"Patria e Madre e Nostra": omaggio all'Italia
Una nuova poesia di Tonino Ansaldo che ancora una volta sceglie GiglioNews per presentarla ufficialmente ai gigliesi ed agli amanti della nostra isola. Per chi volesse leggere i versi pubblicati negli ultimi anni, può visitare l’apposita pagina LE POESIE DI TONINO ANSALDO.
Oggi il poeta sceglie di rendere omaggio, attraverso i suoi emozionanti versi, all'intero territorio italiano, esaltandone, a pochi giorni di distanza dall'anniversario della Liberazione, tutte le sue bellezze e le straordinarie peculiarità.
PATRIA E MADRE E NOSTRA
Era e resta pari alla greca di cultura regina e dell’arte, questa terra.
Dove umani dal genio infinito solo a Dio secondi questa terra è madre.
Dove candidi marmi e bronzi di sculture insuperate il mondo ode, nell’eterno la voce.
Dove figure, pitture, arazzi affreschi giganti sui muri dipinti più mai eguagliati il mondo ode, nell'eterno la voce.
Dove poemi come universi a rime seguono, immensi versi di questi, il mondo ode, nell'eterno la voce.
Qui, scese l'alieno Da Vinci nessuno s'accosta nessuno al primo dei primi. Artefice, molteplice.
Sul pianeta senza pari unicità di cento città monumentali. Nostra è Venezia, nostra è Firenze.
Ivi, appare di Roma l'urbe. Come quando il sole sorge le altre tutte restano di tanta luce, orbe.
Sotto il palato primario cucinato col primato.
Penisola immersa nel mare di sole regala, un clima regale celestiale.
Del Dio unico presente è, ogni dono.
Le nevi sopra altissime cime. Sotto nei tre laghi, sciolte scrivono romanzi belli. L’ospite straniero, ammira rive e paesi, nostri gioielli.
Ricca, colei che cura, la grande Padana pianura. Dolci, gobbe, colline d'uva e d’ulivo. Qui, il mondo s’inchina, alle rosse vigne sanguigne.
Bianche, senza fine lunghe spiagge. Isole poi come stelle la mia, tra le più belle.
Quindi le miste lingue. Di razze molte, di più, nei tempi invasori.
Dall’Europa tutta calavano in cerca della migliore ... Patria e Madre e Nostra.
Tonino, Marzo 2011
CARISSIMOO TONINO, AD UN MAZZINIANO COME ME (L'"APOSTOLO" COME BEN SAI, AMAVA I POETI CHE INNEGGIAVANO ALLA PATRIA, A PARTIRE DA UGO FOSCOLO, DI CUI FU SAPIENTE TRADUTTORE IN QUEL D'ALBIONE), LA TUA POESIA, NON POTEVA NON PIACERE ED ANCHE UN PO' SORPRENDERE, PERCHE' RITENEVO CHE TU, COME, PER SOLITO, LA GENTE DI MARE, FATTO SALVO IL FOSCOLO, APPUNTO, CHE EBBE A NASCERE NELL'ISOLA DI ZANTE, NEL DODECANNESO, TENESSI, COME SI SUOL DIRE, "IN CORE". SOLO IL TUO SPLENDIDO "SCOGLIO", PER IL QUALE HAI SCRITTO, TRA L'ALTRO, "COSE" MERAVIGLIOSE. INVECE, CON QUESTA COMPOSIZIONE DEL 2011, HAI ALLARGATO IL TUO "SPIRTO" E LA TUA VALENTIA POETICA, ALLA NAZIONE, A QUESTA NOSTRA SOFFERTA NAZIONE, ALLA FACCIA DI SALVINI E DI TUTTI QUELLI CHE, GIA' GODENDO