Osservatorio: documentazione non ancora completa
Mentre sull'isola proseguono le operazioni finali per la rimozione della Concordia, non senza piccoli intoppi nelle procedure di testing, in particolare, sembrerebbe, nella fase di immissione aria nelle tubature dei cassoni, a Firenze si è riunito oggi e terminerà domani l'Osservatorio di monitoraggio che si dovrà esprimere sulla parte autorizzativa.
Pubblichiamo il comunicato stampa di Dario Rossi per Toscana Notizie, Agenzia di Stampa della Regione Toscana.
L'Osservatorio per il recupero della Costa Concordia, riunitosi oggi a Palazzo Cerretani in piazza dell'Unità, ha proseguito il lavoro di esame dei documenti e delle procedure in vista del rigalleggiamento e del prossimo spostamento del relitto.
Restano da verificare alcuni aspetti delle operazioni e, aggiunge la presidente Maria Sargentini, vanno ancora approfonditi aspetti procedurali operativi, analogamente a quanto fatto in occasione dell'operazione di raddrizzamento; e deve essere comunque messo a punto lo scambio di informazioni durante le operazioni per garantire un controllo costante. L'Osservatorio, sottolinea, sarà in grado di fornire le proprie determinazioni definitive sull'avvio delle operazioni all'Isola del Giglio solo in presenza della documentazione completa.
La presidente Sargentini, al termine della seduta aperta cui partecipavano i rappresentanti di Costa e di Titan-Micoperi, ha tenuto a sottolineare che da parte dell'Osservatorio è unanime anche la richiesta che il Consorzio e la Compagnia garantiscano la continuità del ripristino ambientale sul fondo marino subito dopo il trasferimento dello scafo.
Si tratta in sostanza di intervenire innanzitutto per la parte di interventi già autorizzati e non realizzati per ragioni logistiche e di interferenza operativa con il montaggio dei cassoni, di procedere alla rimozione delle undici torrette di ancoraggio, di stabilire idonee procedure e tempi certi per il recupero dei sacchi di malta cementizia che hanno fatto da letto alla Concordia e per gli interventi relativi al ripristino dei fondali.
Domani nuova riunione tra tutte le componenti ambientali dell'osservatorio, la Guardia Costiera e Costa per la definizione delle procedure di monitoraggio durante le fasi di rigalleggiamento.
Citazione Urs: Io non conosco il livello ... Prendiamo 5 m, o il livello -25 m. ... - davanti al distacco la differenza è da 25 m Penso tu abbia ragione. Se fossero 10m di acqua nel cassone al distacco, la differenza iniziale sarebbe, secondo il tuo schema 12+(18-10) = 20 m
E a proposito del potere che attribuisci alle mie parole da blogger dilettante di GiglioNews,, caro Pietro, e cioè della capacità che avrei di far chiudere tutti i porti del Tirreno sol che pronunciassi un parere di sventura sulla rimozione della Concordia, va a finire che mi monto la testa e che ci credo davvero. Salutoni.
Caro Pietro, sei davvero una brava persona e ritengo una fortuna per me averti incontrato anche se solo sul Blog di GiglioNews. Mi chiedi che cosa penso dell'Osservatorio Toscano sulla Concordia. Ebbene, ritengo che dopo la sciagurata debacle di qualsiasi tipo di osservatorio locale e nazionale preposto al controllo della navigazione nei nostri mari che hanno lasciato impunemente che un gigante navale di oltre 100.000 tonn. di stazza con a bordo la popolazione di una cittadina di provincia si mettesse a zigzagare di notte tra gli scogli di un'isola del Tirreno alla velocità del campione del mondo dei 100 mt solo per diletto o sfida sportiva, ebbene dopo tutto quanto sopra accaduto, ritengo che il comportamento dell'Osservatorio Toscano sulla Concordia sia da considerare non solo una garanzia di probabile successo dell'impresa in atto nel cantiere Concordia al Giglio ma anche un elevato esempio di modello di controllo serio e responsabile con marchio prettamente italico e più specificatamente toscano da esportare in tutte le aree del mondo suscettibili di poter subire analoghe sciagure marittime. Saluti cordiali
Si Attilio, mi dimentico ogni tanto che rilasci commenti "in contrasto gli uni con gli altri" perché fai il Blogger ... e intendi animare la discussione, però, almeno in questo momento "DATTE NA CARMATA"._ Dimmi piuttostro che ne pensi sulle "limitazioni-indicazioni" che ha dato l'Osservatorio ..... se esorcizzi qualche altra disgrazia nel corso del refloating di Concordia ... sono capaci pure di chiudere i porti di Civitavecchia, S, Stefano, Piombino, le Isole di Pianosa, Elba, Capraia e Gorgona e chissà cos'altro.
