ADDIO AL CAPEL ROSSO: L’ENTE PARCO INIZIA L’ERADICAZIONE DEL FICO DEGLI OTTENTOTTI
È iniziata l’eradicazione del Fico degli Ottentotti dal promontorio del Capel Rosso
Ieri, mercoledì 26 gennaio 2022, la ditta incaricata dall’Ente Parco per l’esecuzione di questa parte del progetto “Life LetsGo Giglio”, ha cominciato l’estirpazione del Fico degli Ottentotti dal promontorio del Capel Rosso. Un’azione che – se portata a compimento - cambierà per sempre questa parte della nostra bella Isola, una delle più suggestive ed emozionanti, dove la Natura propria del Giglio trovava una delle sue espressioni più belle ed amate. Un’azione di violenza contro quest’isola, contro i ricordi, contro il paesaggio e la memoria sia degli isolani che degli amatori di questo scoglio, “beato” fino a poco tempo fa, prima che l’Ente Parco cominciasse a mettere in pratica le sue ideologie “purificatorie” fatte di sostanziosi finanziamenti ed eradicazioni.
Oltre 1.000 mq di telo di plastica nera pronti per ricoprire il Fico degli Ottentotti
Ieri abbiamo notato, accantonati presso il Capel Rosso, 5 rotoli, per un totale di oltre 1.000 metri quadrati di telo nero di plastica. In pochi giorni verranno formati dei mucchi col Fico degli Ottentotti sradicato dal suo luogo che poi verranno coperti con questi teli per farli morire per surriscaldamento, assenza di aria e luce. I teloni distruggeranno anche l'intero ecosistema che si è sviluppato e naturalizzato nel tempo dando rifugio e sostentamento ad una miriade di creature come insetti, impollinatori, gechi, lucertole e lumache. Con essi morirà uno degli scorci più belli e gioiosi della nostra isola.
Senza il Fico degli Ottentotti, alle prime piogge il terreno probabilmente dilaverà in mare
Nelle aree già interessate dall’eradicazione è possibile vedere messo a nudo l’humus, il terriccio trattenuto e prodotto dal Fico degli Ottentotti in oltre un secolo. Si può facilmente immaginare che dopo i primi acquazzoni, questo humus finirà in mare e verrà cancellato tutto quel variegato microcosmo, ricco di vita, che Augusto De Bellis, cultore, docente, ricercatore di Botanica ed Erborista, ci aveva descritto nel precedente articolo (https://www.giglionews.it/lente-parco-coprira-il-fico-degli-ottentotti-con-teli-di-plastica-nera).
Difendiamo la Natura della nostra isola
Rimossi i teli neri di plastica, a conclusione dell’eradicazione, al Capel Rosso rimarrà roccia per la maggior parte nuda. L’Ente Parco sta continuando ad agire senza nessuna considerazione verso la Natura del Giglio e l’opinione di chi la conosce, la abita e la frequenta. Stiamo subendo cambiamenti come non ne sono mai avvenuti in passato, seguendo una sorta di ideologia “purificatoria” che non ha alcun fondamento e nessun senso, a detta degli esperti indipendenti, specialmente se applicata alle nostre isole, fortemente antropizzate da migliaia di anni. Invitiamo quindi chi volesse, ad esprimere il proprio pensiero, a raccontare i suoi ricordi, per arginare l’ennesima azione di violenza verso la Natura della nostra Isola, che sta avendo inizio sotto il diktat dell’Ente Parco ed il tacito consenso dell’Amministrazione Comunale. Sarebbe triste ed imperdonabile dover dire addio al Capel Rosso.
