Una giornata particolare tutta dedicata al santo patrono Mamiliano
Giglio Castello 15 settembre 2020
La giornata dedicata al nostro “speciale” Patrono Mamiliano è risultata particolare agli isolani abituati a tre giorni di vita in piazza con giochi, musica, balli, palio degli asini, bancarelle e sagra del coniglio.
Sventolano nuove fiammanti le bandierine ornanti la piazza e le vie principali del Castello: i loro colori brillanti richiamano i rioni del palio e mettono allegria; tirano su il morale; ricordano altri momenti di aggregazione e divertimento e dimostrano la volontà del comitato festeggiamenti nel voler continuare almeno con i colori, la tradizionale festa gigliese più attesa dell’anno, ma le bandierine attenderanno invano la processione che non passerà come resterà vuota la piazza nei fatidici tre giorni dedicati alla festa.
Un botto di mortaretto rompe il sonno e il silenzio nelle prime luci dell’alba e la giornata particolare inizia e termina nella parrocchia di San Pietro apostolo.
Bisognava tenere le dovute distanze; proteggere le vie aeree con la mascherina; disinfettare le mani prima di entrarvi e sedersi sulle panche dove il posto era già segnato da un nastro adesivo e tutto nel pieno rispetto delle regole che da mesi accompagnano il nostro modo di vivere fuori dalle pareti domestiche; un modo nuovo che ha stravolto tanti aspetti della relazione sociale; uno, importante, quello del contatto fisico, dello stringersi calorosamente la mano scomparso all’improvviso dalle nostre azioni da un giorno all’altro, o il sorriso, che solo scrutando gli occhi si può intuire dietro la mascherina e tutto per difenderci da un nemico invisibile molto aggressivo e letale.
Un nemico che in pochi mesi ha fatto il giro del mondo causando migliaia di vittime lasciando sulla sua strada lutti e sofferenze.
Triduo in chiesa le tre sere precedenti il giorno della festa in cui viene fatta lettura della preghiera-supplica rivolta al Santo.
Messa solenne accompagnata dal coro e officiata dal vescovo, inno al patrono, intonato dalla banda Enea Brizzi sul monte della chiesa, che accoglie i fedeli e la benedizione con il braccio del Santo ben esposto alla terra, al mare e al cielo.
“Attenzione al mondo dei giovani; alla società, il cui livello morale è divenuto troppo aggressivo nei toni, nei gesti e nelle parole.”
Si raccomanda il vescovo nella sua sentita omelia.
Una splendida mattinata ci ricorda che è ancora estate e invita a intrattenerci, a sostare nell’attesa di ritrovarci a tavola nella tradizione famigliare che oltre al Natale, è questa. Senza retorica.
Scorre il pomeriggio con il “Te Deum”, inno liturgico di ringraziamento al nostro Protettore, mentre nella piazza dei Lombi, il Circolo Culturale Gigliese presenta la tesi di laurea del maestro/ direttore del coro dell’isola, Cesare Nobile; interessantissimo volume dal titolo “Alla ricerca di una tradizione: la vita musicale degli abitanti dell’isola del Giglio.
Ma la sorpresa finale arriva sul fare di una mezzanotte calda e un po’ moscia, mentre arrivano dalla piazza le note vivaci di una chitarra, improvvisi scoppi colorati illuminano il cielo, gli spalti e i tetti del paese:
“i FOCHI” una sorpresa che chiude questa giornata particolare dedicata interamente al Santo … e chissà che non ci sia arrivata “particolare” anche la sua benedizione.
Grazie ai sacerdoti e al comitato -san Mamiliano-
Palma Silvestri
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