Gentilissimo Signor Marino Gerti,
in questi giorni, di rilevanti polemiche sulle questioni ambientali, sono intento a leggere le osservazioni e le impressioni del mondo “esterno” costituito dai nostri graditi ospiti e dagli amanti del Giglio, senz’altro asettici dalla politica locale e spero dalle appartenenze politiche in generale. Questo glielo dico perché riteniamo importante la vostra opinione quanto quella degli abitanti del posto.
Ma, prima di rispondere alla sua domanda, è opportuno fare un attimo di chiarezza.
Il giorno 29 novembre 2007, alla presenza dei sindaci dell’arcipelago, il Ministero dell’Ambiente ha recepito la disgraziata proposta del Comune di Isola del Giglio. Nell’occasione i sindaci dell’Elba, in modo solidale, hanno avuto un ripensamento ed hanno ritirato la loro proposta perchè critici e spinti dal convincimento che la situazione non stava andando nel senso auspicato. Per assurdo il Ministero potrebbe approvare, in prima istanza, un’Area Marina Protetta solo per Giglio e Giannutri e le altre isole già contaminate dal “virus” AMP.
A questo punto il vero iter istitutivo si può considerare avviato. La bozza di Area Marina Protetta, approvata il 30 aprile 2007, a maggioranza del Consiglio Comunale, adesso giace presso la Segreteria Tecnica per le AMP[1], per le necessarie valutazioni tecnico scientifiche del progetto. La Segreteria (o la Consulta Tecnica come molti dicono, i due organismi sono correlati e si intersecano) dovrà valutare tutte le proposte, non solo quelle del Comune del Giglio, ma anche quelle delle associazioni ambientaliste e di altri enti specifici che sono chiamati ad intervenire in questa fase. Al termine dell’istruttoria verrà formulata una proposta che il Ministero trasmetterà alla Regione Toscana per l’acquisizione del parere (vincolante) definitivo. La Regione ha l’obbligo di acquisire i pareri (non vincolanti) delle Provincie e dei Comuni interessati: nella fattispecie la Provincia di Grosseto ed il Comune di Isola del Giglio.
Una volta acquisiti i pareri, il Ministro dell’Ambiente avrà il via libera per firmare il decreto istitutivo dell’Area Marina Protetta.
Come vede l’iter istitutivo è abbastanza complesso e lungo. Questa prassi, prevista dalla legge 394, prende di norma un periodo di tempo imprecisato (vedi decreto del 1996).
Per venire alla sua domanda, quali scenari si prospettano adesso?
Nel caso di un governo istituzionale o tecnico
Ritengo, con qualche punta di incertezza, che il nuovo ministro dell’ambiente non sarà certo un politico estremista ma, guardando ai tempi, pur avendo nelle sue mani le facoltà di firma, avrà non poche difficoltà per arrivare al termine della procedura istitutiva. Non si prevede infatti quanto possa durare un governo di questo tipo. In ogni caso, i governi transitori sono sempre più prudenti nell’emanazione di provvedimenti di così forte impatto.
Nel caso di elezioni anticipate
Come ribadito sopra, visto il dilatarsi dei tempi di istruttoria istitutiva, non ci sono i tempi per promulgare il decreto in quanto il governo attuale dovrà gestire un periodo breve per approdare alle elezioni anticipate. E’ un periodo difficile nel quale si potrà gestire solo l’ordinaria amministrazione in senso stretto. Infatti, il decreto istitutivo non dovrebbe far parte dei provvedimenti che un ministro “balneare” può firmare.
Nel caso di un nuovo governo politico
Lo scenario cambia se la titolarità del ministero va ad una persona equilibrata, moderata e soprattutto non massimalista. E’ auspicabile che il titolare del dicastero dell’ambiente sia in grado di capire che provvedimenti di questo genere non si possono imporre o “calare dall’alto” e che la legge quadro è assai vessatoria tanto che, la sua indiscriminata applicazione, delegittimerebbe l’amministrazione comunale, vista sempre come causa delle nefandezze ecologiche, e, dal punto di vista ambientale, provocherebbe effetti contrari ai benefici che si vogliono ottenere. Ho infatti un mio convincimento scientifico, suffragato da illustri biologi del mare fautori di un nascente revisionismo critico, che la chiusura del mare ovvero la limitazione della fruibilità è principale causa di inquinamento e di scarsa protezione dell’habitat marino.
Per concludere
Per quanto riguarda le sue vacanze, la invito a non rinunciare al Giglio perché ho il forte convincimento che potrà trascorrere una vacanza serena e divertente, come gli altri anni. Nutro invece preoccupanti dubbi sulla vicenda del numero chiuso di Giannutri, checché ne dica il Sindaco che ci ha negato la possibilità di discuterne in Consiglio, perché si tratta di una storia vera che non verrà discussa dall’organo consiliare. Infatti, è prerogativa del Presidente del Parco (Legge 394/91) decidere e deliberare su quante persone potranno accedere su un’isola. Questo è, accidentaccio, un rischio futuro anche per l’Isola del Giglio. A volte mi domando quanto possano essere tutelati gli abitanti di un comune se ad un certo punto della loro vita può capitare uno scienziato catodico come Tozzi, al quale vengono consegnate le chiavi del comune. Spesso mi chiedo che importanza abbia essere un amministratore comunale.
[1] La Segreteria Tecnica per l’AMP si occupa di istruttoria istitutiva ed è nata con la legge 426 del 1998 che ha peraltro soppresso la Consulta per la Difesa del Mare. Svolge funzioni di istruttoria e di segreteria per il Comitato per le aree naturali protette e per la Consulta Tecnica per le aree naturali protette.
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