Sull'isola con il cane o altri animali: regolamenti
Prendiamo spunto dalla lettera di una turista, che racconta la sua esperienza sull'isola con il suo cane al seguito, per informare tutti coloro che si accingono a sbarcare al Giglio su quale sia la normativa che disciplina la conduzione di animali sull'isola.
L'ordinanza comunale numero 10 del 21 maggio 2015, all'articolo 2.8 recita:
"E' vietato ... Condurre e far permanere qualsiasi tipo d’animale, anche se sorvegliato e munito di regolare museruola e/o guinzaglio sulle spiagge libere, nei giorni di Sabato e Domenica fino al 31 maggio 2015 e dalle ore 07.00 alle ore 20.00 tutti i giorni dal 01 giugno per tutta la durata della stagione balneare fino alla data del “30 settembre 2015”. Sono esclusi dal divieto i cani guida per i non vedenti, ed i cani brevettati dal salvataggio al guinzaglio. L’addestramento di questi ultimi non può essere effettuato sulle spiagge nel corso della stagione balneare"
Il regolamento del trasporto pubblico locale valido in tutta la Toscana servita da Tiemme S.p.A. recita inoltre:
"Sui mezzi Aziendali non è possibile trasportare animali ad eccezione dei cani guida per non vedenti e degli animali di piccola taglia per i quali sono in vigore le seguenti norme. Gli animali ammessi al trasporto sui mezzi sono solo ed unicamente quelli riportati nella tabella seguente:
- cani da guida per ipovedenti: ogni viaggiatore non vedente può portare con se gratuitamente un solo cane guida al guinzaglio e munito di museruola;
- cani di piccola taglia muniti di museruola: è considerato tale l’animale che possa tenersi comodamente in braccio, previo pagamento del titolo di viaggio. Tutti i cani di cui sopra ammessi a salire in vettura devono essere tenuti in modo da non arrecare disturbo o ingombro per gli altri passeggeri e che nessun viaggiatore faccia obiezione (L.692/1975). Non sono ammessi più di due cani per vettura.
- altri animali di piccola taglia (uccelli, gatti, pesci o pulcini) purché siano all’interno di ceste, gabbie, contenitori od altri imballaggi idonei che possano essere tenuti sulle ginocchia o collocati come i colli a mano e che nessun viaggiatore faccia obiezione (L. 692/1975). Si precisa che questi imballaggi devono essere privi di spigoli vivi o taglienti, non siano sudici e maleodoranti e siano privi di becchime e abbeveratoi colmi onde evitare che i viaggiatori vengano feriti od insudiciati e che la vettura ed i colli a mano che vi si trovano vengano danneggiati od insudiciati;
- in caso di affollamento, il trasporto dei suddetti animali (ad eccezione dei cani guida per non vedenti) potrà essere limitato, od escluso, ad insindacabile giudizio del conducente della vettura"
La lettera della turista - "Vi invio breve resoconto di quanto mi è successo con l’azienda trasporti all’isola del Giglio. Con il mio cane di media taglia, kg 13, salgo sull’autobus che da Giglio Porto conduce a Campese, dopo essermi informata sul regolamento dell’azienda ed essermi procurata regolare biglietto anche per il cane. L’autista, dopo breve discussione, accetta il cane ma mi impone di tenerlo in braccio. Essendo i posti a sedere già occupati e la strada per Campese tutta curve, rinuncio e prendo un taxi.
Nel pomeriggio a Giglio Campese mi accingo a salire sull’autobus per il ritorno a Giglio Porto, ma il conducente, lo stesso della mattina, mi nega l’accesso adducendo la discrezionalità a lui attribuita dal regolamento. Nonostante l’intervento di un vigile che tenta di convincerlo, il conducente non recede e parte lasciandomi a terra.
