RIMOZIONE CONCORDIA: SONDAGGIO TRA I LETTORI
Stanno suscitando polemiche sull'isola le notizie provenienti dalla Conferenza dei Servizi dello scorso 16 Giugno in merito alla rimozione della Costa Concordia dalle acque dell'Isola del Giglio.
Già la data prescelta, quella del 20 Luglio, per l'allontanamento del relitto dall'isola, suscitava molte perplessità. Adesso l'ampliamento della finestra temporale dal 13 Luglio fino addirittura al 9 Agosto sta suscitando un vespaio di critiche.
Pur rimanendo ferma la volontà dei gigliesi di liberare la Gabbianara dall'ingombrante presenza il prima possibile, molti isolani ed in particolare gli operatori turistici stanno chiedendo a gran voce di non avventurarsi in un'operazione così rischiosa e densa di incognite come il refloating nel bel mezzo di una stagione turistica già compromessa da una crisi economica generalizzata.
Da una parte c'è chi sostiene di far presto perché la nave rischierebbe un cedimento strutturale con il trascorrere del tempo, mentre dall'altra chi invece ritiene che il rinviare le operazioni a settembre consentirebbe di operare in un contesto logistico più consono e di non compromettere, in caso di intoppi o problematiche tecniche, l'economia turistica dell'isola.
Da una parte inoltre c'è la statistica che invita ad effettuare il trasferimento in un periodo (13 luglio- 9 agosto) che consentirebbe 5 giorni consecutivi di mare calmo mentre dall'altra c'è la politica regionale che punterebbe ad ultimare i lavori al porto di Piombino per tentare, in extremis, di far scegliere alla Costa Crociere una destinazione diversa per il relitto rispetto alla più lontana Genova.
Resta il fatto che ancora regna l'incertezza sulle date ma soprattutto sugli effetti che l'operazione di rigalleggiamento potrà avere sulla logistica e sulla vita turistica ed economica dell'isola.
Per questo vogliamo interrogare i nostri lettori ponendo loro una domanda semplice che prevede una risposta secca sulla rimozione della Concordia. Potranno votare una sola volta tutti coloro che sono registrati al nostro giornale, semplicemente accedendo al sito nello stesso modo in cui si accede per commentare. Proveremo poi, al termine del sondaggio, a distinguere i risultati dei voti tra quelli totali dei lettori da quelli degli abitanti dell'isola.
La domanda, dicevamo, prevede una risposta secca che potrà essere argomentata dal lettore attraverso i commenti a questo articolo.
certo che le prove di sfilaggio le si effettua a relitto rimosso e non ho inteso che il giorno dopo il rigalleggiamento i 400 operai spariscano. Probabilmente la gru che c'è adesso non è sufficiente a risollevarle, quindi potrebbe tornare l'altra pre-rotazione. Sull'uso delle piattaforme inabissate... pronte per un prossimo inchino malriuscito? Ovvio che è ironico, ma non vedo cosa potrebbero farsene i gigliesi di enne piattaforme sottomarine (che dureranno quanto? eventuali dissesti negli anni dovessero procurare danni chi si assumerebbe la responsabilità? etc...)
Ho piacere di leggere finalmente commenti sul dopo Concordia, avendo postato numerosi commenti su questo blog che sono caduti nel vuoto sostituiti sul "galleggerà o non galleggerà", disastri e sciagure nel traino della Concordia, inquinamenti di ogni genere e grandissimi disturbi nel "Santuario dei Cetacei"._ Sull'argomento del DOPO CONCORDIA credo che i Gigliesi abbiano una dovuta prerogativa anzi direi una esclusiva ...... purchè NON PERDANO TEMPO e concordino una soluzione condivisa e unanime.
Nella preparazione contro lo scirocco invernale del secolo hanno riempito “i pali di fondazione ed alcuni bracci delle piattaforme di appoggio della nave con malta cementizia”. Vedi ‘Gabrielli alla Camera’ nell’Aprile 2014, pagine 10, punto 6 >>> Saluti Urs
Scusatemi Daniela e Attilio, ma nessun progetto di bonifica prevede di sfilare i pali. L'ipotesi è di tagliarli all'altezza del fondale (cfr. stralcio dell'informativa di Gabrielli che ho postato nell'altro commento).