Caro Pietro, ma non te la prendere così. La mia era solo una metafora con un po' di enfasi per dare un pizzico di pepe al forum un po' troppo imbrigliato tra livelli e pressioni. Figuriamoci se auguro al valoroso Senior Sloane e ai suoi uomini la finaccia di Achab e della sua ciurma nel romanzo di Melville. E poi, se tu, Pietro, hai letto il libro o hai visto una delle sue rappresentazioni cinematografiche (indimenticabile quella degli anni '50 con Gregory Peck) ti sarai facilmente reso conto che c'è una bella differenza di situazioni e circostanze di pericolo a favore dei nostri operatori sulla Concordia rispetto a quelle del capitano Achab e della sua baleniera in balia dell'oceano di fronte a Moby Dick. Saluti.
Caro Giovanni C, io condivido la tua sentenza “semplicemente con la differenza tra il livello dentro il cassone e il livello del mare”, invece ho problemi con il valore della differenza. Prendiamo un cassone aperto in basso, alla profondità da -30 m, alto da 18 m, pieno d’acqua. Io non conosco il livello d’acqua massimale nel cassone, necessario per distaccare il cassone (e la Concordia) dal fondale. Prendiamo 5 m, o il livello -25 m. - all’inizio non c’è differenza tra livelli; il cassone è pieno d’acqua, non c’è “livello” - con poco d’aria la differenza tra il livello d’acqua nel cassone e il livello del mare è da 12 m - davanti al distacco la differenza è da 25 m - poi il tutto ha tendenza al rialzo, ma la sovrastruttura della Concordia tende ad appesantirsi (noi non conosciamo l’influenza delle tendenze opposte sul livello necessario dell’acqua nel cassone...) (Alla fine hanno riparato l’internet transatlantico?) Saluti Urs
Al Prof. Regolo.... Gufare 1,2,....... 5 volte è umano: ma perseverare nel gufaggio fino all'ultimo momento, mettendo in mezzo pure la vita di un essere umano, è oltre che diabolico anche assai SCONVENIENTE.
Ho ritrovato in angolo remoto della biblioteca di famiglia un vecchio libro che avevo letto da ragazzo con grande interesse ed emozione: "Moby Dick" di Herman Melville. Il sincero augurio che posso fare a quel gran personaggio di Nick Sloane è che non faccia la fine del Capitano Achab. Nel frattempo mi accingo a rileggermi dopo ben 50 anni quello straordinario romanzo. Saluti e buon weekend a tutti in compagnia dello scirocco tirrenico.
VISUALIZZA via libera dell'Osservatorio... da lunedì si balla!
Perchè vedi, Giovanni (Ciriani), mi sono sempre chiesto quale fosse la ragione di carattere tecnico operativo di quella netta diversità fra la maggioranza dei cassoni di zavorra-galleggiamento intermedi verticali di altezza 18.5 mt (tralasciando l'importanza dei 2+2 cassoni lunghi orizzontali al livello degli altri intermedi) che è proprio la quota di pescaggio finale prevista dal refloating della Concordia, e quegli 4+4 cassoni delle estremità + 2 cassoni intermedi a sinistra più alti da 28.5 mt. Perché se per ottenere la quota massima di rigalleggiamento di circa 10mt occorrerà svuotare completamente tutti i cassoni sia intermedi che di estremità che ragione c'è nel far riemergere i cassoni alti già svuotati degli stessi 10 mt perdendo circa 10.000 mc=10.000 tonn. di spinta? Saluti.
Mettiamoci un po' d'accordo, Giovanni (Ciriani). Quello che dici mi sembra senz'altro corretto per i cassoni verticali più bassi, quelli da 18.5 mt, che inizialmente sommersi pieni d'acqua con il coperchio superiore a circa -10 mt dalla superficie del mare e quindi con il fondo a circa -28.5 mt dove premono appunto 2,85 atm idrostatiche oltre quella atmosferica (quindi quasi 4 atm) sia all'interno che all'esterno dei cassoni e basta quindi un po' di pressione dell'aria compressa immessa nei cassoni per scacciare acqua dall'interno tramite le valvole di fondo, una pressione che deve essere aumentata appunto fino a 1.85 atm per scacciare anche l'ultimo strato d'acqua quando i cassoni stessi sono saliti fin quasi a sfiorare il pelo dell'acqua. Ma per i cassoni verticali più alti, quelli da 28.5 mt, quali considerazioni vanno fatte? Saluti.
Invece io Daniela non ho capito la mossa della Conquest a Piombino: se in fase di sistemazione finale dei cassoni dovesse succedere qualcosa con che mezzo lo sistemano il cassone? Non era meglio tenere la Conquest nei pressi?
