Quel dodici gennaio del duemiladieci fu un giorno triste per me, Nanni di Cobaldo era deceduto; rivivevo la stessa situazione per la morte di Tonino di Nocenza. 
Nanni, persona semplice, intelligente, laboriosa; alla Festa dell’uva e delle Cantine Aperte dette il meglio di se stesso, partecipò alle scelte, programmò e coordinò il lavoro.
Tonino mi piace ricordarlo per la sua grande voglia di musica e per le bellissime giornate trascorse insieme a Roma, lui studente, mio fratello Angelo con il suo amico Vincenzo (Di Fatta) in città per assistere alla partita della Nazionale di Calcio, io ed Ilva in viaggio di nozze.

Un saluto affettuoso alle loro famiglie.

Argentino Stefanini di Ottavio