Cesare Scarfo’ per SaveGiglio.org
A proposito di Estirpazioni.....Con l’arrivo della Primavera e del sole la natura si risveglia e ci regala un’esplosione di colori e profumi con i tanti fiori che sbocciano un po’ ovunque.nella nostra tanto amata Isola del Giglio.... Tra gli spettacoli più belli che la natura ci offre ,gli Ottentotti (fiori )hanno un posto particolarmente rilevante in alcuni luoghi dell'Isola.... Per l’uomo poi, i fiori hanno assunto un valore anche simbolico legato ai buoni sentimenti, ai pensieri gentili e al romanticismo in tutte le sue forme..... ..Il fiore che sboccia nelle avversità della natura è il più bello di tutti...Noi in notti Stellate, allunghiamo a volte la mano per raggiungerle....Purtroppo però ,spesso ci capita di calpestare ...i FIORI ... sotto i nostri piedi...senza rispettare mai, questa meravigliosa Natura che ci circonda.....e i desideri degli Altri....
Certo che riportare come esperto un appassionato non laureato che ha fatto l'insegnate di judo tutta la vita e ha una bottega di erborista è davvero fare FAKE NEWS. rimanete piuttosto sul tema del valore estetico, affettivo, ovvero politico, che è meglio. la società che ha fatto il progetto per i carpobroti è di altissimo livello con centinaia di progetti e pubblicazioni in tutta Italia.
.........Riferito al mio amato Giglio e al mio amato Capel Rosso......La Terra è l'unico mondo conosciuto che possa ospitare la vita. Non c'è nessun altro posto, per lo meno nel futuro prossimo, dove la nostra specie possa migrare. Visitare, sì. Abitare, non ancora. Che vi piaccia o meno, per il momento la Terra è dove ci giochiamo le nostre carte. È stato detto che l'astronomia è un'esperienza di umiltà e che forma il carattere. Non c'è forse migliore dimostrazione della follia delle vanità umane che questa distante immagine del nostro minuscolo mondo. Per me, sottolinea la nostra responsabilità di occuparci più gentilmente l'uno dell'altro, e di preservare e proteggere il pallido punto blu, l'unica casa che abbiamo mai conosciuto."“
Può essere, può essere tutto. Forse i mufloni erano effettivamente dannosi per la biodiversità del Giglio (anche se nessuno ha spiegato concretamente il perché), forse il fico degli ottentotti è effettivamente un nemico delle nostre specie autoctone. Possibile. Ma il problema è che non mi sembrano le questioni più urgenti da affrontare e credo che i Fondi potrebbero essere spesi per interventi più utili e intelligenti. L'art. 3 dello Statuto del Parco prevede che "(...) Rientra tra gli obiettivi prioritari dell'Ente Parco la promozione economico-sociale delle popolazioni locali attraverso interventi atti a tutelare, valorizzare ed estendere le caratteristiche di naturalità e di integrità ambientale dell'area protetta, oltre che il suo patrimonio storico, culturale ed artistico." Ecco, direi che tra queste finalità, così ampie e ambiziose, qualcosa di più importante e urgente da fare si poteva trovare. L'eradicazione definitiva del fico degli ottentotti, tra l'altro, mi pare di improbabile successo: la pianta (che notoriamente si propaga anche per seme) è ormai diffusissima anche all'interno di aree private e di zone in cui non è previsto alcun intervento di estirpazione e il suo ritorno sugli scogli sarà probabilmente questione di pochi anni.
Non sono scenziato, tantomeno botanico, ma solo Pensionato che frequenta il Giglio dal 1972. Non avevo idea che quelle meravigliose macchie di colore, che attenuano quello del nudo e crudo granito, si chiamassero "fico degli ottentotti". Resta il fatto che erano e sono bellissime e, a mio modesto parere, delineano l'imprinting di questa parte dell'arcipelago toscano. Certamente non ho mai avuto il piacere di ammirare "Senecio cineraria, Limonium sommierianum" che si dice siano presenti (ma dove?) Resta il fatto, peraltro ammesso pubblicamente, che si tratta di un progetto Europeo. Alloma mi torna in mente quando l'Europa stabilì che i fornai non potevano più fare il pane nei forni a legna. NELLA NOSTRA TOSCANA REGINA DEL PANE NEL FORNO A LEGNA!!!!! Un grande del passato usave dire "Ma mi faccia il piacere"
E pensare che questa gente che prende queste decisioni, come questo Michele Giunti, i vari Sammuri, Feri e compagnia cantando, in tutte le varie sfaccettature legate al loro operare ...... LI PAGAMO NOI..... Roba da matti!!! E il sindaco quello del "contro la gente il parco non si fa", quello che organizzava carovane di autobus di protesta a Roma e a Firenze che fa???.... Semplicemente "ACCONSENTE" (tace nemmeno serve). Che schifo!!!