Citazione Pepe: "Sulla pressione atmosferica di immissione dell’aria ho scritto il dato a me più consono." Il dato riportato da lei il 10 luglio (3 atm) è errato, in quanto la pressione da controbilanciare non ha nulla a che vedere con la quota della valvola di uscita, ma semplicemente con la differenza tra il livello dentro il cassone e il livello del mare. Tale differenza e' zero al momento dell'inizio dell'immissione aria, e raggiungera' il suo valore massimo di 18.5 m quando la nave sara' tutta emersa. (non so se il principio sia denominato legge di Bernoulli o principio di Pascal o di Torricelli)
invece, hanno aggiornato il sito del parbuckling e per quanto possano essere degli schemi esemplificativi dovrebbe essere cambiato il tragitto della concordia, ovvero al posto di fargli fare il periplo dell'isola ruoteranno la costa verso est in modo da farla sfilare in direzione nord (malignamente, in modo che se dovesse colare a picco questa non coli proprio davanti all'imbocco del porto, evento possibile se avesse attraversato lo sepcchio di mare davanti l'imboccatura dello stesso).
Sulla pressione atmosferica di immissione dell'aria ho scritto il dato a me più conson,o tuttavia non ho studiato abbastanza per essere sicuro ... sorry. Circa l'immissione dell'aria dall'alto e la fuoriuscita dell'acqua dal basso è certamente la soluzione più logica, fare il contrario è si possibile ma privo di senso e i ogni caso all'interno del cassone sarebbe necessario un tubo che peschi l'acqua dal basso e la porti fuori dall'alto. Nella soluzione logica basta una banalissima valvola di non ritorno perché dal "buco" l'acqua esca e non possa rientrare.
Citazione Zardoni: "Credo invece che l’immissione dell’aria compressa avvenga dall’alto (ricordo le foto del sistema di controllo della zavorra dei cassoni) pubblicate in varie relazioni settimanali…" Io ho trovato la relazione 15-21 febbraio, pagina 25 e la relazione 29 marzo-4 aprile, pagina 27. Ce ne sono altri di dettagli? Sembrerebbe assodato quindi, che con entrata dall'alto la pressione massima necessaria per far evacuare l'acqua dai cassoni sia 1.85 atm al di sopra della pressione atmosferica invece delle 3 atm riportate da Franco Pepe, Attilio Regolo e Daniela Robasto.
Della gru è stata smontata anche la parte sommitale della torre e son stati levati gli ormeggi della Conquest...
Caro Attilio, il capo Nick Sloane certamente non galopperà tra prua e poppa. Viviamo nell’era della televisione, del telecontrollo e del telecomando, con computer e schermi centralizzati sul “tetto” della Concordia… Lungo la Concordia ci saranno lì ormeggiatori e i tecnici d’intervento specializzati. Saluti Urs
Scusatemi ma ho fatto confusione confondendo Ciriani e Rinaldi :-)
Al mio omonimo: sei tu che hai chiesto se c'era uno schema della posizione delle valvole :-) Mi son guardato le foto dei cassoni che ci sono sul sito ufficiale ed ho dedotto quello che ho scritto, tutto qui. Intanto sono stati rimossi i bracci della gru, il Blizzard dopo il lungo viaggio dall'Olanda è ormai alle Bocche di Bonifacio e per domattina ore 8.00 sarà a Piombino. Da lunedì finalmente alta pressione in arrivo, spero che si possa partire senza indugio con le operazioni. Facciamo il punto sulle imbarcazioni di supporto: a prua il Resolve Earl che è già in zona con il Blizzard che arriva, Voe Earl in fondo all'arco con lo skimmer, davanti al Voe Earl l'ITC Meltemi e l'Afon Cefni per il traino della barriera di raccolta idrocarburi, ci sono poi due mezzi con la rete da pesca per gli eventuali oggetto che si perderanno. E poi i due rimorchiatori di poppa: in zona ci sono già il Buccaneer, il Red Wolf e ieri è tornato Garibaldo. Vedremo quali saranno le scelte.
Qui, cari Ciriani e Zardoni, non si tratta di sapere se le valvole di espulsione nei cassoni sono due o quattro e se sono sotto sopra o a metà oppure se la pressione dell'aria insufflata sia 2 oppure 3 atmosfere. Qui si tratta di sperare che l'organizzazione di comando e controllo dislocata a bordo della Concordia sia in grado di esercitare efficacemente la propria azione operativa lungo tutti e trecento metri del relitto e simultaneamente su entrambi gli schieramenti dei cassoni dei quali quello di destra in situazione strutturale e funzionale assai diversa da quello stabile e saldato di sinistra. E' questa la vera nuova sfida di Senior Nick Sloane e C. dopo il successo del parbuckling, una sfida che ci lascia tutti senza fiato per l'ansia e che si sta svolgendo sotto gli occhi di tutto il mondo. Saluti.
