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Oggi una stella si è aggiunta sopra il Giglio
Ebe ha raggiunto Aldo suo.
Una separazione che pesava ogni giorno di più per lei che ha vissuto in simbiosi con il suo amore per settant'anni.
Di persone come Aldo e Ebe ne ho conosciute poche. Forse sono le uniche. Persone che hanno dato più di quanto hanno ricevuto dalla vita e dagli altri, sempre con sorriso e braccia spalancati.
Voler male e far del male a persone così è contro natura.
Conoscendoli, non puoi fare a meno di amarli.
Andare al Giglio non avrà più lo stesso sapore.
Vi porterò nel cuore come zii "acquistati", doni preziosi che la vita mi ha fatto, in modo fortuito, e per i quali devo solo ringraziare.
Negli ultimi tempi Ebe mi ha raccontato di essersi svegliata una mattina con in testa una canzone che però non riusciva a collegare a quelle gigliesi, alla fine l'ha riconosciuta: era la prima serenata che Aldo le ha cantato sotto le finestre per corteggiarla. Non la sentiva dagli anni della giovinezza e le è tornata in mente all'improvviso. Non ho potuto fare a meno di pensare che Aldo gliela stesse sussurrando all'orecchio mentre dormiva.
Aveva forse 15 o 16 anni Ebe quando Aldo le fece la prima serenata e non si sono più lasciati. La morte li ha separati solo temporaneamente. Ora saranno insieme per sempre e sempre ancora, e me li immagino a cantare e perdersi, sorridenti, una negli occhi dell'altro.
Riposa in pace, cara, dolce Ebe.
La vostra Veronica di Pisa
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