Garanzie sui tempi di rimozione della Costa Concordia e un decreto legge urgente del Governo per adeguare il porto di Piombino. Queste le richieste presentate dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi nel corso dell’incontro che si è svolto stamani a Roma al Ministero dell’ambiente, presenti il ministro Clini, il prefetto Gabrielli e il sottosegretario all’industria De Vincenzi.
Nel corso della riunione sono stati affrontate due questioni: i tempi della rimozione del relitto dall’isola del Giglio e la destinazione per la demolizione della Concordia. Il presidente toscano si è detto preoccupato per il fatto che per ancora un’altra estate il relitto non verrà rimosso dal Giglio. L’ipotesi che Costa Crociere ha presentato prevede la rimozione per settembre-ottobre di quest’anno. Ma secondo Rossi non è possibile fare a meno di nutrire qualche dubbio sul rispetto dei tempi. Per questo la Regione ha chiesto alla Costa l’assunzione di precisi impegni al riguardo.
Rispetto invece al porto di destinazione per la demolizione della nave, il presidente della Regione ha evidenziato l’importanza della questione ambientale, considerato che quella nave è assimilabile ad un rifiuto e pertanto le autorità pubbliche hanno il dovere di intervenire sulla sua destinazione. Rossi ha poi aggiunto che sulla nave devono essere evitate, davanti all’isola del Giglio, operazioni complesse che possano costituire un pericolo per l’ambiente, ed ha anche sottolineato come sia assolutamente inopportuno che il relitto sia portato in giro per il Mediterraneo, verso destinazioni incerte, magari fuori del nostro stesso Paese, con tutti gli evidenti rischi di sversamento.
C’è invece bisogno, ha affermato il presidente, che il Governo si assuma la responsabilità di individuare il porto più vicino, che come noto è Piombino, e di consentire il suo adeguamento in tempi rapidi per l’accoglienza e la bonifica della nave. Rossi ha quindi chiesto al Governo la predisposizione in tempi rapidi di un decreto-legge per risolvere in via definitiva la questione.
Le ragioni di carattere ambientale che depongono per questa scelta sono logiche ed evidenti a tutti; a esse si aggiungono poi motivi di carattere industriale, legati alla presenza della Lucchini. Anche per l’industria siderurgica l’adeguamento del porto rappresenta un vantaggio competitivo di notevole interesse per il futuro dello stabilimento.
Il presidente ha infine sottolineato come i lavori per l’adeguamento produrrebbero anche una domanda di lavoro, con opportunità più che interessanti per una realtà sociale pesantemente colpita dalla cassa integrazione e dalla crisi dei livelli occupazionali.
Regione: "Tempi certi per la rimozione"
Autore: R. Fattorini, Regione Toscana
3 Commenti
Citazione articolo sui tempi certi di rimozione _____ Comeeeeee ?? …. Oggi 22 febbraio 2013, ci siamo accorti che manca un mese circa all’inizio della stagione primaverile e ci preoccupiamo che la nave resterà lì per tutta l’estate ? …… nel leggere questo articolo mi è venuto proprio da ridere e subito dopo sono stato assalito dall’angoscia nel riscontrare, ancora una volta, come siamo “governati e da chi” (e non voglio salvare nessuno a due giorni dalle elezioni) !! E poi ….? Siccome si era detto fino a ieri “settembre” oggi leggo anche ottobre …… poi verrà novembre, dicembre, natale 2013, capo d’anno 2014 !!!! Inoltre, contendersi la nave per demolirla ……. È una vera e propria ignominia …. Non dico altro.
[quote name="Fabio Cigna"]Scusate se mi permetto di dare un piccolo suggerimento , se non ho capito male qualcuno ha pensato di portare il relitto in Turchia ....Ma sono matti ??? facciamo girare per il mediterraneo la nave in quelle condizioni !!!
La mia proposta ( se è possibile ) e quella di trainarla fino a Genova presso la Fincantieri , perchè mi sono domandato se e stata costruita a Genova saranno anche in grado di smontarla , adesso il cantiere è praticamente fermo e i lavoratori sono a casa .
Pensiamoci !!! in questa nazione c'è molto bisogno di lavoro , non buttiamo al vento anche certe occasioni !
Grazie per l'attenzione Fabio.[/quote]
Sono totalmente concorde che Sestri ha dato la vita a Concordia e la può anche sopprimere, ma ci sono due problemi insormontabili, a meno che Concordia non sia resa galleggiante autonomamente:
1) il porto di Multedo, al cui interno si trova la Fincantieri non ha abbastanza fondo
2) il bacino di carenaggio dove Concordia è nata non è largo a sufficienza per farci entrare la stessa con i cassoni laterali, indipendentemente dal pescaggio.
Di conseguenza Concordia può solo andare forse a Palermo, per una riparazione sommaria che la renda galleggiante e da qui a Sestri per il ripristino, oppure in qualsiasi altro posto con fondale - 18 e oltre (Savona, Gioia Tauro e forse nessun altro in Italia), dove smantellarla non dalla prua alla poppa come usuale, ma dall'alto alla chiglia.
In alternativa c'è sempre l'affondamento, magari "accidentale", in un alto fondale del Mediterraneo, così ogni problema, e costo di smantellamento e smaltimento, verrà eliminato.
Saluti, F.P.
Scusate se mi permetto di dare un piccolo suggerimento , se non ho capito male qualcuno ha pensato di portare il relitto in Turchia ....Ma sono matti ??? facciamo girare per il mediterraneo la nave in quelle condizioni !!!
La mia proposta ( se è possibile ) e quella di trainarla fino a Genova presso la Fincantieri , perchè mi sono domandato se e stata costruita a Genova saranno anche in grado di smontarla , adesso il cantiere è praticamente fermo e i lavoratori sono a casa .
Pensiamoci !!! in questa nazione c'è molto bisogno di lavoro , non buttiamo al vento anche certe occasioni !
Grazie per l'attenzione Fabio.