Riceviamo da un nostro lettore il messaggio che di seguito riportiamo. Lo pubblichiamo unendoci a lui nel voler rendere omaggio nel migliore dei modi a quelle barche che, per quasi 40 anni, ci hanno permesso di vivere le straordinarie emozioni del Palio Marinaro.
Chi scrive e gran parte delle persone che gravitano intorno alla redazione di questo sito, si sono occupate fino a pochi mesi fa della gestione del Comitato San Lorenzo. Per questo ci viene spontaneo e naturale associarsi ad Angelo ed affidare ai profondi versi di Tonino il nostro ricordo di qualcosa che non dimenticheremo.

"Salve.
Vorrei da voi una cortesia:
se è possibile trovare nel vostro bellissimo sito uno spazio per questa poesia di Ansaldo Antonio ( Barbottone) che a me ha dato forti emozioni che si potrebbero trasmettere a tutta quella gente che come me ha amato le tre vecchie barche del palio.
Allego la poesia
Ciao Angelo"

Con infinito amore e con un toccante dolore regalo ai miei paesani il ricordo delle mie emozioni per le tre barche gemelle ( Arenella, Caldane, Cannelle)

L’ultimo serra

Tronco d’albero
Rosso mogano
Di Mileo l’ascia trasformò
Tre scafi pari.

Poi…
Dalla penisola vicina
Solide giunsero
Di coppale lucide vestite.

Quindi benedette in secco
Tra madrine e giganti quindici.
Tutto all’ora
Era biancoverde, gialloceleste, rossonero
Coi remi verso il cielo.

Poscia…
Quattro decenni lunghi corsero
Coi nomi d’ottone
Di tre spiagge d'oro.

Quindi di pittura le pance di lance.
Quindi unte carene,
Di grasse foglie di fico
Scalmi e nottole di sego.

Dalle spernecchie
Accese bandiere
Dei sei colori,
Parevano allora come criniere.
In corsa cavalli parevano
Nel grande circo romano.

Corsero remi e cuori
Dubbi e timori
Gioie e dolori.
Ai primi gli allori
gl’altri mai privi di onori.

Oggi…
Tronco d’albero
Non più rosso mogano
Mostri le ossa tronche
Zuppe di sale, di tempo.

E le larghe tavole
Tra loro
Come rughe profonde,
Guasi segatura.

Lenta agonia
Sul letto di morte
Vostro renile vostro
Inutile chiamare l’ultimo serra.

Muore il cantore
Quando l’occhio suo, umido vede.

Rivede battaglie gloriose
Prua contro prua
Tra I calmi o furiosi marosi.

Rivede spalle spartane.
Risente di sego l’odore e sudore.

Quindi fanali animati,
Quindi incognite boe,
Gridavano scogli,
Ora nemiche sverzine,
Ora l’amico suo mare blu
E bianco dai remi.

Rivede,
Viventi di legno tre scafi.

Eterni nel cuore,
Nella mente
Di questo mare
Di questa gente.


Tonino Ansaldo
Agosto 2005