Illustri interlocutori ...... non riesco a capire come fate ad individuare dalle foto la presenza di particolari così precisi e puntuali._ Forse sarà anche la mia grossolana tendenza a considerare più importanti situazioni logistiche, temporali, organizzative e, direi, generali, lasciando a “chì è incaricato di battere un chiodo” di batterlo senza metterci un dito sotto o interferire in alcun modo, commentando sul peso del martello, sulla lunghezza del manico o sul colore e lo spessore del chiodo !!! O PEGGIO ANCORA SPERARE CHE IL CHIODO NON PENETRI NELLA MATERIA SCELTA PER CONFICCARLO._ Scusate lo sfogo ….. in attesa ormai del refloating e dell’allontanamento di quel mostruoso convoglio, oggetto di tante discussioni, direi anche di scarso significato … per chi pervicacemente , come Me, continua a leggere ed a partecipare ai forum.
Dalle foto dei cassoni presenti sul sito ufficiale, sembrerebbe che, almeno per i cassoni verticali, le valvole di espulsione acqua siano 4, due in basso e due più o meno a metà. Credo invece che l'immissione dell'aria compressa avvenga dall'alto (ricordo le foto del sistema di controllo della zavorra dei cassoni) pubblicate in varie relazioni settimanali...
Citazione Robasto: "...però le valvole stanno sul fondo dei cassoni a circa – 30 metri (3 atm)." Se le valvole di immissione aria si trovassero sul fondo, la pressione sarebbe 3 atm. Ma se fossero in cima al cassone, e sul fondo ci fosse solo valvole di espulsione acqua la pressione massima richiesta sarebbe sempre solo 1.85 atm al di sopra della atmosferica. C'e' uno schema o un documento che spieghi dove siano?
E comunque, la necessità di ricorrere ad un sollevamento parziale un zona alla volta, prima quella poppiera e dopo quella prodiera, può essere dovuta ad una ragione meramente pratica. C'è un solo "Senior" con l'esperienza l'autorevolezza e la responsabilità dell'intera operazione e cioè quel Nick Sloane già eroe del parbuckling che per quanto grande e bravo non può avere il dono dell'ubiquità o sdoppiarsi lungo un gigante ammalorato di 300 mt come il relitto Concordia ed è quindi giocoforza che possa prestare la sua attenzione e la capacità di controllo e coordinamento solo ad una zona estrema alla volta. Ovviamente il fatto di effettuare un primo sollevamento di soli 1-2 mt anche se solo in una estremità della nave dovrebbe comunque garantire che nulla di irreparabile possa e debba accadere. Ma il discorso conclusivo è sempre lo stesso: di fronte ad una operazione gigantesca di salvage navale come quella operata sulla Concordia eseguita su una tipologia e con modalità uniche al mondo e nella storia certamente la bravura e l'esperienza sono garanzie di buon riuscita ma anche la dea bendata ci deve senz'altro mettere del suo. Saluti.
E' straordinario e anche emozionante quello che si riesce ad imparare attraverso la partecipazione ad un forum come quello di GiglioNews in generale e su questo della Concordia in particolare. Competenze e interessi vengono manifestati con sincerità e passione condividendoli i forma dialettica anche serrata all'istante a livello addirittura internazionale. A Urs Klaeger vorrei osservare che nel momento in cui si fa emergere solo la zona di poppa della Concordia anche se soltanto di due metri vengono a mancare perlomeno 5-10.000 mc di contenitore se pure bucherellato di acqua ed è come se questa si fosse spostata di un volume equivalente verso la zona di prua. Diciamo che prima di azionare tutto insieme l'intero sistema di galleggiamento si preferisce "testare" il galleggiamento di una sola parte, quella più debole per forza di spinta per via dei cassoni non ancora perfettamente posizionati, per vedere l'effetto che fa. Se tutto è O.K. si potrà passare ad azionare il sistema di spinta anche della restante parte dello scafo. Ma, lo ripeto, ho l'impressione che così facendo si alteri l'equilibrio geometrico-statico del tutto attualmente in perfetto assetto sul fondale artificiale con imprevedibili conseguenze da stress da dissimmetria degli sforzi applicati. Anche perché non è più come una volta, come ricordatoci da quell'autentica enciclopedia storica navale vivente qui rappresentata dall'amico Pepe, quando facevano gli incrociatori con acciaio spesso e scheletri robusti e pesanti. Saluti.
