Ringraziamenti per la Festa delle Cantine
Scriviamo oggi a qualche giorno di distanza dalla festa delle Cantine svoltasi il 24- 25-26 settembre 2015 questa lettera di ringraziamento a tutte le persone che a diverso titolo ci hanno aiutato nella buona riuscita dell'evento che anche quest'anno si è rivelato un grande successo.
E’ stato un grande lavoro di volontariato che ha coinvolto intensamente Giglio Castello per tre giorni e tre sere: l’uva appesa alle mura e nelle cantine (di libera degustazione), le cantine addobbate e pulsanti di un gran da fare degli organizzatori per servire le rispettive pietanze e l’ottimo vino, la gente che affollava i vicoli del Castello alla ricerca delle cantine aperte e dei musicanti che le giravano a rotazione, e poi alla fine di ogni serata tutti in piazza per la tradizionale quadriglia.
I ringraziamenti sono d'obbligo poiché le fatiche sono state tante e di puro volontariato.
Per prime vanno ringraziate le persone che hanno lavorato direttamente nelle cantine:
- Cantina del pesce capocantina Luciana Melisi;
- Cantina dei Cavatelli capocantina Assunta Scotto;
- Cantina dei dolci capocantina Sergio Forelli;
- Cantina delle frittate e delle melanzane capocantina Annunziata Bartoletti;
- Cantina della gratella capocantina Bancalà Emanuela;
- Cantina della Pasta e Fagioli capocantina Cinzia Ferarri;
- Cantina del Racconto capocantina Palma Silvestri
Ai capicantina e tutti i volontari un infinito grazie perché questa festa può riuscire solo grazie a loro.
Un grazie di cuore anche alle attività che hanno collaborato con le loro preziose prestazioni: ristorante Da Santi, ristorante La Porta, ristorante Il Trione, ristorante L'isolana, Ristorante da Tony, Ristorante Da Fabrizio di Meino, Pizzeria Giglio, Hotel Saraceno, Hotel Monticello, Hotel Campese, Hotel il Porticciolo, Forno Di Gristina, Forno Avagliano, Alimentari Gello e Michela, Bar Il Portico, Guidoncarni, Azienda agricola La Fontuccia, Il ristoro di Sparavieri.
All'Amministrazione Comunale che ci ha supportato nel nostro lavoro quindi un grazie al sindaco e tutta la giunta.
Un elogio anche alle forze dell'ordine, polizia municipale e carabinieri, che hanno svolto al meglio il loro lavoro durante tutta la manifestazione.
Ci sarebbero ancora tante persone da ringraziare da Elide che “da lontano” non ci ha fatto mancare il suo appoggio, ad Alessio che ha portato gli gnocchi al Castello a Massimo che si è offerto di cucinare il totano, a Roberta e Federico per la quadriglia e Filippo e Davide per la musica e tutto il resto e tanti tanti altri.
Però due parole in più le vorremmo spendere per Pietro ed Angela che per i giorni della festa sono stati a dir poco eroici: infatti oltre a fare i volontari nelle cantine, sono stati per tre giorni nella cucina dell'asilo a cucinare pasta e fagioli e sbollentare gli gnocchi che all'ultimo momento non sapevamo più dove fare; quindi il grande successo della festa lo vogliamo dedicare a loro.
All'anno prossimo e nonostante tutte le problematiche siamo sicuri che questa festa continuerà a darci grandi soddisfazioni per tanti anni.
Pro Loco Isola del Giglio e Giannutri “G. Bancalà”
AL GIGLIO ... LA VENDERMMIA ETC. ETC. Tra i pampini coll’uva, il Giglio si "ritruva". Se, in bocca alla “sirocchia”, il chicco tosto scrocchia, e il succo, zuccherino, ribolle già nel tino, vuol dir che, alla Maremma, non senza qualche flemma, giacché s’usa indugiare i grappoli assaggiare, è in corso la vendemmia. Pel Giglio è un bel lavoro, insieme a un gran “ristoro”, perché raccoglie l’oro, un’oro sopraffino d’Ansonico divino, ch’è pure un gran giulebbe, per chi ben se lo “crebbe”, e per quei fortunati che vengono invitati, a scendere in cantina quand'è la “cavatina”, e, poi, se non ci stona, anche alla “cavatona”. che, pur s’è tanto attesa, è sempre una sorpresa, che ti fa batte’ ‘l core, come se fai l’amore per tante di quell’ore, che, ai timpani, rimbomba. E lì nella penombra, tra gotti e gottarelli, che scendono ai budelli, tant’è che, spesso, scappa, il naso ti s’annappa, e l’occhio ti s’appanna, è tutta una cuccagna di bere e magna magna, non senza un "inno al sole", che assorbono le “cote”, per poi ridarlo in dote ai tralci e alla lor prole.