E già, Daniela, e come fai a fare queste prove di sfilaggio delle piattaforme se prima non rimuovi la Concordia e se non appronti un'apposita organizzazione di cantiere con uomini macchinari e attrezzature ad hoc? Ma vale la pena fare tutto questo o non è meglio decidere di lasciarle lì in attesa di farsi venire qualche buona idea di riutilizzazione?
dei pali di 2 metri in acciaio spessi una decina di cm, considerati tozzi non penso abbiano avuto delle deformazioni assiali tali da essersi incastrate definitivamente nei fori (il problema grosso era una volta sfilati come richiedere questi pozzi di 9 metri), quindi la possibilità di lasciarli lì aveva un senso. Credo che a lavori finiti proveranno a sfilarle (è più facile che dei sedimenti si siano interposti tra il tubo e il foro e con l'acqua marina costiutito una sorta di impasto oramai cementatosi ben bene). Vedremo.
Sull'osservazione relativa al traino, credo che problemi non ce ne siano in quanto la potenza di traino dei due rimorchiatori già scelti sarà praticamente il doppio di quella necessaria ed il viaggio sarà a 2 nodi. Inoltre con il rigalleggiamento la prua in parte emergerà dall'acqua anche se avrà perso parte della sua capacità di penetrazione per i blister che l'abbracciano su cui sono saldati i 4 cassoni (due per lato) di prua. Sulle piattaforme, credo che sia possibile la rimozione dei sacchi di cemento senza problema: le "grout bags" sono solo ammucchiate e legate. Dal sito:"Le grout bags sono dotate di occhielli, così da poter essere agganciate e rimosse durante la fase di bonifica a lavori ultimati". Per quanto riguarda le 4 anchor block e le 12 torrette di ritenuta credo che non sia un gran problema la rimozione. Il sistema di ritenuta della prua è già stato rimosso. Veniamo alle piattaforme: in parte sono già state rimosse. Tutta la parte inclinata che faceva "da sponda" sopra il piano di appoggio (che serviva per la rotazione e l'inverno) è già stata tagliata e rimossa, così come le barre aggiuntive con cui i cassoni lato offshore erano stati fissati alle piattaforme per l'inverno. Credo non sia una operazione troppo complicata procedere al taglio dei pali al livello del fondale granitico, ma c'era già stato un post in passato su questo tema e forse lasciarle in mare crea meno problemi di inquinamento che rimuoverle ed anzi può creare un punto interessante dal punto di vista ambientale e per immersioni. In questo caso Costa potrebbe utilizzare i fondi risparmiati per opere a favore della Comunità del Giglio, come già Micoperi aveva annunciato di voler fare. Riporto lo stralcio dell'informativa che aveva reso Gabrielli qualche settimana fa relativo alla bonifica: "Tale fase, comprende il ripristino del sito mediante la rimozione di eventuali detriti del relitto presenti sul fondale e dei materiali di risulta, la rimozione delle piattaforme subacquee di supporto utilizzate nel corso delle operazioni, il taglio dei pali a livello del fondo marino, la rimozione e smobilitazione delle attrezzature fisse e mobili e dei mezzi utilizzati durante le operazioni di recupero del relitto, l’ispezione finale per il ricevimento del certificato di bonifica del sito, il completamento del programma di recupero biologico dei fondali. Nel corso del programma di recupero è prevista l’implementazione ed il mantenimento di un programma di protezione contro l’inquinamento da sostanze oleose. Prima dell’avvio del parbuckling l’Armatore ha provveduto a rimuovere, tra la seconda metà di agosto 2013 e la prima di settembre 2013, uno strato di sedimenti accumulatisi nella zona tra il relitto e la costa: il volume di acqua e sedimenti trattato è stato pari a circa 2.500 m3. Poiché non tutti i sedimenti giacenti sul fondale sono stati rimossi, è in corso di predisposizione da parte dell’Armatore il Piano di Rimozione dei Sedimenti definitivo che