Cit. Daniela Robasto "però le valvole stanno sul fondo dei cassoni a circa – 30 metri (3 atm). Se pompassero aria a 1.8 atm, con valvola aperta l’acqua entra, non esce. Poi man mano che salirà lo scafo, diminuirà la pressione necessaria a tenere il livello dell’acqua all’altezza richiesta." Ogni dieci metri di altezza la pressione aumenta di 1 atm, quindi pompando aria a quella pressione uscirebbe acqua solo fino a quel livello. Ne consegue che i cassoni per essere totalmente svuotati dovranno avere una pressione interna minima di 3 atm. Questa soluzione ha molti vantaggi rispetto al semplice svuotamento dall'alto e riempimento con aria a pressione atmosferica. Intanto è più agevole la regolazione fine dei volumi interni, si prevenire lo schiacciamento dei cassoni e mantenendo costante la pressione si previene l'infiltrazione d'acqua da eventuali fessurazioni. Ricordo che questo sistema è in uso da sempre sui sommergibili che operano a profondità ben maggiori dei cassoni di Concordia. Circa la gru a martello: non occorre smontarla, al massimo potrebbero abbassare il braccio, operazione semplice che richiede pochissimo tempo, per evitare improvvidi movimenti a causa del vento. Italia Nostra, Greenpeace, Lega Ambiente e chissà chi altri ancora, sono i soliti sciacalli che approfittano di ogni occasione propizia per farsi pubblicità. Io non ce l'ho tanto con loro, mi fanno molto più schifo quelli che fanno il loro gioco dandogli spazio sui media, ascoltandoli, intervistandoli ecc. come se la loro opinione fosse qualificata. qualcuno ha ma verificato i loro titoli di studio, legali e morali ? Siamo sicuri che gli ecologisti non inquinano gli ambientalisti sfruttano ambiente e natura e nessuno di Italia Nostra abbia una proprietà he ha mutato il paesaggio ? Dopo tutto a estremizzare come fanno loro anche il duomo di Milano è un disastro ecologico: per costruirlo hanno usato pietre di una cava (orrore !) il sito dove si trova era un'area verde e con la sua mole muta le correnti d'aria che ci ruotano intorno. Per chi teme sulla solidità di Concordia dopo 2 anni e mezzo in acqua: Nell'aprile del 1943 l'incrociatore Trieste a seguito di incursione è affondato capovolto a La Maddalena. nel 1950 è stato riportato a galla dalla Micoperi, trainato (capovolto !) a La Spezia e qui raddrizzato, quindi rimorchiato in Spagna dove esisteva un progetto per trasformarlo in portaerei. Alla fine non se ne fece nulla e o scafo fu demolito. Da aggiungere che lo scafo era stato fortemente danneggiato dalle esplosioni mentre le macchine risultarono ancora in buone condizioni perché protette dal carburante che fuoriuscendo dai serbatoi allagò la sala macchine che nella posizione capovolta divenne a sua volta serbatoio. https://www.youtube.com/watch?v=CcFG7oKxEmM
E comunque, Daniela, il dubbio di fondo rimane sempre lo stesso. Perché si è deciso di effettuare il rigalleggiamento inizialmente a pezzi della nave, sollevandone prima la zona poppiera e dopo la zona prodiera, sollecitandone e sbilanciandone lo scafo in modo innaturale, anziché cercare di sollevarla tutta insieme in assetto?
Si penso che Daniela Robasto abbia ragione, con le valvole sul fondo dei cassoni, chiusi e senza contatto con l'atmosfera, la pressione iniziale dell'aria insufflata deve essere quella massima appena superiore a quella idrostatica sul fondo dei cassoni stessi, cioè di circa 3 atm, che andrà riducendosi man mano che la nave con i cassoni sale per effetto del loro progressivo svuotamento. Ma sulla possibilità se pure minima dello scivolamento in profondità del relitto non ci dice nulla la Robasto? Saluti.
Attilio, l’acqua nello scafo non può spostarsi. Le murate dello scafo, al centro della Concordia, resteranno sempre almeno 4 m sotto il livello del mare (alla prua lo scafo è più alto). Probabilmente solleveranno da prima la poppa da 1 o 2 m per distaccare il convoglio e per trovare l’equilibrio parziale con prua sempre fissa e dopo, alzeranno la prua e troveranno più facilmente l’equilibrio orizzontale totale. Saluti Urs
Rigalleggiamento possibile dal 14/7, come da comunicato sul sito ufficiale che vi incollo: "i tecnici confermano che le operazioni di rigalleggiamento della Concordia potranno essere avviate il giorno lunedì 14 luglio. Come già successo per il parbuckling, l’avvio dell’operazione è soggetta all’autorizzazione dell’Osservatorio e dovrà essere riconfermata anche in base alle previsioni metereologiche dei prossimi giorni. Pertanto la conferma ultima dell’inizio operazioni potrà essere fornita solo il giorno precedente. Visto l’elevato interesse e le numerose richieste già pervenute nei giorni scorsi, al fine di poter seguire le operazioni al Giglio, si chiede a tutti gli operatori dell’informazione di effettuare l’accredito dal sito www.theparbucklingproject.com, compilando l’apposito form. L'accredito dovrà essere nuovamente effettuato anche da coloro che avevano già provveduto a registrarsi a settembre scorso per seguire le operazioni di parbuckling. Tenuto conto di quanto previsto dal