesto avviso, sembrano non essere seguiti dai piu'…. cit."Se il consumatore chiede, bisogna scattare, e scattare veloci. Il tempo è la nuova religione della nostra epoca. Siamo drogati di velocità. La nuova società opera in tempo reale. È una società istantanea… La capacità di feedback in tempo reale permette di rispondere molto più velocemente ed efficacemente alle richieste dei consumatori. Migliora il servizio.” l’ho ribadito più volte, specificando anche che – di conseguenza – i turisti vanno ben conosciuti, identificati, ascoltati e – ribadisco ancora – tenuti presente. Si parla di orientamento al mercato e d’altra parte non va dimenticato che il turismo è l'economia portante di questa isola. È il primo passo indispensabile, che condiziona e guida tutti quelli successivi. Abbiamo detto che occorre conoscere – e conoscere bene – i turisti. Cosa ci interessa sapere? Proviamo a fare un elenco… ci interessa sapere: • chi sono • perché viaggiano (bisogni e motivazioni) • quando viaggiano e per quanto tempo • dove vanno (quindi come si muovono i flussi turistici) Rispondendo a queste domande si arriva a una prima segmentazione del mercato, suddividendolo in gruppi omogenei di turisti che richiedono le stesse cose. In questo modo si “inquadra” meglio il turista/cliente e si può predisporre un prodotto che risponda alle sue esigenze. Facciamo un gioco? Provate a completare le voci nell’elenco: 1. Il carnevale di … 2. La mostra del cinema di… 3. L’Eurochocolate di… 4. Il Salone del gusto di… 5. Il Salone del libro di… 6. Il Palio di… Fatto? Scommetto che le avete indovinate tutte o quasi. Comunque ecco le risposte giuste: 1. Venezia/Viareggio, 2. Venezia, 3. Perugia, 4. e 5. Torino, 6. Siena. In effetti, sono alcuni dei più noti eventi culturali e di intrattenimento italiani. Tutti associati, già nel nome, al luogo in cui si svolgono. Un evento offre “qualcosa in più da fare” una volta che ci si trova in una destinazione turistica, costituendo quindi un completamento dell’offerta turistica, ma può essere anche la motivazione vera e propria del viaggio. Penso al cosiddetto turismo d’affari, ovvero a quando, ad esempio, ci si sposta per partecipare a fiere e congressi, ma anche al turismo degli eventi tutte quelle forme di turismo legate ad una passione e alla ricerca di un’esperienza come il partecipare ad una manifestazione sportiva o culturale (musicale, gastronomica, legata alle tradizioni del luogo…), ad un evento aggregativo che riunisce persone di provenienze diverse, unite da quella precisa passione, per il piacere di condividerla con altri. Un turista potrebbe recarsi in una località, a lui sconosciuta o comunque mai apparsa interessante ai suoi occhi, solo perché interessato all’evento. E poi tornarci l’anno successivo o scoprire altri motivi di interesse. Paragonare il lontanissimo 1993 ad oggi mi sembra un idea utopica, oggi il mercato è diverso e si ha la necessità, tutti nessuno escluso, di adattarsi e modellarsi ai nuovi mercati, il bel mare non basta più, c'è bisogno di costruire servizi cuciti addosso al turista come un bravo sarto sa fare!
