"Lo Scarronzone nostro": poesia di Tonino Ansaldo

"Lo Scarronzone nostro": poesia di Tonino Ansaldo

Una nuova poesia di Tonino Ansaldo che ancora una volta sceglie GiglioNews per presentarla ufficialmente ai gigliesi ed agli amanti della nostra isola. Per chi volesse leggere i versi pubblicati negli ultimi anni, può visitare l’apposita pagina LE POESIE DI TONINO ANSALDO.

Abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo un particolare periodo storico in cui il nostro quotidiano e le nostre certezze sono state sconvolte da un tragico evento epidemico. A farne le spese sono state le nostre abitudini ed anche le tradizioni isolane come il Palio Marinaro, che dovrà probabilmente fermarsi, per la prima volta nella storia, per rispetto delle doverose restrizioni anti-contagio.

In questo clima malinconico il poeta, con i suoi versi, cerca oggi di rasserenarci esaltando le gesta e la figura di Francesco Orlandini, giovane isolano che dello sport, della voga ed in particolare proprio del nostro Palio ne ha fatto una ragione di vita.

Chi è Francesco ce lo spiega Tonino in maniera sublime: un giovane a cui il "fato" ha donato sangue livornese "mischiato" con quello gigliese della "sovrana stirpe dei Rum".

Cresciuto in simbiosi con tutti gli elementi del canottaggio, il "fratello remo", i "parenti scalmi", gli "stroppi" (strofoli) ed il "sego", quasi fossero la sua famiglia, Francesco ha conquistato ambiziosi traguardi arrivando a fregiarsi addirittura del titolo di Campione d'Europa.

"Colmo di potenza", il poeta, che lo ha visto primeggiare anche nelle competizioni livornesi, lo paragona agli Scarronzoni, poderosi canottieri livornesi che gareggiarono nell'otto maschile ai Giochi Olimpici del 1932 e 1936.

Ma è ogni 10 Agosto, sotto lo sguardo del Santo patrono Lorenzo, che Francesco ha dato il meglio di sé collezionando vittorie, scalando la Classifica dei Partecipanti al Palio Marinaro e superando "leggende" storiche della manifestazione. Considerando la sua giovane età, potrà salire ancora più in alto anche se il poeta gli assegna già, di diritto, il posto sulla "terza panca" del suo immaginario equipaggio gigliese formato da i più forti di tutti i tempi.

LO SCARRONZONE NOSTRO

E venne ...
Sul granito venne,
Quel labrone sangue.

Poscia,
Il fato
lo mestiò.

Nei “Rum”
Sovrana stirpe
Lo mestiò.

Quei “Rum”
In insula
Maggior seme sparso.

E visse ...
Costui in simbiosi visse
Col fratello remo,
Coi parenti scalmi,
Gli stroppi,
il sego.
In famiglia visse.

Detto, Scarronzone
Colmo di potenza.
Voragini in mare creava.
La tempesta.

Questo ...
D’alloro
Si cinse la testa.
Sul tricolor naviglio
D'Europa i remi
In alto alzò.
In festa.
In Giglio
Quel culmine
D'impresa resta.

Nel dì del dieci
Il PORPUREO LORENZO
Vide Sue le vincenti scie
Oltre la decade ...
Nell'Albo d'Oro
Leggende oltrepassando
Si pose al comando.

S’imbarcò
Nel tempo
Sulle primarie glorie
Della città dei “mori”.
Bianco-nere, bianco-rosse
Storia di luce,
Di religione,
Di lunghe lance
Dalle dieci leve
In mare mosse.

Mostrò Quivi
Lieve scemando
Movenze di voga.
Come gl’otto labroni
Mondiali “dei”
L'immensi scarronzoni.

Sembrò
Al paro d’essi
Il nostro ...
Col cuore in corsa,
Coll’erculea forza.

S’immortalò
Sul trono
Delle quattro panche
Dov'egli assai giusto
Sulla terza siede.

Sull’Olimpo
Armo d’isola
Dei tempi tutti.

Tonino, Maggio 2020