
Quando Ornella Vanoni arrivò al Giglio
... e finì a fare il bagno di notte tra il plancton fosforescente. Settembre 1959. L'isola ricorda con un sorriso quella notte.
Il Giglio, nel settembre del 1959, era un piccolo mondo sospeso tra la ruvida vita di mare e l'incanto di un'isola ancora intatta. In quei giorni, sulle sue pietre antiche, sbarcarono critici, giornalisti, registi, attori: era nata la prima edizione del Premio Nazionale Guglielmo Marconi della Televisione, un premio indipendente, alternativo, sognato e voluto da Guido Guarda e firmato da Enzo Biagi, Achille Campanile e altri nomi che avrebbero fatto la storia del giornalismo.
Ma tra elicotteri che atterravano sul molo, cinegiornali che ronzavano e signore eleganti che scendevano dalla vecchia Aegilium, l'isola attendeva soprattutto lei: Ornella Vanoni, venticinque anni, accompagnata dalla madre.
L'arrivo in ritardo e il primo colpo di scena
Ornella non si vide per tutto il giorno. Era ospite dell'Hermitage, il nuovo albergo sugli scogli alla Cala degli Alberi, raggiungibile, allora come oggi, solo via mare, gestito all'epoca dal padre dell'attuale proprietario Ghigo Pardini, che in quel 1959 era un ragazzo di 17 anni.
La barca che doveva portarla in porto per la serata di gala partì in ritardo e arrivò ancor più tardi - per colpa del mare? O perché tutto, quel giorno, sembrava vivere un po' fuori dal tempo?
Così l'apparizione di Ornella sul palco dell'Hotel Demo's fu un ingresso quasi teatrale: vestita di nero, bella e aggressiva, la voce già inconfondibile, come una promessa che attraversava la brezza serale.
Il premio senza divi e le prime polemiche
Quando Achille Campanile lesse il verdetto, l'isola rimase sorpresa: il premio andò non a un volto noto, ma a Jole Giannini, autrice delle lezioni televisive d'inglese Passaporto. "Un premio senza divi", scrissero i giornali. Ma un premio coerente, libero, forse persino coraggioso.
La serata si chiuse tra commenti, flash, copie di Epoca piegate sotto braccio e curiosi che si avvicinavano per vedere la giovane cantante milanese.
Ma la notte non era finita.
Il ritorno all'Hermitage ... e il naufragio del conduttore Pio
A raccontarlo oggi è proprio Ghigo Pardini, che allora era a bordo della barca di servizio dell'Hermitage insieme al conduttore, il mitico Pio Fanciulli.
Dopo l'esibizione, dovevano riportare Ornella e la madre in hotel. Tutto sembrava filare liscio ... se non fosse che Pio, mentre aspettava la cantante al molo, si era lasciato ospitare - con troppa generosità - dal Cavaliere Renato Cavero, proprietario dell'Hotel Demo's, noto sull'isola per non far mai mancare il vino ai suoi invitati.
Al momento di ripartire, Pio era decisamente più allegro che lucido.
"Cadde in mare" racconta Ghigo ridendo ancora oggi. "Proprio mentre stavamo per salpare. Non era più in grado di condurre l'imbarcazione."
Imbarazzo generale. L'organizzazione non sapeva cosa fare.
Così furono due diciassettenni, Ghigo e il coetaneo Pasqualino Bancalà, a prendere in mano la situazione e riportare Ornella e la madre all'Hermitage.
Una scena che oggi sembrerebbe impossibile, ma che allora, al Giglio del '59, era quasi naturale.
Il bagno notturno tra il plancton fosforescente
E qui arriva il momento più incredibile del racconto.
"Per farmi perdonare la sbronza del povero Pio - racconta Ghigo - invitai Ornella e la madre a fare un bagno dagli scogli sotto l'albergo. Erano le due di notte, una notte splendida di settembre."
Il mare era piatto come vetro e pieno di plancton fosforescente - ogni movimento dell'acqua si illuminava. Sopra, un cielo stellato così grande da sembrare irreale.
"Rimasero affascinate" ricorda Ghigo. "Salimmo in hotel al primo albore. Penso che si meravigliarono della bellezza dell'isola come noi la conosciamo."
La giovane Ornella, che in quel periodo amava cantare soprattutto le canzoni della mala milanese, sembrava perfettamente a suo agio in quella notte sospesa, quasi magica.
"E il povero Pio fu ampiamente perdonato" conclude Ghigo con un sorriso. "E anche ringraziato con una bella mancia. Forse quella notte non l'avremmo vissuta ... se lui non fosse caduto in mare."
Una notte da ridere e ricordare per Ornella che si innamorò del Giglio
La prima edizione del Premio Marconi si chiuse tra polemiche, consensi e una valanga di articoli sui giornali italiani e stranieri. Il Giglio entrò sulle mappe.
Ma per chi c'era, il vero ricordo indelebile rimase un altro: la notte in cui Ornella Vanoni arrivò al Giglio, fece tardi per colpa di una barca svagata, cantò vestita di nero, si innamorò dell'isola, e finì a fare il bagno nel mare fosforescente con due ragazzi gigliesi come ciceroni improvvisati.
Una storia che sembra una leggenda.
E invece è tutto vero.

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