Suscitano polemiche le parole del Capo Dipartimento della Protezione Civile Franco Gabrielli in un'intervista rilasciata all'emittente radiofonica Radi Capital in merito al tragitto della Concordia verso Genova.
Le parole del Prefetto - C'è un rapporto dell'Ente europeo per la sicurezza marittima nel quale si afferma che la rotta che dovrà percorrere la Concordia per raggiungere Genova e' "tra le più problematiche" per quanto riguarda "gli sversamenti delle petroliere". E, dunque, "credo che più che sporcare puliremo un pezzo di mare non particolarmente pulito". Così il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli è tornato in un'intervista a Radio Capital - sulla scelta del porto di destinazione della nave naufragata al Giglio.
"Non escludo nulla - dice - perchè trattandosi di rischi credo che debbano essere tenuti in considerazione. Dico solo che quando ci apprestavamo a fare il parbuckling il tono più soft era quello catastrofistico, e invece non è successo nulla. Dunque cerco di utilizzare il buon senso e invito tutti ad andarsi a prendere il rapporto dell'ente europeo per la sicurezza marittima. C'è un immagine dell'Italia in cui le situazioni più critiche sono quelle dell'Adriatico, del mare a sud della Sicilia e del Tirreno tra la Corsica e l'isola di Capraia". Una decisione definitiva sul porto comunque ancora non c'è. "Nella conferenza dei servizi di lunedì scorso - ha ribadito Gabrielli - tutte le amministrazioni si sono trovate d'accordo nel dire che il corposo materiale presentato da Costa aveva bisogno di approfondimenti". In ogni caso, "la complessità e la delicatezza di questa decisione non può essere legata al rispetto sacrale di una data anziché un'altra".
Lo sconcerto di Legambiente - Le dichiarazioni del Capo della Protezione Civile Franco Gabrielli a Radio Capital, nelle quali invita "A leggere il rapporto dell'ente europeo per la sicurezza marittima sulle aree più inquinate dagli sversamenti delle petroliere ...", sono sconcertanti.
«Ricordiamo a Gabrielli – dice Umberto Mazzantini, responsabile Mare di Legambiente Toscana – che la Protezione Civile quegli inquinamenti dovrebbe contribuire a prevenirli, ancor prima che intervenire per ripulirli. Ci sembrano dichiarazioni poco meditate, forse frutto di un’accesa polemica con la Regione Toscana ed altre Amministrazioni pubbliche sul porto di destinazione del relitto della Costa Concordia, ma non si può dare definizioni simili di un tratto di mare che mantiene ancora una ricchissima biodiversità, nonostante sversamenti delle petroliere (peraltro in calo negli ultimi anni) e di altri episodi di pirateria ambientale puntualmente denunciati da Legambiente. Si tratta di un mare che, grazie alle sue bellezze, attira milioni di turisti e che proprio per questo un accordo tra Italia, Francia e Principato di Monaco ha deciso di tutelare con il Santuario internazionale dei Mammiferi Marini Pelagos e lo Stato Italiano con l’Istituzione di Parchi Nazionali a terra ed a Mare come quello dell’Arcipelago Toscano. Invitiamo tutti ad usare maggiore prudenza ed a pesare le parole. Soprattutto chi fa parte della classe dirigente di quello Stato che si è impegnato a tutelare il nostro mare con accordi internazionali e l’istituzione di Parchi nazionali ed aree marine protette».
La piccata replica del Presidente Rossi - "Ma che argomento è dire che la rotta che dovrebbe percorrere la Concordia per andare a Genova è tra le più inquinate per gli sversamenti delle petroliere? E affermare poi che il convoglio in transito potrebbe anche ripulire un po' quel tratto di mare, ha quasi il sapore di una boutade. E' proprio vero che in politica si può dire di tutto".
Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, commenta così le dichiarazioni rilasciate oggi dal capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, all'emittente Radio Capital. "Il principio di precauzione presente nella legislazione europea e quel buon senso che lo stesso Gabrielli invoca nella sua intervista - prosegue Rossi - suggeriscono allora scelte diverse: fare di tutto per tenersi lontano da quella rotta, a tutela dell'ambiente marino, dell'arcipelago, del santuario dei cetacei". "Se a settembre - prosegue Rossi - il porto di Piombino, come previsto, sarà pronto non esiste alcuna ragione per rischiare cinque volte di più per trasportare la nave a Genova, che dista circa 200 miglia e richiede più di 5 giorni di navigazione. Una considerazione, come direbbe appunto il commissario Gabrielli, di puro buon senso". "Qualora, invece, Piombino non fosse pronto, allora sarebbe giusto valutare scrupolosamente rischi e contromisure per trasportare a Genova il relitto al fine di evitare che non resti al Giglio per un altro anno. Però, lo ribadisco, non può essere la Costa a decidere su questa vicenda, con la motivazione che sostiene i costi dell'operazione. Lo Stato ha il dovere di far valere, sempre, le sue prerogative in materia di rispetto ambientale".
Veramente patetici. Ormai non leggo neanche più la montagna di inesattezze scritte nei vari articoli e relativi commenti. La nave andrà a Genova e i contribuenti avranno pagato un lavoro inutile a Piombino. Inutile perchè anche dopo la perdita del "affare Concordia" non riusciranno a demolire neanche un modellino di nave. LA CONCORDIA (se non erro) E'ANCORA UNA TOMBA!!! La solita lotta dei gabbiani per un cadavere di sardina ammuffito....
Avanti così Gabrielli. Che il relitto arrivi entro fine luglio a Genova.
Se i responsabili di questo esperimento miliardi di euro voluto la nave per andare a Piombino, hanno potuto iniziare il processo di preparazione di due anni fa. La politica sta navigando la Concordia a Genova. If the people in charge of this billion euro experiment wanted the ship to go to Piombino,they could have started the preparation process two years ago. Politis is sailing the Concordia to Genoa.
Non vedo nulla di sconveniente negli stralci dell'intervista di Gabrielli. Mi sembra che siano troppi i soggetti a tirarlo per la giacchetta. Se non vado errato il progetto si chiama " Emergenza Concordia " quindi appena pronta mi sembra giusto trainarla verso l'unico porto italiano con le infrastrutture adatte allo smaltimento ed alla successiva demolizione. Vedo estremamente improbabile che si possano rompere i serbatoi e le linee carburante causando la fuoriuscita degli oli pesanti. I famosi 350 metri cubi dichiarati impompabili dalla Smit/Neri. La fuori uscita di parte delle acque interne non mi sembra un gran problema. Come già detto, in altri interventi, si tratta di una nave passeggeri con migliaia di piccoli compartimenti che contribuiranno a limitare la "miscelazione" delle acque interne durante il trasferimento. Se con il rigalleggiamento non si avranno brutte sorprese su angolo di sbandamento o di appruamento non vedo grosse difficoltà. Io non tifo per nessuno, ma Piombino mi sembra in grosso ritardo.