Scuola: a Firenze si protesta per molto meno
Riceviamo dall'Associazione Italiana Genitori - Sezione Toscana un comunicato stampa generico relativo ad una protesta in atto a Firenze sul tema della scuola. Lo pubblichiamo, anche se poco attinente alla nostra realtà, per dimostrare come per un problema molto meno penalizzante del nostro ci si mobiliti in massa lamentando diritti negati ed ipotizzando addirittura un danno erariale!
TEMPO SCUOLA CREATIVO: CLASSI DI PRIMARIA A 36 ORE A FIRENZE
Che la normativa scolastica non sia esattamente il punto di forza dei dirigenti scolastici lo dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, la disinvoltura con cui in certe scuole di Firenze ci si dà al tempo scuola creativo, con classi da 36 ore settimanali: maestre con il venerdì pomeriggio libero e alunni affidati a laboratori doposcuola a pagamento.
Il genitore si lamenta, esibisce la circolare del Dirigente scolastico che illustra nei dettagli la situazione (la prot. n. 3788/B38d del 29 maggio 2015 avente ad oggetto “a.s. 2015/16 – iscrizione ai laboratori extrascolastici e incontro di inizio anno”), così l’Associazione genitori interviene e, udite udite, nulla cambia. Ovvero, un cambiamento c’è perché, riscossa la prima rata, la scuola non procede con la richiesta di pagamento a saldo.
Riepiloghiamo: le famiglie all'atto dell’iscrizione barrano la casella “40 ore” e invece ne ottengono 36, un tempo scuola non previsto dall'attuale normativa né consentito da “La Buona Scuola”, in quanto prima di cambiare il tempo scuola occorrono una programmazione, delle delibere e soprattutto l’informativa alle famiglie. Che si tratti di danno all'Erario? Non sta a noi giudicare, ma certo possiamo dire che a Firenze si verificano palesi irregolarità che penalizzano famiglie e bambini visto che, almeno a detta dei genitori, la qualità della sorveglianza non è al livello delle loro aspettative; inoltre non si può certo costringere chi ha bisogno del tempo pieno per motivi familiari a pagare una cooperativa sociale per completare l’orario dovuto.
Per commentare occorre accedere con le proprie credenziali al sito www.giglionews.it
Login
Non riesci ad accedere al tuo account? Hai dimenticato la password?