Naufragio Concordia: immagini e testimonianze del 6° anniversario
"Ad Sempiternam Memoriam" recita la lapide sul molo rosso e con questo spirito, di chi non potrà mai dimenticare, nella giornata di ieri la piccola comunità isolana ha voluto celebrare il sesto anniversario del naufragio Costa Concordia.
Una Santa Messa al mattino ha aperto la giornata. Una sobria celebrazione nella chiesa dei santi Lorenzo e Mamiliano, la stessa che in quel tragico 13 Gennaio ospitò centinaia di naufraghi, officiata dal parroco don Lorenzo Pasquotti alla presenza del Prefetto Gabrielli, attuale Capo della Polizia e Responsabile della Protezione Civile all'epoca dell'incidente, del Sindaco del Giglio Ortelli e dei colleghi di Monte Argentario e Orbetello, del Presidente della Provincia, del Presidente e rappresentanti del Consiglio regionale, del Prefetto e Questore di Grosseto, dei rappresentanti di Costa Crociere, Micoperi, Osservatorio e Forze Armate.
Le parole del Sindaco Ortelli - Il Giglio non può dimenticare, "un compito morale che ogni gigliese sente nei confronti dei familiari delle vittime, lontani da questa cerimonia, quasi fossero qui con noi" ha detto il sindaco Sergio Ortelli a conclusione della messa. "Un’isola e un intero comprensorio – ha aggiunto il Primo Cittadino – seppero dare grande prova di solidarietà, coraggio e generosità per soccorrere le migliaia di persone coinvolte nelle convulse operazioni di salvataggio. Sono trascorsi sei lunghissimi anni e l’isola ha mantenuto la sua immutata identità."
Al termine della Santa Messa una corona di fiori è stata deposta nelle acque di Punta Gabbianara, nel punto esatto in cui la grande nave si è adagiata sul fianco destro provocando la morte di 32 persone.
L'omaggio all'isola del Prefetto Gabrielli - Non è voluto mancare in questa sentita ricorrenza, Franco Gabrielli, cittadino onorario del Giglio che quest'isola la considera ormai anche sua. "Qui ritrovo una comunità - ha detto - con cui negli anni passati ho stretto un forte rapporto di amicizia e fiducia reciproca". "Quella notte fu una notte di tragedia - ha aggiunto l'allora Capo della Protezione Civile - ma fu anche la notte nella quale quest’isola dimostrò tutta la sua capacità di accoglienza e di solidarietà e anche per i 30 mesi che la separarono dalla definitiva partenza della nave, i gigliesi dimostrarono, molto di più di altri, grande senso di responsabilità, misura, fiducia nelle istituzioni e l’esito delle operazioni poi, credo, li abbia giustamente e correttamente ripagati."
Tra i numerosi presenti sull'isola nella giornata di ieri, il comandante della Capitaneria Gregorio De Falco, l’uomo che intimò a Francesco Schettino di tornare a bordo. "Qui ho lasciato una parte della mia esistenza, della mia vita professionale – ha detto – E’ un’emozione anche se naturalmente ci sono state 32 vittime. Ma quando posso ritorno sempre perché per me è importante".
Nella serata, appuntamento sentito e partecipato, una fiaccolata di fronte alla lapide sul molo rosso è terminata con una preghiera, il suono delle campane e le sirene delle navi alle 21,45,7'', nell'esatto momento in cui la Concordia urtò gli scogli de Le Scole.
Va bene tutto ci mancherebbe, ma NON SCORDIAMOCI il lavoro svolto in modo EGREGIO E PROFESSIONALE dagli EQUIPAGGI INSTANCABILI dei Traghetti ( AEGILIUM-TOREMAR E ISOLA DEL GIGLIO-MAREGIGLIO), un andirivieni per trasporto Naufraghi per oltre 36 ore, in particolare l'Equipaggio della M/N AEGILIUM che uscito dal porto su richiesta dell' AUTORITA' Marittima, SALVO' BEN 85 NAUFRAGHI DAL MARE E DALLE ZATTERE offrendo anche un PASTO CALDO ( addirittura del riso nei bicchieri in quanto le vettovaglie erano finite)!!! NON SCORDIAMOCI DI QUESTE SPLENDIDE PERSONE DAL COMANDANTE AL MOZZO.......