Insomma, in questo caso il cliente è in balia dell’umore del conducente. La prossima volta verrò sull’isola con la mia auto, non essendoci la possibilità di servirmi dei mezzi pubblici, contribuendo così all’inquinamento e all’incremento del traffico."
Mi sembra di poter dire che quanto affermato come fastidio arrecato da un cane (abbaia senza soluzione di continuità, fa pipì contro gli alberi, etc.), possa tranquillamente applicarsi anche ai bambini. Il consiglio quindi è di non fare figli? O di non portarli in spiaggia? Personalmente il pianto di un bambino (e ne ho avuti due) mi irrita più dell'abbaiare di un cane, ma mai mi sono sognato di manifestare il mio fastidio semplicemente per quell'elemento fondamentale per vivere in società, che si chiama tolleranza. Se non siete in grado di esserlo, restate a casa voi...
Straordinario il "commento" di Patrick De Balthasar, che, senza giri di parole (a me non riesce), ha "centrato" il problema dei cani, tenuti in casa o condotti in vacanza. Così come ha centrato le motivazioni, spesso sciagurate che hanno indotto i loro "padroni" a comprarli, senza aver prima valutato le responsabilità che conseguono al loro possesso, al tenerli in casa ,all'abbandonarli quando non si è più in grado di tenerli, ovvero, ci si sia "stufati"di loro, a motivo del fatto che vanno seguiti ed accuditi, passo passo, affinchè, con i loro bisogni,non "lordino" le strade o diventino aggressivi verso persone estranee, verso altri animali ovvero altri esponenti della loro razza. Posso anch'io parlare per esperienza personale, non ostante abbia avuto soltanto cani da caccia, che ho tanto amati. Di uno, soprattutto, tra gli altri, mi ricordo. Di "Liù", una "Setterina biancarancio", cui, in occasione della morte ho scritto versi di "riconoscenza". Di "Liù" che, fatta "coprire" da un setter di taglia normale e d'altro colore, ebbe a partorirmi una cucciolata talmente eccezionale di 7 setter biancarancio, di taglia normale, da guadagnarsi ben tre foto sull'"Enciclopedia del cane" della Rizzoli. Ebbene, quando ebbi a venire a Roma (nel 1969) lasciando la Maremma, dove avevo spazi per farli scorrazzare, nonché aree limitrofe per le "passeggiate", per l'addestramento e per i naturali bisogni fisiologici, poiché in città non mi era consentito tenerli come si deve, rinunciai ai miei cani. Ed oggi, che non sono un "vacanziere", sono purtroppo costretto a sorbirmi, giorno e notte, i latrati continui, di cani che i loro padroni, per godersi, in santa pace, le ferie, li lasciano alla mercé d'improvvisati custodi che, quando va bene, li nutrono, li abbeverano e li accudiscono nei ristretti spazi di un balcone o di un terrazzo. Una sola cosa mi sento di aggiungere alle sue e ad altre considerazioni in merito ai cani in spiaggia. Un cane in spiaggia, soprattutto se è di taglia considerevole, ancorché sia condotto al guinzaglio e sia munito di museruola, se non è tenuto, strettamente a corto, da un padrone che ben lo guidi nelle passeggiate lungo la "battigia", allorché abbia a trovarsi faccia a faccia con un bambino che sguazzi sul "bagnasciuga", (come ebbe a definire il cavalier Benito Mussolin quel labile confine costituito dalla "riva", con riferimento ad eventuali sbarchi degli "Alleati"sulle nostre coste: "Li fermeremo sul bagnasciuga"), oppure giuochi sulla sabbia, può sembrare "un mostro", ed, in quanto tale, provocare terrore e choc.
