In riferimento alle dichiarazioni sulla stampa del Presidente del Parco di Migliarino San Rossore, Lorenzo Bani, che si è dichiarato disposto a "salvare i Mufloni" del Giglio dall'abbattimento, risponde il Presidente del Parco Arcipelago Toscano Sammuri
"Sono rimasto molto sorpreso delle dichiarazioni fatte dal presidente del Parco regionale di Migliarino San Rossore e ancor di più del fatto che, prima di fare considerazioni sull’attività di un altro parco, non abbia sentito l’esigenza di telefonare al suo collega presidente. Ma tant’è, questo mi rende libero di fare alcune considerazioni sul parco di Migliarino San Rossore.
Per prima cosa se Bani avesse avuto l’attenzione di leggere cosa è stato scritto in questi giorni, anche senza telefonarmi, avrebbe dovuto avere chiaro che non c’è nessuna necessità di offrire un’area recintata per ospitare mufloni catturati all’isola del Giglio. Ne abbiamo già 2 e la principale, localizzata presso il centro di recupero fauna selvatica di Semproniano, è gestita da un’associazione animalista che potrà garantire una gestione degli animali sicuramente più appropriata di quella che potrebbe garantire Bani, vista la differenza di competenze nelle materia.
E veniamo al parco di Migliarino San Rossore; leggendo le dichiarazioni di Bani un lettore potrebbe intuire che da quando è diventato presidente sono cessate le operazioni di abbattimento dei daini (oltre 1300 nell’ultimo anno) e si è intrapresa una virtuosa strada fatta solo di catture e trasferimento degli animali.
Peccato che, invece, gli abbattimenti proseguono regolarmente e per questo, senza dover far nessun accesso agli atti, che comunque può fare qualunque associazione animalista se vuole, vorrei domandare al Presidente Bani se gentilmente ci dice quanti daini sono stati abbattuti nel Parco di Migliarino San Rossore da quando lui è presidente (8 Luglio scorso) ad oggi, quanti nell’ultima settimana e quanti ieri, mentre lui scriveva le sue esternazioni.
Sono portato a pensare che i Daini abbattuti a San Rossore dall’8 luglio scorso ad oggi siano molti di più, non dei Mufloni che abbatteremo al Giglio, ma di tutti quelli presenti compresi quelli già catturati e trasferiti e di quelli che cattureremo ancora.
Non solo, il 28 Luglio scorso il parco regionale Migliarino San Rossore con determina n. 410 ha bandito una gara per affidare per tre anni un servizio per gestire una struttura all’interno del parco con la finalità di ritirare i cinghiali e i daini abbattuti nel parco, eviscerarli e commercializzare le loro carni.
È stabilito il prezzo: chi si aggiudica la gara dovrà pagare al parco 2 € al Kg per il cinghiale e 1,5€ al Kg per il daino.
Ora la domanda è questa: Bani non sa cosa avviene nel suo parco? Se così fosse sarebbe una cosa grave, ma lo sarebbe ancora di più se lo sapesse e scrivesse le cose di ieri.
Noi per il progetto Let’s go Giglio abbiamo fatto numerosi incontri pubblici, interviste, abbiamo un sito dedicato dove è scritto per filo e per segno cosa facciamo: insomma siamo trasparenti.
Mi pare invece di capire che il Presidente del Parco di Migliarino San Rossore abbia scelto la cortina fumogena: dice che cattura tutti i daini mentre ne viene affidata la gestione delle carni e gli abbattimenti continuano tranquillamente.
Un’ultima domanda: ma i daini eventualmente catturati dove verranno trasferiti? Perché se dovessero finire in un centro di macellazione o in un’azienda faunistico venatoria per essere abbattuti a pagamento, più che di etica si dovrebbe parlare di manipolazione delle menti.
