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Montecristo: un gigliese alla corte del Re
MONTECRISTO: UN GIGLIESE ALLA CORTE DEL RE

E’ stato inaugurato ieri, 17 ottobre, uno dei punti informativi più esclusivi del mondo, all’interno della Riserva naturale Biogenetica Isola di Montecristo: “Il Casotto dei pescatori”, un antico fabbricato ristrutturato e reso accogliente grazie ad alcuni interventi nell’ambito del progetto RESTO CON LIFE.

Un vero e proprio “portale”, pronto a ricevere i visitatori e gli studiosi che hanno la possibilità di recarsi a Montecristo, informando e contribuendo alla conoscenza e alla conservazione degli equilibri naturali della famosissima isola.

davAlla presenza dei rappresentanti del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, delle Amministrazioni locali, delle Forze dell’Ordine, della stampa, di coloro che, grazie al loro legame con Montecristo, hanno contribuito negli anni alla sua tutela, il Raggruppamento Carabinieri per la Biodiversità insieme al Parco Nazionale Arcipelago Toscano e lo Staff del progetto hanno dedicato un pannello all’interno della struttura ad un cittadino gigliese che ha trascorso 10 anni della sua vita sull’isola al servizio della corte dei Savoia.

Un po’ di Giglio che conquista il suo spazio all’interno di un’isola inaccessibile, grazie alla predisposizione di un pannello che riproduce documenti ed una lettera scritta proprio da Montecristo da Angelo Cataldo, un gigliese che, scelto dal re in persona, su quell’affascinante isola ha svolto il suo servizio militare dal 1935 al 1945 nel Corpo della Brigata dei Marò Regi (il nipote, David Cataldo, e la famiglia hanno gentilmente donato il materiale utilizzato).

Si legge nel pannello in cui campeggia una sua foto: “Cataldo Angelo, nato ad Isola del Giglio nel 1906, e vissuto per oltre un decennio su Montecristo, prima di far ritorno sulla sua isola nativa dove morì nel 1996. Inserito nei primi del Novecento nel Corpo della Brigata dei Marò Regi, fu scelto dalla famiglia reale e dal re in persona nel 1935, poiché isolano, per prestare servizio presso la villa reale a difesa della stessa.

Per oltre un decennio rimase su Montecristo occupandosi della protezione dei membri e degli ospiti della famiglia Savoia impegnati nelle battute di caccia sull’isola, occupandosi altresì insieme ad altri componenti di una piccola batteria di soldati della protezione della villa e dell’isola stessa. Compiti che continuò a svolgere durante la Seconda Guerra Mondiale capeggiano la batteria di soldati italo tedesca posta a protezione di Montecristo.”

Il casotto, costruito agli inizi del XX secolo, nacque per accogliere i pescatori che all’epoca sostavano sull’Isola. Negli anni furono aggiunte delle parti al corpo di fabbrica originario, tra le quali un portico in muratura ed alcuni vani accessori. L’immobile versava in pessime condizioni, ma finalmente, grazie al lavoro eseguito nel corso del progetto RESTO CON LIFE, ha riacquistato le sue caratteristiche originarie e oggi rappresenta la porta di ingresso per l’Isola.

Il rinnovato assetto esterno evidenzia il valore di Montecristo, scrigno di natura unico e prezioso a livello nazionale e internazionale. Vengono consigliate al pubblico in visita alcune buone pratiche, utili per concorrere alla conservazione di questo immenso capitale naturale.

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