Fra Dario (meglio conosciuto come Leo) era nato all’Isola del Giglio nel 1919 ma subito da giovane, nel 1936, all’età di 17 anni, aveva lasciato il suo scoglio per intraprendere il Noviziato nell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, uno dei tre ordini mendicanti maschili di diritto pontificio, che oggi costituiscono la famiglia francescana.
La sua lunga vita religiosa è da sempre stata messa a servizio dei poveri e degli ultimi in vari conventi della Toscana in cui Fra Dario ha svolto le più svariate mansioni.
Nel 1974 è approdato al Convento di Montughi a Firenze e qui ha trascorso 27 anni con il ruolo di Portinaio. Ha preparato ogni giorno, con amore e carità cristiana, i pasti per i più poveri che bussavano alla porta del convento donando loro, una volta a settimana, quei pochi soldi che lui stesso, attraverso l’elemosina, riusciva a racimolare.
A causa di problemi alla vista non ha mai potuto accedere al ruolo di sacerdote ma, attraverso la sua opera silenziosa, ha dimostrato che si può diffondere amore verso il prossimo ed aiutare gli altri con la massima semplicità e senza grandi mezzi.
La sua figura - ci racconta chi l’ha conosciuto - trasmetteva serenità, gentilezza e cordialità. Con una curatissima barba bianca, incarnava perfettamente l’ideale del frate Cappuccino che ognuno di noi ha in mente fin da piccino. Ci fu addirittura chi, moltissimi anni fa, offrì a Fra Dario 100 lire (che per quel tempo era una somma grandissima) perché si prendesse cura della sua folta barba e non pensasse mai di tagliarla.
Alla venerabile età di 89 anni, dopo aver trascorso una vita a servizio degli altri, ha deciso di congedarsi e tornare alla casa del Padre lasciando ai suoi parenti sparsi tra il Giglio, Firenze ed altri luoghi della Toscana ed a tutti quelli che hanno avuto la fortuna di incontrarlo sulla propria strada un inestimabile esempio di vita virtuosa.
I funerali si svolgeranno questa mattina alle 10 nella Parrocchia dei Santi Francesco e Chiara a Montughi, Firenze.
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