Giampiero Sammuri"
Ma questo ancora parla??? Permaloso poi il tipo. E' evidente che ,il fatto che un suo pari grado abbia prospettato una soluzione diversa dal semplice abbattimento /sterminio dei mufloni, l'ha, per così dire, oltre che innervosito parecchio, mandato un po' in confusione. Tanto da non capire la differenza che c'è tra una specie a rischio estinzione come i mufloni, ed altre come i daini e i cinghiali che hanno, quelle si, necessità di programmi di abbattimento e contenimento. Oppure si fa finta di non capirla questa differenza, perchè fa comodo per supportare le proprie convinzioni. Fermo restando che la soluzione più logica rimane quella di catturarli e riportarli nel Franco. A Semproniano poi, se qualcuno si vuol togliere la curiosità vada a vedere di persona, i mufloni che vi sono stati portati dal Giglio, vivono in uno spazio poco più grande del piano della porta, cioè piazza Gloriosa , quella dove arrivano gli autobus al Castello. Questo va detto perchè a volte si cita l'oasi di Semproniano appunto, manco fosse un parco del Kenia dove gli animali inseriti scorrazzano in totale libertà. Occorrerebbe, invece, avere l'umiltà di ammettere la scelleratezza di questo progetto e di recedere dalla sua realizzazione. Ma forse, nel mondo di oggi, questo è pretendere davvero troppo
Gentile Dr Sammuri, nella sua risposta a Bani dichiara che "Noi per il progetto Let’s go Giglio abbiamo fatto numerosi incontri pubblici." Non mi risulta e le chiederei gentilmente di fornire qualche dato a riguardo. La sua collega, la dottoressa Giannini, in un webinar tenutosi (credo) a maggio ha confermato che nessuna consultazione pubblica sia stata tenuta sulla questione dell'eradicazione del muflone al Giglio fino ad ora, ossia a più di 2 anni dall'inizio del progetto. Per quanto ne so, sono stati tenuti solo due incontri di 'comunicazione' e non di 'consultazione' con i cittadini riguardo il progetto LetsGoGilio: il primo nel dicembre 2019 riguardo principalmente l'eradicazione del fico degli ottentotti, e non l'eradicazione del muflone; il secondo fu un webniar tenutosi a gennaio di quest'anno in cui comunicaste ai cittadini, e a nessun'altro, che a breve avreste iniziato le azioni di eradicazione. Me lo conferma? Incontri 'pubblici' dunque non ce ne sarebbero stati per quanto mi risulta, tantomeno 'numerosi'. So che il parco si e' interfacciato con la rete dei santuari riguardo la possibile traslocazione dei mufloni - la rete si e' offerta di accoglierli tutti nei suoi centri attrezzati - ma anche questi incontri non possono essere definiti 'pubblici' poichè furono condotti in privato tra il parco e l'associazione. Nel progetto LetsGogGilio, presentato ed approvato dalla Commissione Europea, mi sembra di capire che avevate dichiarato che avreste organizzato delle 'consultazioni' con i cittadini e le associazioni animaliste all'inizio del progetto e con l'obbiettivo di esplorare alternative non-cruente all'abbattimento. Sbaglio? Stando a quanto detto sempre dalla dottoressa Giannini, in occasione del webinar di maggio, però non ci sarebbe stato il tempo di organizzare tale consultazione. Il diritto dei cittadini e delle associazioni della società civile a partecipare pubblicamente in tutte le questioni che riguardano l'ambiente e' previsto, e garantito, dalla convenzione di Aarhus. Nella mia ignoranza mi sembra che oltre a non aver garantito questo diritto, il progetto LetsGogGiglio non abbia rispettato gli accordi presi nel progetto (ossia di organizzare da subito una consultazione pubblica). Questo lo farebbe pensare anche la denuncia dei consiglieri comunali rispetto al mancato coinvolgimento del consiglio comunale nell'approvazione del progetto 'prima' che fosse presentato a Bruxelles in occasione del bando. Le sarei davvero grato se mi potesse rispondere a queste domande che le faccio poichè, in asenza di un dialogo publico, aperto e trasparente relativo al progetto LetsGoGiglio e' estremamente difficile fare chiarezza su molti dei suoi aspetti. La ringrazio in anticipo per qualunque elucidazione mi possa dare. Cordiali saluti