progetto di rimozione, ossia di limitare al minimo l'impatto delle operazioni sulle attività socio-economiche di Isola del Giglio, la Sala per i briefing con la stampa sarà allestita presso la scuola Raniero Maltini di via Provinciale n.41 a Giglio Porto. La sala per i briefing con la stampa sarà aperta dalle ore 9.00 di domenica 13 luglio per il ritiro dei badge di accredito. Presso la sala sarà disponibile un servizio Wi-Fi. Qualora la data di avvio delle operazioni dovesse subire modifiche, indicazioni specifiche saranno comunicate all’indirizzo email fornito al momento dell’accredito. Sempre tenuto conto di quanto previsto dal progetto di rimozione, e cioè di limitare al minimo l'impatto delle operazioni sulle attività socio-economiche di Isola del Giglio, per le testate televisive con esigenze di diretta sarà possibile posizionare un solo mezzo - di dimensioni limitate e dotato di passacavi - nei limiti dello spazio a disposizione nei pressi del molo verde. La tipologia del mezzo e le date di arrivo dovranno essere indicate nello spazio “Richieste speciali” del form di accredito presente sul sito www.theparbucklingproject.com. I mezzi potranno essere posizionati nell'area riservata soltanto dalle ore 6.30 alle ore 8.00 di venerdì 11, sabato 12 e domenica 13 luglio. Per questo motivo, è stata individuata quale area di parcheggio temporaneo il Campo Sportivo di Giglio Campese. Anche in questo caso, informazioni di dettaglio saranno comunicate alle testate interessate via email. Le interdizioni a terra saranno limitate all’area antistante l’Hotel Demo's, mentre non dovrebbe essere prevista alcuna limitazione alla balneazione in nessuna spiaggia. Rimane, invece, in vigore il divieto di sorvolo che si allega. Permane anche uno spazio interdetto a mare, nella zona intorno alla Concordia. A breve verranno fornite anche le informazioni logistiche legate alla fase di trasferimento della nave".
però le valvole stanno sul fondo dei cassoni a circa - 30 metri (3 atm). Se pompassero aria a 1.8 atm, con valvola aperta l'acqua entra, non esce. Poi man mano che salirà lo scafo, diminuirà la pressione necessaria a tenere il livello dell'acqua all'altezza richiesta.
Giovanni Ciriani può avere ragione sul valore massimo di 1.85 atm sopra la pressione atmosferica dell'aria compressa insufflata nella condizione dei cassoni bassi sollevati di 10 mt a pelo d'acqua ma Urs Klaeger potrebbe avere torto sull'impossibilità di uno scivolamento verso il canale a -100mt della Concordia con la gru incorporata e tutti i suoi cassoni per perdita di controllo nella prima fase di galleggiamento quando viene sollevata dapprima la poppa della nave e l'acqua interna scivola verso la prua sbilanciando nettamente il relitto. Saluti.
Attilio, un piano B? Non c’è piano B! Anche “Il Tirreno”, poco neutrale, non scrive da un piano B… lascia l’interpretazione alla fantasia dei lettori. Dal 13 gennaio 2012 lo scivolamento del relitto al fondale piano del canale era una possibilità paventata, ma certamente non era un piano (pubblicato)… quindi T/M hanno bloccato il relitto con le torri/martinetti tra Concordia e l’isola. Oggi, dopo la rotazione, la Concordia riposa sul falso fondale quasi orizzontale, scivolare è impossibile. Domani, dopo il galleggiamento, lo scivolamento sarà impossibile per definizione, il piano di riferimento sarà sempre orizzontale, la superficie del mare. Possibilmente la Costa aveva risposto, con schemi, schizzi, formule e blablabla, a una delle richieste complementari tanti importanti dell’Osservatorio. Saluti Urs
Attilio, penso la pressione massima sia di 1.85 atm al di sopra di quella atmosferica, e che venga raggiunta verso la fine della fase di galleggiamento; non come dici tu 4 atm raggiunte all'inizio. Questo in considerazione della profondita di galleggiamento dei cassoni e della nave alla fine dell'operazione di 18.5 m.
Suvvia, Giovanni e Daniela, non mi venite a dire che per quanto ritenuto un evento del tutto improbabile sia comunque rassicurante che si definisca come piano alternativo "B" l'affondamento più o meno pilotato della Concordia nel fondale più profondo nelle immediate prossimità di Punta Gabbianara. Insomma, fossi nei panni dell'Osservatorio, a questo punto avrei davvero motivate e giustificate perplessità nel concedere senza le necessarie garanzie di buona riuscita una frettolosa autorizzazione di nulla osta alle operazioni di refloating che si intendono avviare davanti alla costa del Giglio.
perchè dal lato di dritta non c'è lo spazio fisico per calare i cassoni in modalità viaggio per il naturale declivio della costa. Il caso che debba inabissarsi a -100 metri penso abbia le stesse probabilità che la prua si tronchi cedendo per collasso e già durante la rotazione c'era la remota possibilità che la nave continuasse la rotazione verso il mare aperto finendo per inabissarsi definitivamente. Parla il ceo di 1,0 mld già spesi, non penso che mld + o mld - non gli cambi la vita e quindi a questo punto che vada a buon fine o tutto a schifio sia lo stesso...