Desideravo fare qualche precisazione sul commento del suo commento, signor Franco Ulderigo, solo ed esclusivamente per non far passare notizie non veritiere e comunque rispettando e tenendo ben presente le sue opinioni. Sull'Isola da quest'anno sono presenti delle attivita' che hanno bandito l'uso della plastica usa e getta, una e' quella dove io lavoro ad esempio. Oltre a cio, anche la Proloco di Isola del Giglio sta acquistando delle borracce che potranno essere acquistate presso l'ufficio turistico di Giglio Porto e riempite presso le fonti locali, il tutto per una sensibilizzazione al non uso, appunto, della plastica monouso. Inoltre la sensibilizzazione alla cura della qualita' del nostro mare parte anche dalle scuole presenti sull'Isola, organizzando delle "giornate ecologiche" di pulizia e cura delle cale e delle spiagge. Tali iniziative vengono inoltre organizzate anche da associazioni presenti sull'Isola. Se da un occhiata ai social e anche a Giglionews inoltre, scoprira' che proprio questo sabato ci sara' una conferenza sulla questione.... Insomma, non e' vero che l'Isola non si sta muovendo in questo contesto come lei afferma. La saluto cordialmente e la invito se vuole, quando tornera' al Giglio, a passare in Proloco per parlare: come sostiene giustissimamente lei, le opinioni ed i consigli di turisti super affezionati al Giglio, per noi valgono molto!! La saluto cordialmente.
Premesso che dopo 30 anni di turismo assiduo e continuo di giglio non posso che amarlo e sentirlo come casa e paradiso dove recuperare le energie.. Ci sarebbero tante considerazioni da fare sui controsensi e le assurdità che hanno portato al calo turistico e che si vivono da esterno di anno in anno. Provo a riassumere i problemi pricipali che vive un frequentatore assiduo del giglio con barchetta amante del mare e della pesca in apnea ma anche del divertimento. -Orari dei traghetti: per chi vive al di fuori della toscana e vuole farsi un week end al giglio (magari anche in bassa stagione) è impossibile venire. Ultimo traghetto del venerdì sera ore 19 e quando va bene 19 e 30. All'elba l'ultimo è alle 22 ad esempio. Per chi lavora fino alle 17 addio giglio. Metterne uno più tardi il venerdì sera è così complicato? - Il mare: motivo del turismo della maggior parte dei turisti, per immersioni o pesca o snorkeling ecc.. Sembra quasi che ai gigliesi non importi sapere il suo stato di salute..o meglio ad oggi non è più scontato come lo era negli anni dell'articolo di giornale che sia sempre tutto perfetto, anzi.. Altri luoghi e comuni d'Italia si stanno muovendo con divieti di vendita di plastica monouso, divieti di fumare nelle spiagge, pulizie delle cale dalla plastica portata dall'inverno e le mareggiate, i famosi cestini galeggianti nei porti per pulire automaitcamente le acque interne...ecc.. Al Giglio è un pò tutto fermo. La situazione per chi vive il mare è abbastanza chiara, basta chiedere ai diving o ai pescasub. C'è un bisogno estremo delle boe di ancoraggio fisse per i barconi che ogni volta nei soliti punti calano le loro ancore e giorno dopo giorno rovinando i fondali, alcuni punti sott'acqua sono invasi da reti abbandonate, palamiti, pezzi di plastica e altro che basterebbe poco per rimuovere ( giornate di pulizia dei fondali organizzate tra volontari e non..). Non basta più dire No allle aree marine protette, bisogna intervenire con delle azioni mirate per valorizzare e dare il buon esempio che non è necessario chiudere a tutti e tutto per tutelare il mare e le sue coste. - Il porticciolo del Campese: è già stato detto nei commenti precedenti, non regolamentando il risultato è che vincono i prepotenti..ed è quello che avverrà quest'estate..più posti per i noleggi e chi arriva prima che hanno modo di mettere in sicurezza le loro barche mentre gli altri si dovranno adattare con quello che rimane intrecciando le loro ancore nelle miriade di altre corde e catene..risultato turisti in fuga.. - Luoghi di svago: perchè è stato chiuso tutto? dopo cena cosa deve fare un turista al giglio se non andare a letto... Volendo le cose da dire sarebero tante per chi viene da fuori..il lavoro da fare per migliorare la situazione è tanto.. da dove partire? ascoltando il parere dei turisti, di chi spende le proprie risorse da decenni nell'isola di chi vive i controsensi e le conseguenze della non gestione.. Saluti
