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Rocca Pisana: la Minoranza replica alle parole del Sindaco

COMUNE DI ISOLA DEL GIGLIO
GRUPPO CONSILIARE
"PROGETTO GIGLIO"

La scomposta reazione del Sindaco, alla notizia dell'interrogazione parlamentare dell'onorevole Simiani a proposito della Rocca di Giglio Castello, documenta, da sola, la gravità dell'attuale momento amministrativo in cui versa la nostra isola e quindi da ritenersi neppure meritevole di replica, se non sul piano del dileggio e della derisione.
A corollario del nostro precedente intervento riteniamo comunque doveroso stigmatizzare la mendacità di tutte le affermazioni della nota sindacale, non conformi alla dignità di un primo cittadino.
Le giustificazioni indicate dal Sindaco, a comprova della plurifallimentare gestione di questa amministrazione, trovano secca smentita in tutti gli atti ufficiali relativi all'annosa vicenda e non in chiacchere da bar, questa volta addirittura diffuse a mezzo stampa.
Ciò premesso e lasciando il compito di verificare i fatti a chi istituzionalmente preposto, vari ministeri competenti compresi, i sottoscritti consiglieri sottolineano quanto segue:

  1. i lavori non sono fermati a causa di una “denuncia di una persona vicina alla minoranza” ma di un professionista, nominato per controllare l’andamento dei lavori, che doverosamente rilevò difformità dal progetto. Professionista notoriamente appartenente a un'area politica molto distante dalla minoranza, ma di cui gode la stima e il rispetto sul piano professionale e personale;
  2. le difformità definite dal Sindaco “lievissime” furono invece ritenute sostanziali dai competenti organi di controllo -soggetti terzi- e fu necessaria una dichiarazione che segnalava lavori eseguiti in difformità dall’autorizzazione (abuso edilizio) firmata dallo stesso Sindaco. Tale dichiarazione, conseguente a omissioni di controllo dei lavori, aveva fra l'altro esposto il Comune al rischio della perdita del bene, considerando che nelle clausole dell'Accordo di Valorizzazione, stipulato con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e l’Agenzia del Demanio, all’art. 9, veniva chiaramente specificato che il mancato rispetto delle condizioni e prescrizioni avrebbe comportato la risoluzione di diritto dell'atto di trasferimento dal Demanio al Comune;
  3. il fermo del cantiere, causato dai lavori eseguiti in difformità dall’autorizzazione, avvenuto nel novembre del 2020, si è protratto per altri tre anni e, ad oggi, non risultano essere state intraprese opere e azioni finalizzate a mitigare le conseguenze dello stato di abbandono del cantiere e il rischio di ammaloramento delle strutture, legato a eventi atmosferici. L’unica iniziativa è stata quella intrapresa con la determina n. 300 del 29.12.2022, con la quale si provvedeva alla risoluzione del contratto con la ditta appaltatrice Piombino Edilizia, senza peraltro dare l’avvio ad una nuova procedura di incarico ad una nuova Ditta;
  4. auspichiamo che sulla intera vicenda venga fatta pubblicamente chiarezza da parte dell'Ente Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, beneficiario del contributo dell'allora Ministero dell'Ambiente, utilizzato per il restauro del monumento. Da rilevare infatti che lo stesso Ente Parco, la Soprintendenza e altri Enti hanno sempre fattivamente collaborato al buon fine del progetto e che, NONOSTANTE tutti gli aiuti, il blocco dei lavori costituisce inconfutabilmente una ulteriore conferma della incapacità amministrativa dell'attuale organo di governo dell'isola.

Si sottolinea, infine e per l'ennesima volta, che grazie alla legge elettorale il Sindaco dispone di una maggioranza assoluta con pieni poteri, senza necessità di alleanze con altri gruppi consiliari e conseguenti possibili situazioni di condizionamenti o impedimenti dell'azione di governo.

I CONSIGLIERI COMUNALI
GUIDO COSSU E ARMANDO SCHIAFFINO