sarà completato entro il corrente mese di aprile. In tale documento saranno indicate le quantità di residui ancora presenti sul fondale, che risultano essere principalmente concentrati nell’area compresa tra i due speroni di roccia su cui poggiava la nave. Si tratta principalmente dei resti dell’attività dei sommozzatori durante il riempimento dei grout-bags con la malta cementizia. Il Piano illustrerà altresì le modalità per avviare la rimozione degli stessi. Ritengo doveroso inoltre, evidenziare che, nell’ambito del monitoraggio, è in corso di predisposizione un piano per la rimozione di resti di mitili di origine atlantica dal fondale nei pressi della M/N Concordia, al fine di salvaguardare i rizomi di Posidonia sottostante. Infatti, con il trasferimento del mezzo denominato “Pioneer” dalle acque scozzesi, ove si trovava, all’Isola del Giglio, è stata rilevata la presenza di mitili di specie atlantica attaccati sulla parte sottostante della piattaforma, che non hanno resistito all’aumento della temperatura dell’acqua dei nostri mari durante il periodo estivo. I resti di tali specie, distaccatisi dal mezzo, sono caduti sulla prateria di posidonia già pesantemente compromessa dalla presenza della zona d’ombra dovuta al Pioneer. Si stima siano presenti circa 24 tonnellate di mitili depositati su una superficie di circa 4.000 m2, in direzione Sud-Ovest rispetto alla posizione della Costa Concordia".
E' vero, Daniela, le piattaforme sono delle specie di grosse seggiole d'acciaio con le gambe d'acciaio infilate nei fori preventivamente fatti nel granito del fondale costiero del Giglio. Ricordo infatti le grandi difficoltà per approntare tali fori del diametro di 2 mt e della profondità fino a 9 mt. Ma, scusami Daniela, non vorrai farci credere che suddette gambe non siano state in qualche modo sigillate e cementate nei rispettivi fori dove furono infilate e non abbiano subito ulteriori deformazioni da stress sia nell' infilaggio che nel successivo assestamento e schiacciamento per il peso della sovrapposta Concordia cosicché sia diventato tutt'altro che agevole oggi risfilarle comodamente dalla loro sede per portarle via lontano allo scopo di altre eventuali possibili riutilizzazioni?
Le piattaforme non hanno i piloni in cemento armato, ma sono completamente in acciaio infilati nei fori fatti nella roccia del fondale. L'unico cemento presente è quello dei sacchi, già preventivamente inserito in essi per un più facile trasporto a lavori eseguiti. Le piattaforme sono state "infilate" nei fori e semplicemente verranno sfilate. Invece i ritegni della prima ora, quelli hanno dei tiranti (forse incamiciati con malta cementizia) ma sono nè più nè meno di grosse bitte in fondo al mare e nell'ordine della decina di pezzi.
Una cosa comunque voglio dirla fin da ora a proposito di quelle imponenti strutture subacquee, costate mesi e mesi di tempo e centinaia di milioni di euro, ma che stanno consentendo di realizzare la più gigantesca operazione di salvage navale della storia e del mondo quale la rimozione della Concordia naufragata al Giglio. Riterrei profondamente stolto, per esempio, considerarle solo un ingombrante e inutile residuo di suddetta operazione di cui sbarazzarsi al più presto come si sta cercando di fare con il grande relitto, anche perché non è che piattaforme e piloni di cemento saldamente attaccate al fondale si possono più o meno agevolmente far galleggiare e portare via a traino in qualche discarica marittima o fonderia terrestre. E a ciò che è riuscito a sostenere e vincolare per quasi un anno in mezzo al mare un gigante ammalorato di 500.000 mc di volume e 50.000 tonn. di peso come la Concordia con i suoi cassoni ritengo che si dovrebbe poter riuscire a trovare una più consona utilizzazione rispetto a quella di fare banalmente da materiale per discarica o forno di fusione. Saluti.