Riflessioni in vista della mia prossima vacanza all'Isola del Giglio per il quarantaduesimo anno consecutivo! Leggendo i programmi elettorali delle tre liste si evince il condiviso ovvio riconoscimento che il turismo è la linfa indispensabile all' economia dell'Isola e pertanto va salvaguardato e incrementato. Peccato che sui metodi per applicare una strategia di rilancio i pareri siano discordi, c'è chi prefigura l'impiego di esperti di marketing e di webmarketing per girare il mondo alla ricerca di nuovi "danarosi" turisti , c'è chi lancia programma di lungo respiro: per la stagione del 2020 avremo (forse) i migliori porti di attracco, peccato che per quella data , dopo 42 anni di vacanze al Giglio io ed i miei amici ci saremo spostati in Sardegna o in Corsica! La regola fondamentale del marketing è ,che prima di cercare nuovi clienti si deve assolutamente mantenere e rafforzare i clienti storici attuali! Rendendo ora "impraticabile" l'ormeggio durante le vacanze per i nostri "navigli" , non megayacht o portacontainer, nel porticciolo del Campese come è sempre stato condiviso con le barche degli isolani, per ripararle (almeno in parte ) dalle mareggiate, si stà facendo indirettamente anche se a rigor di legge, il perfetto esempio di "NEGATIVE MARKETING"! Conoscendo la storia del Giglio all'inizio del 900 prima dell'apertura della miniera, nel porticciolo stazionavano le poche barche dei pescatori e degli Isolani che a remi e a vela portavano , sfidando il mare , aragoste e uva secondo la stagione a Santo Stefano, come unici loro prodotti "da esportazione" per sopravvivere, ora le aragoste non ci sono quasi più e l'Ansonico in quantità industriale è fatto crescere sul Continente! A quel tempo nel porticciolo sotto la Torre c'era il vivaio dove venivano raccolte le aragoste prima di portarle , avvolte nella mortella per tenerle umide e vive, a remi sul Continente, ora le aragoste non ci sono più ma almeno in estate lasciate i nostri gommoni come fonte indiretta di reddito per la vostra Isola da noi tanto amata!
Personalmente da molto tempo sto riflettendo su questa situazione cercando di capire vari "perche' ", osservando altre realta' turistiche, analizzando opinioni e ragionamenti dei miei compaesani, parlando con quanti piu turisti possibile per carpire quello che la maggioranza di essi cerca o spera di trovare sull'Isola......e credo che siano tante le risposte alla situazione, alcune particolarmente difficili da studiare, altre estremamente semplici ma camuffate da una "difficolta' di maschera". Il discorso e' lungo ed articolato e francamente, come consigliere del direttivo Proloco, avrei intenzione di proporre un serio ed obiettivo tavolo di discussione sull'argomento tra tutti gli operatori turistici a fine stagione, dopo un mesetto di riposo quindi verso novembre/dicembre....in quanti parteciperanno? (Con questa domanda velatamente e neanche poi tanto accenno ad uno dei problemi secondo me eh....). Un altra possibile risposta da affrontare la avete, forse senza accorgervene, avanzata proprio voi di Giglionews (che come al solito ringrazio anche per un articolo del genere) con l'ultima parte di questo articolo, ve la rigiro come domanda: l'amministrazione comunale puo' da sola, nonostante abbia gran importanza sulla questione, avere soluzioni a questa realta'? Scusate se in realta' non ho dato miei pareri chiari e coincisi, ma ripeto che la questione ha talmente tante sfaccettature che non saprei tra queste quale scegliere da esporre qua su Giglionews. Ringrazio come al solito i ragazzi della redazione di Giglionews rinnovando ancora una volta la mia piu profonda stima.
Purtroppo ad oggi (a mio avviso) manca tantissimo all'isola del giglio per poter attirare turisti. Infrastrutture (impossibile arrivare a PSS comodamente con mezzi pubblici) e pubblicità in primis. Io attualmente abito in provincia di Torino e l'unica cosa che si collega all'Isola del Giglio è la costa concordia; nessuno conosce le bellissime spiagge, i prodotti tipici o anche solo dove si trova su una mappa!