Caro Attilio, per poter sistemare tutte le catene e mettere i cassoni in corretta posizione occorre un parziale rigalleggiamento e spostamento in mare aperto di una trentina di metri. Era già scritto nelle relazioni sulle operazioni, ora è esemplificato anche da uno schemino che trovi sulla homepage di http://www.theparbucklingproject.com/?lang=it . Credo che il piano B ci sia per obbligo di considerarlo, sarebbe curioso avere le quotazioni sulle possibilità di successo. Immagino già che i centri di scommesse stiano già puntando :-)
Si, forse hai ragione ,Urs, per serbatoti stagni di zavorra sommersi che debbono diventare galleggianti se svuotati dell'acqua il metodo è quello dell'espulsione con insufflaggio di aria compressa presumibilmente dall'alto e a pressione massima iniziale di cira 4 atm per ridurla man mano che il cassone si svuota. Quello che comunque continua a preoccuparmi ,Urs, è non solo la complessità della manovra un po' dispersiva e farraginosa per il numero eccessivo di serbatoi zavorra-galleggiante sui due lati diversi per volume e posizionamento da azionare in modo controllato se pure a quanto pare con sala operativa centralizzata sul ponte più alto della Concordia , quanto il cosidetto piano "B" che è stato programmato in caso di emergenza. Da quanto dichiarato infatti in altro post di GiglioNews, quello dei test di galleggiamento avviati in cantiere ,suddetto piano "B" nel caso vada tutto storto a detta dei massimi responsabili tecnici e operativi dell'operazione prevede l'inabissamento su fondale di 100 mt davanti a Punta Gabbianara. Ma mi chiedo, Urs, perché questo disastroso e fallimentare piano B? Forse perché per la messa punto del sistema di rigalleggiamento si è costretti inevitabilmente ad allontanare l'abnorme relitto anche se di poco dal suo fondale artificiale venendo così a mancare l'effetto paracadute di quest'ultimo? Ma , anche se con il senno di poi, non era molto meglio prevedere l'intera operazione di rigalleggiamento facendo rimanere la Concordia in proiezione verticale sul fondale artificiale? Saluti.
Attilio, evacuare l’acqua nel cassone con una pompa d’aspirazione e rimpiazzare il volume d’acqua svuotato con un volume identico da… vuoto assoluto, fino all’implosione del cassone? L’uso dell’aria compressa per evacuare l’acqua da un contenitore aperto in basso non è tanto sperimentale. Il principio è uguale nella campana subacquea, descritta da Aristotele e usata da secoli per i lavori sui fondali dei fiumi, laghi e mari. (OK, Aristotele non era italiano, ma probabilmente Leonardo aveva inventato una macchina adeguata) Saluti Urs
Io caro Urs, quella voce l'ho più interpretata come uno smontaggio della gru. Bastano poche ore di lavoro e si rimonta ove occorresse a Genova...
Il programma è chiaro: “Disassemble/seafasten crane” “seafasten” = “preparare al viaggio” = possibilmente rimuovere il braccio (per evitare il “girasole”) e basta… Perché rimuovere la gru, utile a Genova? Saluti Urs
Le ultime farneticazioni di Italia Nostra: Italia Nostra/Toscana esprime profonda preoccupazione per il trasporto e la demolizione del relitto Costa Concordia. A nostro avviso, l’operazione avviene nel dispregio del principio di precauzione, che, invece, mai come in questo caso avrebbe dovuto essere osservato. Durante il trasporto, il pericoloso rifiuto speciale, costituito da questa carcassa, sarà esposto a rischi di vario genere – connessi alla navigazione, al complesso e poco stabile equilibrio dell’ammasso trainato, all’imprevedibilità delle condizioni atmosferiche… – rischi tanto più gravi quanto più lunga sarà la navigazione. Il relitto, diretto a Genova, dovrà attraversare un mare di inestimabile valore naturalistico e bellezza, nonché di importanza economica vitale per le popolazioni che su questo mare si affacciano: il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, il santuario dei cetacei, le praterie di posidonia, le coste e le spiagge della Toscana, della Liguria e della Corsica. Inoltre, secondo le informazioni a cui abbiamo accesso (quelle giornalistiche), il relitto non giungerà direttamente a Genova (le cui strutture portuali non sono adeguate) ma verrà dirottato ad altro porto dove verranno demolite prua e poppa: i tre monconi, con ulteriore considerevole aumento del rischio di inquinamento, verranno poi trasportati a Genova. La salvaguardia dell’ambiente marino, la tutela della salute pubblica, la difesa dell’economia costiera avrebbero dovuto essere determinanti nella scelta delle soluzioni proposte per demolizione e smaltimento, che avrebbero dovuto avere anche attenzione e coinvolgimento da parte dei cittadini e delle comunità rivierasche di cui, invece, si lamenta la totale assenza. Il parere della Regione Toscana avrebbe dovuto essere decisivo su