Tenacia e fiducia
18 Novembre 1799
San Mamiliano dei turchi
Sette sciabecchi e due fregate cariche di pirati saraceni (la storia dice che ne sbarcarono 2000 e li videro arrancare i sentieri alla volta del Castello) non vinsero sulla tenace volontà di chi, vivendo sull’isola, difendeva il proprio territorio, la famiglia. La propria vita.
E 30 - 40 uomini male in arnese, sorpresi e spaventati, verso il tramonto di quel giorno fatidico, esultarono dagli spalti delle mura vedendo le barche e i loro carnefici riprendere il largo.
I nostri avi avevano vinto contro un nemico feroce e, si dà per certo alla storia orale, grazie anche al miracoloso intervento del patrono San Mamiliano, pregato con disperato fervore dalle mamme, dalle giovani donne raccolte nella fortezza della Rocca.
Tenacia e fiducia il vero tesoro lasciato dal nostro patrono.
Tenacia necessaria alla difesa; fiducia in sé stessi, rimasta ancorata nella logica isolana di chi partendo affronta situazioni e sentimenti contrastanti in nuovi spazi, nuovi mondi non in simbiosi con l’ambiente gigliese e la sua storia nei secoli.
Il patrono Mamiliano viene chiamato dei turchi proprio per ricordare quel prodigio, come dice anche la lapide affissa al muro del Municipio ...
I gigliesi ... "Pochi di numero e quasi inermi, sconfissero fugandoli 2000 tunisini..."
18 Novembre 2022
Palma Silvestri di Barroccio (Stefano Rossi)
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