O.K. , Urs, mi hai convinto. Il dadoi è tratto e il Rubicone bisogna ormai cercare di attraversarlo in ogni modo. Non si più fermare il treno T/M-Concordia. Tanto vale appoggiare e sostenere con convinzione e fiducia questa eccezionale impresa. La Concordia verrà portata via il più presto possibile, che Dio l'accompagni nel suo ultimo viaggio. Al Giglio, ai Gigliesi, alla Provincia di Grosseto, al Parco, alla Regione Toscana, al Governo, resterà il gravoso compito di stabilire cosa fare di ciò che rimane di questa grande e tragica avventura. Quelle grandi piattaforme d'acciaio infatti sostenute dia ciclopici pilastri di cemento armato infissi dall'uomo nelle viscere del fondale dell'Isola stanno già ponendosi in trepida attesa che si decida in qualche modo la loro sorte quando la loro ragione di esistere con la dipartita della grande nave sarà venuta meno. Saluti.
Gianni, un “cowling” come nell’aerodinamica, una “calotta” per l’aereo o la moto rapida? Le proprietà fisiche dell’acqua e dell’aria sono quasi incomparabili, ma per le due l’utilità del “cowling” dipende della velocità del mezzo (con ordine di grandezza molto diverso). Un “cowling” del relitto sarebbe pesantissimo, con l’utilità scarsa alla velocità prevista da 3-4 km/h. Anche il pontone-gru “Conquest” al Giglio è quasi una scatola rettangolare, la sua larghezza da 36 m uguaglia quella della nave Concordia propria… ed è rimorchiato alla doppia velocità. Tutto è funzione della forza dei rimorchiatori, i due di prua tireranno con almeno 135 tonnellate ciascuno. I due primi cassoni sono ancorati alla prua della Concordia per superare la resistenza dell’acqua > >> Saluti Urs
E pensi un po' Sig. Corona se quell'effetto di resistenza al trascinamento del convoglio Concordia che lei ha giustamente osservato fosse ulteriormente aggravato da un pescaggio superiore ai 18 mt previsti e mal calcolati dal progetto di rimozione. Non basterebbe, comprese le fermate di riparo provvisorio, una settimana per raggiungere Genova. Insomma, se non è affrettato avventurismo tutto questo come lo chiamereste? Saluti.
Io trovo ancora strano che non si pensi alla idrodinamica del traino. Quella barca cosi come sono messi i cassoni si comporterebbe come un paracadute o una rete da pesca al traino. Praticamente gli manca la punta per tagliare l'acqua. Aggiungeranno del "Cowling" per renderlo piu idrodinamico o no?
Sono d'accordo con Gabriello Galli e Maurizio Scholl, Daniela Robasto è veramente inappuntabile per sinteticità lucidità e professionalità tanto che a volte parrebbe appartenere allo staff tecnico di Cosa-T/M, anzi per proprietà di linguaggio tecnico, decisionismo professionale e conoscenza degli argomenti dibattuti sembrerebbe addirittura il capo-staff. Pr quanto riguarda le operazioni in atto nel cantiere Concordia speriamo che abbiano davvero ragione Galli, Scholl e ovviamente Robasto e cioè che il refloating della Concordia così come progettato e attualmente in fase di realizzazione non presenti particolari problemi, anche se personalmente continuo ad avere seri dubbi. Sono comunque contento che Maurizio Scholl abbia un po' cambiato idea sui tempi di esecuzione del rigalleggiamento finale e successiva rimozione prefigurandoli se ho capito bene a dopo ferragosto. Non si sa mai.... Saluti.