scelte che possono avere importanti ricadute sul territorio e sulla vita dei propri cittadini, tanto più che la legislazione europea e italiana prevede che la circolazione “transfrontaliera” (e cioè anche via mare) dei rifiuti debba essere autorizzata dalla Regione e dalle Province competenti. Il relitto del Concordia, invece, è stato ritenuto non un rifiuto, ma una semplice merce passibile di essere trasferita ovunque, via mare, senza l’autorizzazione degli enti territoriali preposti. Questo relitto, però, con il suo contenuto, non è una merce qualsiasi: è un rifiuto speciale, e come tale, deve essere trattato. È un rifiuto galleggiante – pericolosamente galleggiante e avventurosamente trainato, non trasportato – che, evidentemente, non può essere confuso con merce posta nella stiva o sul ponte di un mercantile. Per tutti questi motivi, crediamo che la decisione presa meriti un ungente e provvidenziale ripensamento al fine di capire se il Regolamento CE 1013/2006 e il Codice dell’ambiente consentano quanto è stato deliberato dal Consiglio dei Ministri; riteniamo anche che, sul territorio, si debba avere la possibilità di conoscere il progetto nel suo iter autorizzativo con l’esplicitazione delle soluzioni alternative (obbligatorie in caso di valutazione di impatto ambientale) e con l’eventuale svolgimento di un’inchiesta pubblica ; chiediamo di sapere se – e in quale misura – sono stati considerati i rischi ambientali, e se – vista la delicatezza del problema – il progetto stesso possa subire correzioni e variazioni. Chiediamo infine di conoscere come sia stato possibile ovviare alle competenze spettanti alla Regione Toscana e, a questo scopo, riteniamo utile l’istituzione di una commissione consiliare di inchiesta. Questi sono i motivi per cui ci rivolgiamo al Presidente della Regione Toscana: perché, impegnandosi in quella che è una battaglia di civiltà, scongiuri la possibilità che una tragedia (di cui è difficile immaginare la portata e le conseguenze) abbia a colpire la Toscana e il mondo intero.
da dire che su 101 aventi titolo, soltanto 19 avevano potere di veto e solo 2 hanno detto no (regione e provincia) facendo slittare tutto al CdM (dovrebbero fare che se il parere successivo è opposto a quello di chi in minoranza si è opposto, ne pagano le spese...) P.S. ma la gru a torre la smonteranno o andranno in giro per il Mediterraneo con quel pennone? (non ci saranno viadotti da passare... ma)
Mi interesserebbe avere un chiarimento sulla sottolineatura della Presidente, quando afferma che: è unanime da parte dell’Osservatorio la richiesta alla T/M di garantire la continuità del ripristino ambientale sul fondo marino subito dopo il trasferimento dello scafo.__ Ovvero se si intende compresa anche la rimozione delle piattaforme, poiché non vengono “citate” nel capoverso successivo.
101 mangiapane a tradimento per decidere le sorti di Concordia ? Si, siamo proprio in Italia dove ogni occasione è buona per mettere del fieno in cascina a spese della collettività. Probabilmente per il recupero di Concordia si è speso più per pagare gente inutile (es. quelli che da oltre 2 anni contano i cetacei) che in palombari.
Mah, Giovanni, meno male che siamo in Italia, altrimenti chissà che fine faceva quella povera nave. I problemi del sistema di espulsione dell'acqua da cassoni con insufflaggio forzato di aria mediante compressori rientrano nella complessità del caso assolutamente nuovo e sperimentale. Mi chiedo 'altra parte perché non si sia ricorsi ad un sistema più tradizionale di aspirazione con pompe idrauliche. Comunque con l'ingegneria tutto è risolvibile, basta non avere eccessiva fretta. Saluti.
Premesso che conta molto anche la fonte (ed essendo questa notizia scritta dalla Regione Toscana che è contraria al trasporto a Genova ci possa essere anche una enfasi negativa) mi viene da dire "Siamo in Italia". Ha dato l'ok la Conferenza dei Servizi (101 (!!!) aventi titolo...) con soli due voti contrari (Regione e Provincia), ha dato l'ok il Governo. Poi ci si imbatte in un piccolo problema: il relitto è sotto sequestro. Detto e fatto, la Procura lo dissequestra (non senza i relativi mal di pancia delle associazioni dei consumatori) ed ora c'è un altro tavolo: "l'Osservatorio", che è presieduto da un rappresentante indicato da... Regione Toscana!!! Ora: non è che stiamo assistendo ad un tentativo di "rivincita" :-) ? Battute a parte: le osservazioni non mi sembrano insuperabili, il grosso poi è dedicato al ripristino che però non si può fare se non si sposta il relitto... Mi preoccupa più un'altra notizia presente in questo post, se confermata: è mai possibile che un progetto così complesso ed enorme possa avere qualche problema di test di funzionamento dei tubi per insufflare aria compressa nei cassoni?