Cani che abbaiano senza discontinuità negli appartamenti, nei giardini o su i balconi, lasciati ore intere da padroni che preferiscono andare al mare senza i loro compagni, cani che fanno i loro bisogni di notte per strada o nelle scorciatoie per non essere visti dalla gente, cani cha non possono vedere un'altro cane senza abbaiare mentre si fanno l'aperitivo con i loro padroni che li guardano con un sorriso fesso.... questo è purtroppo il quotidiano del Giglio. Mi direte che non amo i cani? Penso piuttosto che mi vanno piuttosto sui nervi questi cosiddetti padroni che non hanno la minima educazione né la minima competenza per avere un cane, che li comprano per far piacere ai loro figli il tempo di un compleanno! Il cane ha una personalità, ha sentimenti, ha bisogno di compagnia umana, ama imparare e lavorare col padrone, non è un giocattolo; il cucciolo, carino, cresce ed ha bisogno di essere addestrato. Se non ce la fate, se non avete tempo o voglia di assumere queste contingenze di base, per carità, non prendetelo, lui non sarà felice. Personalmente con mia moglie abbiamo avuto 6 cani da caccia e di compagnia. Ora ci siamo accorti che il mondo è cambiato e che avere un cane è diventato difficile, forse a causa di stronzi come me, e ho deciso di non averne più. Migliori saluti e buone vacanze a tutti. Patrick de Balthasar
Nei miei trent'anni circa di cani, da caccia e di taglia media, posso dire di non aver avuto mai grossi problemi, ne sui traghetti, ne sui pulman quando li ho dovuti prendere. A fare poi una sgambata li ho sempre portati, perlomeno in estate, su nella pineta ( Forestale permettendo ) sia per ragioni logistiche che climatiche. Detto questo una considerazione: andatevi a leggere le ordinanze di alcuni comuni costieri in materia per vedere il diverso approccio al problema.Poi ci si lamenta che al Giglio viene sempre meno gente. Per quanto riguarda poi il regolamento TIEMME in materia siamo proprio fuori dal mondo: che un cittadino debba essere alla discrezione ( magari ), spesso alla mercè del conducente che non conosce in alcun modo i tipi di cani e quindi la loro potenziale pericolosità è proprio assurdo: magari sale sul bus uno con un bel coltellaccio in tasca e va tutto bene. Paradossale poi è il fatto che nemmeno un vigile urbano possa mettere bocca in materia. Naturalmente quanto sopra non esime il padrone del cane a far si che questi, anche nelle condizioni più disagiate, non dia fastidio alle altre persone e non sporchi, sia in spiaggia sia sui mezzi pubblici. La legge, non un'ordinanza municipale che può essere più o meno tollerante in materia, individua sempre nel proprietario l'unico responsabile degli atti compiuti dal proprio cane e questo, insieme ad una buona dose di buon senso che non guasta mai, dovrebbe bastare. Angelo Stefanini
Se è vero che tutti hanno pari dignità di fronte ai diritti e ai doveri di se stessi e degli altri, se è scontato che la dignità deve abbracciare tutti, proprio tutti gli esseri viventi; io giungo a una semplice riflessione: è giusto e buono adempiere a quanto la Democrazia ci sollecita. Il vero disturbo lo reca chi ha sempre da lanciare ad alta voce chissà quali sentenze; senza prendersi mai in silenzio le proprie responsabilità. A ognuno il suo. Fiorella Colosi
Leggendo quanto riportato dall'art. 2.8 dell'ordinanza n° 10/2015 si evince che nelle spiagge in Concessione Demaniale gli animali ci possono stare??? E' data facoltà discrezionale al titolare della Concessione? A mio modo di vedere è discriminante in quanto se paghi (e se il titolare della CD accetta) puoi andare sulla spiaggia libera no!!!! Allora perchè l'Amm.ne Comunale non prevede, come in tutte le realtà urbane rivierasche, uno spazio libero di libero accesso al mare per gli animali????? Dimenticavo. Ho una canina (se non si era capiro) e solitamente la porto con me al Giglio. Preferisco portarla sulla Pagana o al poggio del Sasso Ritto ma ogni tanto un bagnetto fa piacere anche a "lei"