E’ arrivata ieri sera, a Porto Santo Stefano, la Motovedetta delle Capitanerie di Porto  406 ''Scialoja'', una sorta di laboratorio ''galleggiante'' appositamente attrezzato per effettuare missioni di carattere didattico e scientifico nel campo ambientale.

Come noto, alle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera è affidata, dalla legge in difesa del mare n. 979/1982, l’attività di sorveglianza del mare e delle coste, di prevenzione degli inquinamenti e di intervento per fronteggiare i danni provocati all’ambiente marino.

La legge n.61/2006, inoltre, oltre ad istituire le zone di protezione ecologica, estende l’area di intervento e di iniziativa del Corpo anche alla protezione del patrimonio archeologico e storico sommerso.

Il decreto legislativo 152/2006, infine, stabilisce che le Capitanerie di Porto svolgano sorveglianza e accertamento delle violazioni in materia di scarichi e smaltimento illecito dei rifiuti per prevenire danni all’ambiente marino e costiero.

Proprio con queste finalità, la Direzione Marittima di Livorno – Reparto Operativo - ha disposto l’invio della Motovedetta 406 da Livorno a Porto Santo Stefano, al fine di ottenere un quadro di insieme dello stato degli ecosistemi marino e costiero delle Isole dell’Arcipelago toscano di Giglio e Giannutri, zona di grande interesse ambientale inserita nel più grande parco marino d'Europa.

In particolare, sotto la supervisione del Prof. Eugenio Fresi, ordinario di biologia marina presso l’Università Tor Vergata di Roma e docente presso l’Accademia Navale di Livorno, è prevista l’esecuzione di una serie di rilevazioni, allo scopo di acquisire informazioni sullo stato di qualità dell’ambiente marino e su grandezze quali temperatura, salinità, ossigeno disciolto, ph, torbidità, clorofilla, profondità e trasparenza delle acque.

La combinazione di queste grandezze fornirà una classificazione ed una “mappatura” delle acque, in grado di  esprimerne la qualità in relazione a fenomeni di eutrofia/apporti terrigeni.

Verranno inoltre condotte osservazioni sulle praterie a Posidonia oceanic, siti ecologicamente fragili ed in generale regressione in tutto il Mediterraneo.

Le rilevazioni, che inizieranno domani e proseguiranno fino al 22 luglio, saranno supportate in fase esplorativa da un Sonar a Scansione Laterale e da un GPS digitale ad alta precisione; a seguito della lettura e foto-interpretazione dei sonogrammi sarà possibile quindi pianificare osservazioni visive di dettaglio, utilizzando il ROV Pollux in dotazione (un robot in grado di effettuare esplorazioni subacquee fino a 250 metri di profondità).


Isola del Giglio UNA MOTOVEDETTA PER IL MONITORAGGIO AMBIENTALE 1