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Sto leggendo il libro della tragedia del Sant'Antonio scritto da Francesco Fanciulli. Un libro importante di notizie quanto di chiaro spessore che narra la storia del Naufragio del bastimento del Sant'Antonio ... e di tutto quello che nel tempo si è tirato dietro. Famiglie intere coinvolte, alcune colpite pesantemente, altre meno ... ma certamente, da questa profonda tragedia, ne è uscita, negli anni 50 - 60, una comunità gigliese sconvolta, incredula, quanto però sempre consapevole del grande rischio che porta l'amore per il mare.
Sono figlio di mio padre, Mollo Candido ... uomo che ha navigato per 44 anni (in foto nel libro con i suoi fratelli e sorella), e nipote, cugino e amico di tanti che hanno e ancora oggi navigano sui nostri mari. Certo ... adesso le sicurezze sono altre ma il mestiere è sempre lo stesso, forse non sempre scelto ma comunque un buon lavoro che ha mantenuto intere generazioni di gigliesi e ci ha permesso di essere oggi, a noi figli, quello che siamo.
A modo mio ... ho vissuto anch’io questa tragedia, non certo nell’anno in cui è accaduta, perché non ero ancora nato, ma l’ho vissuta con il peso di ciò che mi è arrivato dal tempo e che,oggi mi rendo conto, quanto poco ne ho compreso per ciò che è veramente stato. Dopo aver letto il libro del “Sant'Antonio”, le foto sono diventate più nitide, i pensieri e i ricordi, di quello che mi è stato negli anni raccontato sulla tragedia di questo bastimento, si sono composti di nuovi elementi importanti ... tanto da aumentarne fortemente il peso, un po’ quasi come fosse accaduto oggi.
Giorgio Fanciulli, uno dei dispersi del Sant'Antonio quanto comandante della stessa barca, era mio Zio ... perché sposato con mia zia Maria Rum che aveva come sorelle mia madre Raffaella e mia zia Tosca. Nelle poche cose che sapevo, e che mio padre mi raccontò, è che fu proprio lui a dire al terzo fratello (nessuno voleva farlo), Costantino Fanciulli, che nella tragedia del Sant'Antonio, erano purtroppo dati per dispersi gli altri due fratelli.
Partendo da questa notizia, il resto che comunque mi è sempre arrivato alle orecchie, è stato altresì sempre molto poco, in parte nebuloso, quasi si volesse nascondere, a noi ... nuove generazioni, quello che di terribile era accaduto. Nessuno mi ha mai raccontato, in profondità, la vera storia del Sant'Antonio ... se non in qualche parola che non è mai durata più di un attimo. Oggi, dopo aver letto il libro, ho afferrato molto bene quanto è stato devastante tale evento e che come, con una forza importante, abbia cambiato, modellato i giorni, i mesi e gli anni successivi alla tragedia, di tutta la mia famiglia. Forse solo oggi comprendo, in una maniera più completa, veramente la vita pesante che ha fatto mia Zia Maria e cosa hanno passato i miei cugini Marco e Renza, anche se coccolati e difesi e aiutati da un nucleo familiare forte e presente.
Ho vissuto momenti di grande unione e convivialità con le mie Zie e i miei cugini ... nelle grandi occasioni che ci facevano sentire, comunque una grande famiglia. Una famiglia, la nostra, che ha sempre avuto comunque un mare negli occhi, dato che l’azzurro ha sempre dominato il colore dell'iride delle nostre generazioni. Ma solo oggi capisco ... completamente tutto, e soprattutto perché quando mio cugino Marco doveva partire anche per un breve imbarco, tutte le donne di casa nostra piangevano con un’intensità che mi ha fatto ... spesso pensare.
Oggi ho chiaramente capito che il Sant'Antonio ... è sempre stato con la nostra famiglia e non ci ha ... mai realmente abbandonato, e soprattutto che nel bene e nel male ha condizionato profondamente i nostri giorni. Quando andavamo al Bonsere, vedevo sempre mia madre baciare la foto di Zio Giorgio e non capivo, non avendolo conosciuto, in profondità il perché. Oggi, dopo aver letto la vera storia di ciò che è successo al Sant'Antonio, so che Zio Giorgio è, senza alcun dubbio, sempre rimasto con noi. Il mare può spezzare le vite ma non potrà mai far si che i cuori non si possano ricongiungere. Oggi ... ne ho avuta l'ennesima prova.
Un Grazie all’autore di questo libro, Francesco Fanciulli.
Graziano Mollo
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