DEL PRIVILEGIO SPECIALE DELLE AUTONOMIE, CHIEDONO ULTERIORI "SALVACONDOTTI" PER FARE, ANCOR PIU', I LORO COMODI. E' UN RICHIAMO ALL'UNITA' DEGLI ITALIANI IL TUO. UNITA' CHE NON SI BASA SUL SOFFERTO SFORZO RISORGIMENTALE, CHE SOLO GLI "ELETTI" HANNO FORTEMENTE VOLUTO, IMMOLANDO, SOVENTE, LE LORO VITE, AL COSPETTO DI TANTI INDIFFERENTI OD OSTILI OD ANIMATI DA ALTRI "DISEGNI", IVI COMPRESO, CAMILLO BENSO, CONTE DI CAVOUR, CHE, NON OSTANTE VENGA RITENUTO UNO DEI PADRI DELLA PATRIA, CON MAZZINI E GARIBALDI, IN VERITA', MIRAVA SOLO AD ALLARGARE "LA SAVOIA". UNITA' CHE GLI ELETTI TRAEVANO DALLE RADICI DELLA STORIA, DALLA LINGUA DI DANTE, DEL PETRARCA E DEL BOCCACCIO, E DAI VALORI CHE TU SOTTOLINEI CON "ALATE", QUANTO PONDERATE PAROLE, GIA' NELL"INCIPIT" DEI TUO VERSI, LA' DOVE, ICASTICAMENTE, SCRIVI: "ERA E RESTA / PARI ALLA GRECA, / DI CULTURA E D'ARTE. / QUESTA TERRA". PER POI (SUBITO DOPO), DISTESO LO SGUARDO SULLA PENISOLA E SULLA SUA INEGUAGLIABILE "VICENDA" SECOLARE, AGGIUNGERE: " DOVE / UMANI DAL GENIO INFINITO, / SOLO A DIO SECONDI / QUESTA E' MADRE", QUALE PREMESSA, "SEGUITANDO", CON VERSI, CADENZATI, COME DITIRAMBI, PER SOTTOLINEARE L'INCOMMENSURABILE GRANDEZZA DELL'ITALICO INGEGNO, FRUTTO ESCLUSIVO DI UN CONTESTO SOCIO-ECONOMICO, INTRISO DI SPARSE SCATURIGINI CULTURALI " DOVE / CANDIDI MARMI E BRONZI /...SCULTURE INSUPERATE ... / FIGURE, PITTURE, ARAZZI / AFFRESCHI .... / DIPINTI...MAI EGUAGLIATI ... / POEMI COME UNIVERSI ... / IL MONDO ..." DA SECOLI C'INVIDIA. C'INVIDIA, IN QUANTO, NON PER CASO, "QUI SCESE L'ALIENO DA VINCI", TANTO CHE " NESSUNO S'ACCOSTA, NESSUNO / AL PRIMO DEI PRIMI". ED, INFINE, CHIUDERE CON IL FASTIGIO, ANCHE POLITICO, DEL RINASCIMENTO CON L'"UNICITA' DI CENTO CITTA' / MONUMENTALI ... / NOSTRA E' VENEZIA, NOSTRA E' FIRENZE. /...IVI APPARE DI ROMA L'URBE, E, CON UN "CAMPO LUNGO" SUL "GIARDINO D'EUROPA" DALLE "DOLCI GOBBE, / COLLINE D'UVA E D'ULIVO ", GUARDARE IL MONDO CHE S'INCHINA "ALLE ROSSE VIGNE SANGUIGNE", INEBRIANTE RIGOGLIO D' "ISOLE COME STELLE / LA MIA TRA LE PIU' BELLE". RICORDI, TONINO, CHE UN GIORNO, AL TELEFONO, RIFERENDOMI AL POETA DI CORNETO TARQUINIA, VINCENZO CARDARELLI (CHE TANTO AMO), EBBI A DIRTI CHE NON OSTANTE FOSSE UN POETA LOCALE, PUR TUTTAVIA, SUBLIMAVA DI "SLANCI" UNIVERSALI, ATTRAVERSO ESPRESSIONI ASSOLUTE DI SIDERALE BELLEZZA, VERSI CHE, SEMPLICEMENTE, ILLUSTRAVANO LA MAREMMA, LE STAGIONI DEL TEMPO E DELLA VITA, L'AMORE E LA MORTE, ASSIEME ALLE AMARE E TRISTI "ESPERIENZE" D'UOMO, CUI LA NATURA FU MATRIGNA? EBBENE, TONINO, QUEST'OGGI, CON QUESTA POESIA, TU INVOLANDOTI DALL'ISOLA E SENZA, MAI, COMUNQUE, DIMENTICARLA, HAI LIBRATO SOPRA L'ORIZZONTE PER CANTARE, CON ESPRESSIONI UNIVERSALI, L'ITALIA, CH'E' PATRIA E MADRE INEGUAGLIABILE DI NOI TUTTI!