Finiti i 5 anni da presidente del Parco. Oggi il bilancio conclusivo: "Sono per l'ambiente, non amo i compromessi. Ho imparato tanto da qualcuno e avuto conflitti forti, il mio legame con l'arcipelago è forte". "Rimpianti? Non avere fatto le aree marine protette". "E spero che arrivi uno migliore di me"
“Sono stati cinque anni positivi che hanno dato i loro frutti”. Questo il giudizio di Mario Tozzi presidente uscente del Parco nazionale dell’arcipelago toscano a pochi giorni dalla conclusione del suo mandato che scadrà il prossimo 28 dicembre.
“Questo territorio è uno dei più belli del mondo – ha dichiarato Tozzi alle telecamere di Teleelba – il mio legame con questo ambiente è molto forte, la scelta di acquistare una casa sull’isola del Giglio ne è la dimostrazione. Diverso il rapporto con le persone. Da alcune di esse, ho appreso tantissime cose, con altri ci sono stati anche conflitti molto forti. Ma questo mi pare essere nell’ordine naturale delle cose”.
Tozzi sorride e prosegue: “Io sono per la conservazione dell’ambiente naturale sempre, con tutto ciò che questo comporta. Non sono un politico. L’unico modo per risolvere le questione ambientali per me sta nella ricerca e nella conoscenza dell’ambiente stesso. Gli altri modi sono quelli del compromesso, tipici della politica, poco tipici miei”.
Alla domanda se ha dei rimpianti Tozzi risponde cosi “L’unico vero rammarico è quello di non essere riuscito a costituire un’area marina protetta di tutto l’arcipelago, l’opposizione locale è stata troppo forte. Per quanto riguarda, invece, i traguardi raggiunti sono soddisfatto. Abbiamo dato una sede all’Ente che ne aveva bisogno, abbiamo, con la politica adottata, risparmiato denari pubblici, abbiamo dotato il Parco di un Piano e uno Statuto, lavorato sui sentieri, sulla Villa Literno a Pianosa, sulla maggiore fruibilità delle piccole isole. In più, una riflessione aggiuntiva, abbiamo lavorato con poco personale e pochi soldi, ma abbiamo retto bene”.
E alla domanda cosa augurare all’Elba e all’Arcipelago toscano, Tozzi risponde così: “Un presidente molto migliore di me, innanzi tutto, e di guardare alla protezione e tutela ambientale nel modo giusto. Facendo dei vincoli in essere un’opportunità. Ora l’Elba e l’arcipelago si trovano ad un bivio: possono decidere se scegliere un turismo consapevole che regge alla crisi con una qualità ambientale maggiore, o un turismo di massa, mordi e fuggi che alla lunga non premia. Agli abitanti di queste isole la scelta”.
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Autore: fonte TirrenoElbaNews
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