Come non essere d'accordo Con Gabriello! L'ing. Robasto ha sicuramente una preparazione ed una capacità di sintesi fuori dal comune. Tornando in argomento, il Refloating non dovrebbe comportare alcuna possibilità di insuccesso. Con tutta quella ingegneria e se la fisica non è una opinione la Concordia verrà su senza alcun problema. Avranno fatto centinaia di simulazioni al computer. Devo tuttavia concordare con le parole (non nei modi) di Roberto Galli riguardo il danno economico che subiranno, nei due giorni di chiusura del Porto, le piccole attività commerciali. Basta linkare sul sito della Proloco e dare una occhiata ai dati di flusso turistico. In effetti il mese di luglio ha flussi appena inferiori a quelli di agosto. Sono dati mensili e non giornalieri per cui non si riesce a capire quanti turisti arrivano nei giorni infrasettimanali. Mi rendo conto che per un piccolo esercizio, saltare due giorni di lavoro, è un danno da diverse centinaia se non migliaia di euro. Per questa e questa sola ragione posso capire un eventuale posticipo sulla data di effettivo refloating. Resto in disaccordo con il Sindaco che continua a dare tutte le colpe del calo del turismo al naufragio quando le vere colpe sono della crisi finanziaria che purtroppo ben conosciamo. E ci siamo tutti dentro, chi più chi meno. Concordo invece quanto scrive a proposito dei Media. Anche questo è un problema da non sottovalutare con l'Isola piena (spero per Voi Tutti) di turisti. Dove si alloggiano un migliaio di giornalisti scalmanati con i loro furgoni satellitari? Si rischia l'incidente per un iperafflusso di persone sulla passeggiata. In ultimo si litiga ancora su Piombino, con il povero Gabrielli ancora tirato per la giacchetta. E chi mai può sapere se all'ultimo non si deciderà per Piombino? E ancora.. sicuramente verrà istituito un divieto di balneazione almeno per un breve tratto di costa. Lo sversamento inevitabile delle acque interne, di cui non conosciamo le concentrazioni di inquinanti, potrebbe e dico potrebbe essere causa di piccoli problemi sanitari come dermatiti o congiuntiviti se le correnti ed i venti decidessero di concentrare tutto lo sversato verso terra senza favorirne una rapida diluizione. Troppi rischi di cattiva pubblicità. Meglio rimandare tutto sommato.
Leggo da tempo il Vostro incessante interloquire e sono soprattutto attratto dai sempre precisi, puntuali e professionali commenti della Sig.ra Robasto. Un punto che mi sembra nessuno abbia mai fatto notare o che, forse, mi é sfuggito é questo.Nel parbuckling non vi erano dati certi ma immaginabili circa le condizioni della nave sulla parte disastrata e non accessibile. Nel refloating il Consorzio ha piena conoscenza delle reale situazione della nave e della sua condizione attuale lavorando, questa volta sì, su dati estremamente precisi e verificabili. Per questo, a parer mio, il rigalleggiamento comporterá minori incognite e rischi .
Pietro, anche se non mi hai nominato direttamente con quell'astioso "Gufo" con la "G" maiusola, sono convinto che ti riferivi a me. Si è vero, più volte anche nel passato ho adombrato la possibilità di mantenere la Concordia lì dov'è andata a finire magari utilizzandola o trasformandola secondo uno dei progetti del vecchio e ormai superato concorso New Concordia Island, ma è anche vero che non ho mai disprezzato il progetto di rimozione in atto, considerandolo invece una pietra miliare del salvage marittimo mondiale. D'altra parte a forza di aspettare osservare e ragionare in questi oltre due anni di avanzamento dei lavori di rimozione mi sono reso conto, o almeno credo di essermi reso conto, di alcune criticità di base di suddetto progetto. A cominciare dal fatto che è un progetto che ha cercato di affrontare simultaneamente due esigenze fondamentali entrambe importanti ma assai diverse tra di loro sia da un punto di vista della fisica tecnica e della tecnologia sia da quello cronologico, quali l'esigenza del raddrizzamento=parbuckling stabilizzato prima e del rigalleggiamento=refloating forzato parziale dopo. Ebbene il tentativo, pur poderosissimo e apprezzabile, di risolvere in un tutt'uno progettuale organico suddette due differenti esigenza per comprensibili e giustificabili necessità di contenimento di risorse ingegneristiche operazionali ed economiche non ha potuto evitare un certo disequilibrio di efficacia tra le due distinte fasi operative risultando ovviamente privilegiata quella primaria del parbuckling a scapito di quella secondaria del refloating. Ecco perchè, Pietro, senza timore di essere tacciato di gufaggio provocatorio affermo e confermo che mentre la fase di parbuckling è stata affrontata e superata brillantemente anche se con impiego di enormi risorse, per questa seconda fase del refloating temo fortemente che ci possano essere problemi seri e forse insuperabili. Saluti.