Spero mi sia lecito formulare una mia riflessione su quanto accade al Giglio sull'eradicazione degli Ottentotti, oppure devo essere censurata dal Parco per il mio libero pensiero? DISTOPIA O STORIA DELL'UOMO Bambini ad Auschwitz Il nazismo voleva eradicare la razza ebraica perché aliena. Fico degli Ottentotti Il Parco vuole eradicare il fico degli Ottentotti perché: "Questo intervento è finalizzato alla tutela di alcuni degli habitat più importanti che sono presenti sull'isola e che sono protetti a livello europeo." ... come la razza ariana? Fiorella Colosi
Buongiorno, sono il progettista e direttore dei lavori dell'intervento di rimozione del Fico degli Ottentotti (Caprobrotus) da alcuni settori dell'isola. Mi trovo nuovamente costretto a ripetere quanto già affermato in altre occasioni (incontri pubblici a inizio progetto LIFE, commenti su questo sito e sui social network). Questo intervento è finalizzato alla tutela di alcuni degli habitat più importanti che sono presenti sull'isola e che sono protetti a livello europeo. Chi è interessato, può leggere i documenti progettuali sul sito del progetto e comprendere come si tratti di un intervento di conservazione della Natura e non di distruzione. Il fico degli Ottentotti è una specie invasiva di origine sudafricana, portata al Giglio alla fine dell'800 e che niente ha a che vedere con la flora originaria dell'isola, presente da centinaia di migliaia di anni se non milioni. Al Giglio è presente una specie (Limonium sommierianum) che è un endemismo esclusivo, ovvero vive soltanto qui, a Giannutri e Montecristo. Ed è la specie più minacciata dal Fico degli Ottentotti perché cresce esclusivamente sulle scogliere a poca distanza dal mare. Dove questa pianta invasiva forma tappeti densi non c'è spazio per nessuna altra specie, soprattutto per quelle di maggiore interesse conservazionistico per divenute rare come Senecio cineraria, Limonium sommierianum e Artemisia arborescens (nel giglio vivono le popolazioni più importanti della Toscana appartenenti a questa specie). Il Fico degli Ottentotti cambia il chimismo del suolo, ovvero modifica la natura nel suolo (concentrazione degli elementi, contenuto della sostanza organica, pH, ecc) rendendo impossibile la germinazione dei semi di altre specie. Tanto maggiore è la presenza del Fico e tanto minore sarà quella delle altre specie. Queste cose sono dimostrate a livello scientifico e sono inconfutabili. Tanto è vero che interventi come questo vengono eseguiti in tutto il mondo, dal momento che questa specie è stata diffusa ovunque e lasciata crescere senza controllo. Riguardo ai teli, questi non copriranno superfici estese ma saranno molto localizzati. La tecnica di rimozione prevede infatti che il materiale, estirpato esclusivamente a mano, venga accumulato in aree circoscritte di alcuni metri quadri che saranno coperti temporaneamente da teli scuri anti-alga che permetteranno il disseccamento del materiale vegetale. Non ci saranno quindi distese di teli a Capel Rosso, ma soltanto singoli mucchi coperti. In molti casi non si procederà neppure con la copertura ma il materiale estirpato sarà semplicemente depositato sui liscioni granitici lasciandolo seccare al sole. Saranno necessari più ripassi nel corso dei prossimi anni per togliere le piante che saranno ricresciute dai semi presenti al suolo. Resto disponibile a qualunque ulteriore chiarimento, anche di persona, come ho sempre fatto.