Non possiamo che criticare quanti in Parlamento nascondendosi dietro al dito dello sviluppo turistico per l’isola di Pianosa, come la Deputata del PD Silvia Velo, antepongono argomenti di nessuna importanza come i 12.500 visitatori all’isola dell’arcipelago toscano per l’anno 2007, davanti allo strapotere mafioso che ogni giorno esce dalle carceri di tutta Italia. Si è ben visto, lo Stato non riesce a garantire un serio carcere di “41 bis”, necessario come il pane per tenere a bada la mafia stragista, e solo Pianosa e l’Asinara tanto odiate da “cosa nostra”possono essere la soluzione al problema.
Diciamo alla parlamentare che attualmente non c’è e non ci sarà nessun sviluppo economico ne per Pianosa, ne per l’Italia intera e che il tanto declamato Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano sarà terra di mafia come tutto il resto del Paese, se Salvatore Riina, Bernardo Provenzano e quant’altri potranno ancora dettare legge dal carcere inviando pizzini e messaggi a Matteo Messina Denaro e ai suoi degni compari che stanno fuori dai penitenziari a latitare.
Tutto questo noi lo sappiamo bene, visto che l’ordine ultimo di massacrare i nostri parenti in via dei Georgofili il 27 Maggio 1993 è uscito dal carcere. La politica la deve smettere di fare solo ed esclusivamente gli interessi dei politici e iniziare a liberare una volta per tutte i cittadini dal giogo mafioso, dichiarando guerra alla mafia.
Solo così si potrà davvero tornare un giorno a trasformare Pianosa e Asinara in oasi di pace; ma non ora, non è possibile perché i nostri morti sono ancora caldi e senza giustizia.
PIANOSA CONTRO LA MAFIA, IL TURISMO PUO' ATTENDERE
Autore: di Giovanna Maggiani Chelli, Associazione familiari vittime stragi
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