Raccolta fondi per un asilo in Tanzania
Iniziativa del Gruppo Missionario "Padre Luciano Baffigi": la prossima domenica 26 Aprile, nelle chiese di Giglio Castello e Giglio Porto, saranno distribuite delle scatoline-salvadanaio per contribuire all'iniziativa di Nicola, Loris, Marco, Mirella e Paola, amici di Padre Luciano.
"Nei tanti anni di viaggi in Tanzania - scrive uno di loro - ho visto e toccato con mano il devastante problema della fame. L'ho visto nelle città come nei villaggi: cambia l'ambiente ma la fame resta fame.
Nel 1999 l'amico Augusto mi portò nei sobborghi di Dar er Salaam, e vidi una donna che, camminando dietro ad un camion in movimento, raccoglieva i chicchi di riso che cascavano dai sacchi posizionati sul mezzo.
Non ho mai cancellato dagli occhi quella scena e ho fatto miei quei momenti di sofferenza, povertà e ingiustizia: per i pochi che hanno tanto e per i tanti che non hanno nulla!
Il nostro progetto legato al Cammino di Santiago lungo la via della Plata che inizierà il 30 aprile con gli amici Loris e Marco; vuole dare un contributo concreto all'asilo Nuru nel villaggio di Hombolo in Tanzania dove un'altra amica, Maria Carla, vive ed opera dal 2002.
Duecento bambini che frequentano l'asilo costruito da Maria Carla, sono da sfamare tutti i giorni! Duecento piccole bocche che, oltre allo studio, ricevono colazione e pranzo con un impegno economico a carico dell'associazione di cui fa parte Maria Carla.
Ho conosciuto personalmente questi bambini; sono stato con loro per tanti giorni: ho mangiato riso e fagioli condividendo con loro la gioia di avere quel piatto di plastica colorata in mano. Ho tante foto che mi ricordano quei momenti ma anche senza foto non potrei mai dimenticarmeli.
Ogni mese occorrono 450 euro!
Ce la facciamo a garantire 2 anni di cibo per questi bambini?
A riempire con le monete queste scatoline, i nostri piccoli salvadanai con una moneta per ogni giorno del nostro cammino, così da riempire la dispensa dell'asilo di sacchi di riso, fagioli e granturco?
Nicola, Loris, Marco Mirella, Paola."
AD AMICI CHE NON CONOSCO A Nicola, Loris, Marco, Mirella e Paola, ed a tanti altri, che, per il mondo, dedicano la vita a cause che, in una società globale, giusta ed equanime, di cui tutti gli uomini hanno diritto, non avrebbero ragion d'essere; a Nicola, Loris, Marco, Mirella, Paola, che non conosco, ma che già mi sono entrati nel cuore per questa lettera, disperata, che, faticosamente, ho letto tra le lacrime, non so che dire. Non so che dire, perché, anche se non sembra, non posso aiutarli quanto vorrei a raccogliere le poche centinaia di Euro che servono per sfamare ed istruire bambini, incolpevoli della loro sorte ma, soprattutto, bambini inconsapevoli d'essere nati in altra parte del mondo, che, se sopravviveranno ai rischi, alla fame e all'indigenza, che vede le loro madri, seguire, passo passo, i camion dei soccorsi per raccogliere i pochi chicchi di riso che ne cadono, quando saranno grandi, li sospingerà, in massa, attraverso vie impervie e foriere di disgrazie, verso i disumani, "respingimenti" delle fonti del benessere. Comunque, qualcosa, qualcosa vedrò di farvi avere, siccome invito ed inviterò, in privato, altri a darvi una mano. Perché, se anche i miei sforzi, che, v'assicuro, al momento, ancorché modesti, mi sono assai pesanti, consentiranno l'acquisto di solo un po' di pane e qualche libro, sono, comunque, qualcosa, per chi, di fatto, non ha proprio niente. Ma, soprattutto, perché serviranno ad alimentare, come qualche goccia d'olio in una lucerna, almeno un poco di "speranza in un mondo migliore", alla stregua di quanto diceva Charlie Chaplin in "chiusura" de "Il Dittatore".