E' vero Maurizio, la validità scientifica sarebbe difficile da garantire .... però almeno un CERTO orientamento mi pare abbastanza chiaro._ So pure che tra i contrari ha votato qualcuno che negli ultimi mesi sta Gufando insistentemente paventando disgrazie e catastrofi e questo, in verità, mi preoccupa non poco !! Ultimamente ha anche dichiarato, suggerendolo al Sindaco del Giglio .... di lasciare la Concordia lì a punta Gabbianara._ Un suo sogno già espresso nei primi mesi dopo il naufragio del 13 gennaio 2012.
In assenza dei dati sul numero dei votanti questo sondaggio non ha alcuna validità statistica. Io ho votato per la rimozione subito perchè la scienza non è acqua. Ma sono certo che alla fine si troverà il modo per ritardare l'ultimo atto di questa penosa vicenda. Si farà tra l'ultima settimana di agosto e la prima di settembre meteo permettendo. Ma "non innamoriamoci delle date", potrebbe anche essere tra il 1° e 15 di settembre. Così salvano faccia e sedere tutti gli attori. Qualcuno dirà che si tratta di una vittoria politica e la strombazzerà ai quattro venti, altri di buonsenso, altri di problemi logistici....una scusa la si trova. W l'Italia dei compromessi Addio.
Caro Attilio, per questo “e certe giornate settembrine sono inimitabili per limpidezza e calma di vento e di mare” andiamo (con la mia sposa) in crociera in settembre. Le temperature non sono caldissime, i porti sono meno affollati e ci sono giornate bellissime. Ma le previsioni del tempo sono incerte, i venti da Sud possono sempre cambiare direttamente al Nord… Quando il rinvio della partenza da un porticciolo è possibile… non ci sono problemi… una programmazione della crociera per 5 giorni consecutive non è possibile… Di più, il vento alla spiaggia fa una mareggiata solamente quando viene direttamente dal mare, altrimenti faccia solamente “acqua fredda”. In mare aperto tutti i venti, da qualche direzione, levano una mareggiata. Con le statistiche è come alla borsa: Una performance passata non garantisce la performance dei prossimi giorni, o da un giorno già previsto mesi fa. La “finestra” dal 13 Luglio al 9 Agosto è perfetta, ma questo vuol dire che al 13 Luglio tutto è pronto per la partenza…possibilmente devono attendere il meteo ideale durante 15 giorni… Saluti Urs
Ma poi, Urs, non continuiamo a nasconderci dietro un dito. La ragione fondamentale che rende obbligatoria questa scelta di accelerare al massimo l'operazione di rimozione è quasi esclusivamente quella della necessità di portare l'abnorme convoglio della Concordia sorretta da 30 cassoni-salvagente fino alla lontana Genova attraverso un viaggio perigliosissimo lungo l'eternità di una settimana se va bene ed è ovvio che la cosa è almeno teoricamente possibile solo attraverso un'ampia finestra di bonaccia meteomarina statisticamente probabile, come giustamente da te ricordato, solo a cavallo tra luglio e agosto. Ma qui si stanno facendo i conti senza un ruvidissimo oste e l'oste è proprio il refloating=rigalleggiamento che oggi si tende a sminuire come agevole e fattibile in un solo giorno con la nave-relitto risollevabile in perfetto assetto di 10-12 mt come da idea progetto iniziale e si tende appunto a proiettare tutte le difficoltà insite nella rimozione nel lungo tragitto successivo. E' quella su descritta una concezione affrettata e superficiale poiché le vere intrinseche insidie e difficoltà stanno proprio nell'operazione mai sperimentata prima del refloating di quel mastodonte ammalorato da oltre mezzo milione di metri cubi di volume per il quale un mese in più di approfondimenti e prove preliminari rappresenta, secondo me, un imprescindibile imperativo categorico. Saluti.
