COMUNE ISOLA DEL GIGLIO Provincia di Grosseto
Da lunedì 23 febbraio riprende il servizio mensa scolastica SCUOLA PRIMARIA, RIPRENDE IL SERVIZIO MENSA. ORTELLI: «UN GRAZIE ALLE FAMIGLIE PER LA PAZIENZA»
Nonostante molte difficoltà, l’Amministrazione Comunale ha perseverato negli sforzi per garantire l’erogazione di un servizio ritenuto essenziale per la popolazione scolastica. Da quest’anno le cinque classi della primaria sono tornate nella loro sede di Giglio Castello, dopo i lavori di messa a norma che hanno interessato l’edificio lo scorso anno.
«Esprimo il mio particolare ringraziamento a tutte le famiglie dei bambini che in queste settimane hanno avuto la pazienza di attendere la risoluzione di tutte le questioni inerenti la mensa – è il commento del sindaco di Isola del Giglio, Sergio Ortelli -.
Da lunedì prossimo, finalmente, possiamo riprendere la normale attività di un servizio essenziale che garantisce il tempo pieno alla nostra scuola e assicura, in questo modo, un pari livello educativo rispetto alle scuole della terraferma.
Confermo altresì che l’Amministrazione sta lavorando per definire una soluzione che garantisca il servizio in modo continuativo, sia in riferimento al locale che al servizio ristorazione».
“LETTERA APERTA” AL SINDACO, IN MERITO ALLA DELICATA QUESTIONE DELLA MENSA ED ALLA IPOTESI DI UN “CONVITTO” STUDENTESCO A GROSSETO Innanzi tutto, complimenti vivissimi per aver ottemperato, entro i tempi previsti, all’impegno assunto verso la Cittadinanza gigliese, di riaprire, in breve, la mensa scolastica. Ciò detto, però, mi sovviene di chiederle alcune cose; cose alle quali mi piacerebbe desse risposta. Perché mai, invece di vincolare(almeno a quanto sembra) l’erogazione d’un servizio altamente meritevole, qual è la mensa per i bambini delle Scuole Elementari, alla disponibilità di questo o quel ristorante, disponibilità legata al flusso turistico, l’Amministrazione comunale, non prevede, sia di estendere il “servizio mensa” (naturalmente pretendendo il giusto contributo dalle famiglie), anche agli alunni delle Scuole Medie che ne facciano formale richiesta, sia da liberarlo da questi vincoli temporali? Perché mai, inoltre, dietro pagamento di un’adeguata mercede, il medesimo servizio non lo si allarga anche ad altri potenziali fruitori, come, ad esempio, il personale dei traghetti, di altri pubblici servizi di trasporto, i dipendente di negozi, uffici, etc. etc, fino a consentire di mangiare con modica spesa, anche a quei giovani e meno giovani turisti, che non si possono permettere di frequentare i ristoranti e che, ad oggi, si arrangiano alla meno peggio?. Di più, visto che gli operatori turistici, per così dire, riescono a “sbarcare il lunario” per tutto l’anno, con i “saldi di bilancio” che addivengono loro da appena qualche mese di attività, perché non prevedere che siffatto “servizio mensa”, che, anche solo riferito alle scuole, impegna l’intero arco del periodo scolastico, e, quindi, garantisce introiti ben maggiori, venga affidato ad una Cooperativa di giovani, cui, oggi, la legge consente di costituirsi, addirittura con appena 4/5 soci? Mi pare, tra l’altro, che questo tema sia all’ordine del giorno della Comunità se, addirittura il Parroco, tempo fa, ha indetto e tenuto un’assemblea, aperta a tutta la cittadinanza, per verificare, ancorché in termini di assoluta genericità, disponibilità di adesioni al riguardo. Se ne faccia promotore, per favore, contribuendo, per la Sua parte, al sorgere di una, come si dice, in termini tecnici, “Start-up”, per la quale sono anche previsti contributi specifici da parte dello Stato e delle Regioni. Contribuiti utili soprattutto a sostenere l’acquisto di attrezzature e quant’altro serva ad un “plesso” organizzato e funzionante nel campo della “Ristorazione collettiva”. Per il resto, possono valere sia la “benemerita” Legge Sabatini, sempre rifinanziata da almeno 50 anni a questa parte, nonché il capitale sociale, che non deve essere affatto considerato sottoscrizione simbolica, bensì sostanziale e strutturale, nonché il credito bancario, soprattutto se mallevato da un qualche Consorzio Fidi, a sua volta, incentivato da un minimo di garanzie sottoscritte dal Comune. Un’ultima cosa. Alla luce d’un’ipotesi “ventilata” dalla Minoranza, che, al cospetto del disagio, oggi patito, in toto, dalle famiglie gigliesi, di dover mantenere, a Grosseto, i figli, studenti delle Scuole Superiori, attraverso contratti di pensione, di affitto o di acquisto d’alloggi, suggerisce di istituire nel Capoluogo una specie di “Convitto”, perché mai non intraprendere un’iniziativa in tal senso, magari prendendo accordi, “in primis”, con il Comune di Grosseto ed, “in secundis”, con altri comuni della Provincia che, pur in "sedicesimo" rispetto al Giglio, patiscono, comunque, anch’essi pesanti disagi per consentire ai propri studenti di frequentare le scuole grossetane, senza dover percorrere, giornalmente, tra andata e ritorno, decine e decine di chilometri, che, a lungo andare, incidono pesantemente sul loro rendimento scolastico? Con un’accortezza, però!. In ogni caso, ovvero realizzando l’iniziativa da soli o d’intesa coni altri Municipi ed, in primo luogo, vale la pena ripeterlo, con quello di Grosseto, che l’onere dell’opera pesi esclusivamente sulla contribuzione fiscale ordinaria, senza cercare comode “aggiunte”, attraverso la “lievitazione” delle attuali imposte o l’istituzione di altri balzelli, magari gravanti sui non residenti, che, in quanto tali, non abbisognano d’un Convitto.