Si è svolta ieri nella sala consiliare del Comune di Monte Argentario un incontro tra gli imprenditori e i gestori delle attività economiche della Costa d’Argento per fare il punto della situazione a seguito di alcune dichiarazioni e volontà dell’Amministrazione comunale dell’Isola del Giglio.
Alla riunione erano presenti, oltre ai giornalisti della stampa e tv locali, gli ex amministratori del Comune di Monte Argentario tra i quali l’ex Sindaco Nazzareno Alocci, alcuni esponenti della Minoranza consiliare di Isola del Giglio tra i quali l’ex Sindaco Landini, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, della Camera di Commercio di Grosseto, dell’Associazione diportisti di Orbetello. C’erano poi i rappresentanti dell’Associazione Diving di Monte Argentario nonché alcuni armatori o portavoce delle società che effettuano le minicrociere attraverso l’Arcipelago Toscano.
Ad aprire l’assemblea è stato Paolo Loffredo, armatore della Vegastar, che ha fatto una cronistoria dell’accaduto e dei motivi di preoccupazione per cui è stato indetto l’incontro.
La questione si sviluppa su due fronti: da un lato c’è la questione del “numero chiuso” a Giannutri e dall’altro la proposta di Area Marina Protetta formulata per l’Isola del Giglio dal Comune stesso.
Per quanto riguarda Giannutri, gli imprenditori si sono dichiarati “esterrefatti dalle dichiarazioni del Sindaco del Giglio Attilio Brothel” che, secondo loro, “si preoccupa di limitare l’accesso all’isola ai turisti giornalieri (circa 200) non considerando i veri problemi dell’isola”. “Non sono certo i turisti di giornata”, continuano, “coloro che sporcano o consumano l’acqua visto che i rifiuti li gettano nelle apposite casse sulle barche che li trasportano e visto che sull’isola non esistono fontanelle o bagni pubblici”.
In questo senso una lettera-denuncia riguardo la situazione di Giannutri è stata firmata da tutti gli intervenuti ed indirizzata alla Procura della Repubblica di Grosseto e di Firenze nonché, per conoscenza, alle istituzioni locali ed autorità competenti.
Per quanto riguarda invece il Giglio la questione si è focalizzata sulla proposta di Area Marina Protetta formulata dall’Amministrazione Comunale gigliese, ritenuta da tutti gli intervenuti “fortemente penalizzante per tutte le attività della costa nonché per la piccola nautica da diporto che ogni giorno frequenta l’isola”. La preoccupazione espressa dai sindacalisti e dalla Camera di Commercio è quella che una limitazione degli accessi al Giglio agli operatori non isolani crei una profonda crisi nell’economia del mare di tutta la costa con conseguente perdita di posti di lavoro.
“Il Sindaco del Giglio”, continuano gli imprenditori, “non può crearsi un suo feudo in cui gestirsi come meglio crede le regole mettendo così in ginocchio un intero comprensorio e gettando al vento i decenni di collaborazione che la realtà argentaria, principale porta d’accesso all’isola, e quella gigliese hanno sempre cercato”.
“Avremmo voluto essere coinvolti”, dicono gli operatori, “nelle decisioni riguardo una regolamentazione che, lo riconosciamo, è ormai necessaria; però ogni incontro con il Sindaco Brothel ci è sempre stato rifiutato. Abbiamo avuto numerosi colloqui con il Presidente della Provincia Lio Scheggi che si è impegnato anche se nel semplice ruolo di mediatore perchè, in questo ambito, l’Amministrazione provinciale può avere poca voce in capitolo”.
La discussione è andata avanti per circa due ore con vari interventi sempre tutti sulla stessa linea ovvero muoversi affinchè il futuro economico e sociale di tutto il comprensorio della costa maremmana ed argentarina non venga messo in crisi da decisioni prese unilateralmente senza il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati.
Gli organizzatori si sono detti “pronti ad ogni genere di iniziativa, anche la più clamorosa, per impedire che provvedimenti cruciali ma non condivisi vengano approvati in barba ad ogni volontà di collaborazione”.
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