Beh, caro Urs, io vado di rado in barca e solo se invitato da amici anche perché soffro molto il mal di mare ma vado in spiaggia a Marina di Grosseto da una vita e certe giornate settembrine sono inimitabili per limpidezza e calma di vento e di mare rispetto al maestrale oppure lo scirocco di luglio-agosto. Diciamoci allora tutta le verità Urs: è del tutto evidente che c'è già un preciso accordo privatistico tra Costa e aziende legate al porto genovese che sta spingendo in tutti i modi, dopo il letargo autunno-invernale ultimo scorso, per accelerare al massimo la conclusione dell'iter relativo alla rimozione della Concordia per il vicinissimo periodo luglio-agosto a prescindere dai rischi insiti nell'operazione e alle possibili serie conseguenze sull'attività stagionale dell'isola. Cordiali saluti
Dopo che il personale addetto al recupero si è letteralmente ucciso di lavoro anche durante l'inverno, qualcuno ancora pensa a mescolare le carte? Sono passato dal Giglio a fine Maggio e sono stato costretto a passare la notte all'ancora al Campese, senza possibilità di scendere a terra per mancanza di spazio in porto perchè saturo di barche da lavoro.... Fatti, non parole!
Caro Attilio, non è vero che “il periodo di settembre sia statisticamente più calmo dal punto di vista meteo-marino di quello di luglio-agosto”. Vedi i Pilot Charts da Eurometeo del vento statistico nei mari italiani per ogni mese > >> http://www.eurometeo.com/italian/pilot/id_9 Dopo Ferragosto l’anticiclone delle Azzorre comincia il suo ritiro verso l’Atlantico e permette l’intrusione dei cicloni atlantici forti nel Mediterraneo. Le masse d’aria cercano l’equilibrio tra le acque già fredde dell’Atlantico Nordest (Norvegia, Spitsbergen ecc.) e il Mediterraneo sempre molto caldo. La previsione delle depressioni è molto difficile, la circolazione d’aria sul continente è instabile. Da trenta anni, ogni settembre sono in mare con la barca a vela, nel Tirreno e nei mari di Corsica e di Sardegna. I miei libri di bordo riportano sempre molto giorni passati al ridosso nei porticcioli. Per me va bene cosi… non sono un giovane mangia-miglià, le coste sono belle e la cucina è buona… Saluti Urs
Mah, Giovanni, qui si vuole per forza fare un'operazione ai limiti del possibile proprio sotto ferragosto, quando con un po' più di calma si potrebbe farla con maggiori probabilità di successo a settembre per la festa di S. Mamiliano. Questo vuol dire proprio volersi andare a cercare "rogna" per se e per gli altri. Saluti.
Il prima possibile perchè prima si procede e maggiori probabilità di successo ci sono. Il rigalleggiamento tra l'altro non dovrebbe creare grandi disagi all'attività del porto ma forse una chiusura limitata ad un solo giorno.
Se è emergenza CONCORDIA. Prima possibile. La crisi delle attività turistico ricettive e commerciali è diffusa in tutta Italia, e forse anche in maniera più evidente, senza per questo che ci sia la CONCORDIA di mezzo. Fabio
Dopo 900 giorni e più di attesa non si può e non si deve rischiare di rovinare l'intera stagione turistica del Giglio e quelli economici di Piombino e della Toscana solo per soddisfare gli interessi egoistici di Costa Crociere e di Genova. Oltre tutto il periodo di settembre è statisticamente più calmo dal punto di vista meteo-marino di quello di luglio-agosto e le complesse operazioni di rigalleggiamento e rimozione dell'enorme convoglio Concordia potrebbero avvenire con più sicurezza e controllabilità. Pertanto ritengo senz'altro preferibile per non dire doveroso effettuare suddette operazioni dopo l'alta stagione turistica. Saluti-Ing. Attilio Regolo-Grosseto